Paestum, degustazione coperta di Lacryma Christi bianco


Vince Sannino

di Diodato Buonora*

Continuano le degustazioni vinicole al “buio” dell’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum. L’ultima ha avuto come tema “Lacryma Christi del Vesuvio Doc bianco 2005”, vino ottenuto dai vitigni Coda di volpe bianca (loc. detta Caprettone) e/o Verdesca (min. 80%), Falanghina e/o Greco (max. 20%). La gradazione alcolica minima è di 12 gradi. Con gradazione inferiore, i vini sono denominati Vesuvio Doc e non potranno portare in etichetta la dicitura “Lacryma Christi”. È un prodotto che entra a pieno titolo nella storia dell’enologia nazionale ed internazionale. Infatti, la fama di questo vino (Doc dal 1983), ha fatto fiorire miti e leggende, tra le quali la più affascinante è: ” Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo asportato da Lucifero, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacryma Christi”.
La zona di produzione comprende le aree dei comuni di Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio, e parte dei territori dei comuni di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana, tutti in provincia di Napoli.
12 le “Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005”, che sono passate sotto l’esame attento di 11 degustatori AMIRA (Aiello, Buonora, Calabrese, Cavallaro, Daniele, Falanga, Grippo, Napoleone, Rotondi, Sangiovanni, Taurone).

1° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Sannino, Ercolano (NA). Non conosco quest’azienda, ma il suo Lacryma Christi bianco è stato nettamente il migliore ed il più piacevole. Leggendo qua e là, forse ho intuito che l’enologo è Alessandro Mancini, uno che il vino lo sa fare (vedi i bianchi di Colli di Castelfranci). Se è lui, il mistero di questo prodotto è presto svelato, altrimenti, complimenti a chi l’ha “fatto”. In degustazione è risultato: “eccellente” all’esame visivo; al “naso” non ha entusiasmato (solo “buono” in tutto: intensità, persistenza e finezza) ma il tutto era pulito e corretto, si percepivano i sentori di mela matura al punto giusto; al gusto “buono” all’intensità e “ottimo” in tutti gli altri parametri della scheda Amira. Lasciava una bella e ricca bocca piena tanto da farlo sembrare uno dei vini più blasonati campani, come il greco o il fiano per esempio. Un’azienda che, secondo me, è da seguire con interesse. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 76/100 buono.

2° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Pagano Raffaele, Boscoreale (NA). Piccola azienda guidata dal giovane Raffaele Pagano che da pochi anni mette in bottiglia quello che per decenni la sua famiglia ha venduto sfuso. Con impegno si stanno vedendo i primi risultati. Questa “lacryma” è piaciuta per la sua freschezza e complessità: “eccellente” al visivo; “buono/ottimo” al naso che era pulito e fine; “buono/ottimo” al gusto dove lasciava una bella sensazione di piacevolezza soprattutto alla persistenza. Complimenti. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 74/100 buono.

3° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Terredora di Paolo S.S., Montefusco (AV). Una buona “lacryma”. Dai sentori olfattivi di frutta esotica s’intuiva che alle spalle c’è un’azienda blasonata. Comunque la “Terredora”, secondo me, sta facendo un buon lavoro sui bianchi, soprattutto avellinesi. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 72/100 buono.

4° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Fioravante Romano, Ottaviano (NA). Vino più che corretto. La famiglia Romano produce vini da oltre cento anni, ma solo dal 1995 ha iniziato ad imbottigliare e preferisce distribuire i propri vini unicamente nella ristorazione e nelle enoteche, non servendo i supermercati. Il punteggio parla chiaro: molto vicino ai “primi della classe”. Al naso si percepivano note di caffé. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 68/100 buono.

5° vino classificato ex aequo: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, De Falco, San Sebastiano al Vesuvio (NA). Una “lacryma” senza infamia e senza lode. Corretta e niente più. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 61/100 buono.

5° vino classificato ex aequo: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Sorrentino, Boscotrecase (NA). Simile al vino precedente. “Naso” anonimo. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 61/100 buono.

7° vino classificato ex aequo: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Grotta del Sole, Quarto (NA). Questo vino è stato prodotto da una delle aziende più blasonate e conosciute della Campania. Il risultato non è stato dei migliori anche perché al naso si percepivano degli antipatici sentori di chewing gum alla banana. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 59/100 sufficiente.

7° vino classificato ex aequo: Vigna Lapillo 2005, Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc, Sorrentino, Boscotrecase (NA). Quest’azienda è stata presente in degustazione con due etichette. Questa lacryma avrebbe dovuto essere più importante, ma è piaciuta meno della precedente. Difatti quella base ha ottenuto due “punticini” in più per una migliore finezza sia olfattiva che gustativa. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 59/100 sufficiente.

9° vino classificato ex aequo: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Manimurci, Paternopoli (AV).Il punteggio parla da solo. Pochi ed anonimi i profumi. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 53/100 sufficiente.

9° vino classificato ex aequo: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Ametrano, Torre Annunziata (NA). Simile al prodotto precedente. Una piccola “lacryma”. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 53/100 sufficiente.

11° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Vesevus, Boscotrecase (NA). Poco piacevole all’olfatto. Anonima. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 51/100 sufficiente.

12° vino classificato: Lacryma Christi del Vesuvio bianco Doc 2005, Saviano, Ottaviano (NA). Una delusione. Evidenti problemi in tutto: vista, olfatto e gusto. Colore simile a quello della birra. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 40/100 sufficiente.
In questo 2005, Cristo non ha versato “lacrime” uguali in tutte le aziende…

*Fiduciario Amira Paestum
Responsabile degustazione
Per informazioni:
[email protected]
www.amirapaestum.it
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