Naima Aglianico Paestum Igt 2010 Viticoltori De Conciliis – Vino vincitore a Radici del Sud 2019


Naima di De Conciliis

Naima di De Conciliis

di Enrico Malgi

Nella sua pur recente storia enologica, il Cilento può vantare una produzione vitivinicola di ottima fattura che ha rivoluzionato i lunghi tempi passati di assoluta inerzia, dimostrando che anche qui si può fare un ottimo vino. Alcune bottiglie poi rappresentano in modo emblematico tutto il comprensorio cilentano. Una di queste è senza dubbio l’etichetta Naima Aglianico Paestum Igt dell’azienda Viticoltori De Conciliis di Prignano Cilento, che dalla sua prima apparizione sul mercato ha mietuto numerosi riconoscimenti anche a livello internazionale.

Controetichetta Naima di De Conciliis

Controetichetta Naima di De Conciliis

Si tratta di una sorta di “Taurasi” cilentano, confezionato soltanto con Aglianico lavorato per alcuni anni in acciaio e legno, prima dell’elevazione in boccia. A conferma dei molteplici premi costantemente ricevuti nel tempo dai vari millesimi, all’edizione 2019 di Radici del Sud l’annata 2010 ha meritatamente conquistato la prima piazza assoluta nella categoria dell’Aglianico di tutto il Sud Italia da parte dei giudici dei Wine Writers.

Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai 40,00 euro.

Il colore che scruto nel bicchiere è rosso granato vivo e luccicante. Da applausi l’approccio olfattivo: in primis profondi respiri di tanta buona frutta matura come la marasca, la prugna e tutta la nutrita gamma del sottobosco, seguiti da eteree percezioni floreali e di macchia mediterranea. Lo speziato di noce moscata, zenzero, chiodi di garofano, vaniglia e pepe nero risulta presente, insieme alle immancabili credenziali terziarie di carruba, tartufo, eucalipto, incenso, goudron, china, tabacco, cuoio, liquirizia, resina, grafite, ginepro, anice e caffè torrefatto. Ma è in bocca che il vino fa la differenza, laddove il sorso conserva immutata tutta la sua ampia freschezza, seguita poi da un tannino maturo e da un perfetto equilibrio in tutte le sue componenti. Gli anni  non si sentono affatto, perché il vino risulta integro, vivace, giovane e pimpante. Legno non invasivo. Il bonus di calore tutto sommato è gradevole. Palato voluminoso, avvolgente, imponente, grasso, energico, materico, austero, sontuoso, carnoso e strutturato. Ma nelle pieghe risulta anche morbido, sapido, seducente, raffinato, dinamico, talentuoso, rotondo ed armonico. La chiusura è imperiosa, monumentale e sottolineata da un’intensa persistenza. Ancora molto cammino davanti a sé. Da preferire su un capretto al forno, carne di cinghiale e formaggi bene stagionati. Un grande vino davvero, non così lontano dalle storiche annate 1997 e 2004. Alé!

Sede a Prignano Cilento (Sa) – Località Querce, 1
Tel. 0974 831090 – Fax 0974 831334
[email protected]www.viticoltorideconciliis.it
Enologo: Bruno De Conciliis
Agronomo: Paola De Conciliis
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Barbera, Aglianicone, Fiano e Malvasia Bianca.

 

2 Commenti

  1. Il rosso cilentano che adoro sopratutto con capretto al forno (Don Alfonso docet ) e che stappo solo nelle grandi occasioni.Annata particolarmente felice ma mai come le rare bottiglie di W L’Aglianico affinate in barrique per circa 10 lustri.Anagramma di Anima è ancora l’essenza ed il cuore grande del Cilento come la generosità di Bruno che vi si dedica con ANIMA e corpulento.Ad maiora ai De Conciliis e lunga vita ai loro vini.FM .

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