Panarea, i vini della Vigna di Casa Pedrani


Federica e Andrea Pedrani

Federica e Andrea Pedrani

di Maurizio Cortese

Ogni cosa ha un suo inizio.

La storia di questo vino nasce per merito inconsapevole di Franco Pedrani, industriale tessile del varesotto, con tre grandi passioni: il seno della moglie, l’amore per l’isola di Panarea e l’arte contemporanea astratta.

Le prime due trovarono ben presto la loro dimora fra le mura di una casa, costruita più lontana possibile da occhi indiscreti circa mezzo secolo fa, quando Panarea non era ancora una delle località più ambite delle estati degli italiani.
” ‘U dutturi pacciu”, il dottore pazzo, così lo chiamavano gli abitanti dell’isola, che non riuscivano a spiegarsi il perché di quella costruzione così in alto, con costi di trasporto e difficoltà raddoppiate, quando c’era ampia disponibilità nella zona del porto.Il motivo era semplice, ‘u dutturi voleva vedere la sua amata, sua moglie, girare nuda per casa in tutta serenità, nonché ammirare uno dei panorami più belli dell’isola da una delle terrazze “mozzafiato” di Panarea, acquistando un pezzo di montagna e costruendo così la sua casa, progettata dal grande architetto Paolo Tilche, anche lui innamorato dell’isola, e fotografata dalle più importanti riviste del settore.
Il desiderio, ripetuto ossessivamente al figlio Andrea: “non dimenticare di seppellirmi sotto all’albero di ulivo del nostro giardino che guarda l’isolotto di Dattilo” si sarebbe avverato una sera, nel 1998, mentre era intento a guardare il suo panorama.

Pedrani, il vigneto a Panarea

Pedrani, il vigneto

E  fu così che Andrea per non disperdere l’amore del padre per l’isola, per la sua casa, prese un’importante decisione, di quelle che impongono un cambio radicale di vita.

Trasformò la dépendance della villa in cantina e così nel 2008 impiantò con la moglie Federica il suo vigneto.

Nel 2011 la prima bottiglia, una malvasia secca, per la prima volta vinificata in purezza.
“Il nostro è un prodotto iperbiologico, siamo attentissimi al più piccolo dei particolari e alla fine, pur facendo tutto questo solo per passione, perché al momento i conti sono nettamente in perdita, abbiamo almeno la soddisfazione che ognuna di queste piccole azioni quotidiane ce le ritroviamo nel bicchiere. Abbiamo le nostre piccole manie, come potare il vigneto ogni anno il 31 dicembre, così come nel mese di agosto puliamo tutti i grappoli, uno ad uno, dalle muffe, dalle ammaccature. Il risultato di questo lavoro sono solo millecinquecento bottiglie, delle quali per metà finiscono nei ristoranti qui a Panarea e l’altra in giro per l’Italia a chi ha voglia di raccontare la nostra storia”, ci racconta Andrea Pedrani.
Il risultato di questa Linsolita è notevole, con un bouquet molto fresco, agrumato e floreale, così come alla bocca sono evidenti mineralità e sapidità, tipiche dei prodotti vulcanici.

Pedrani, l'uva moscato

Pedrani, l’uva moscato

A dicembre è in arrivo una nuova chicca, il secondo figlio, una malvasia dolce, “Lasolita passita”.
Federica e Andrea sono gli unici due contadini di questa vigna, “ho ancora una palestra in centro a Milano con venti dipendenti e non ne posso più di stipendi, contributi, qualche causa di lavoro che non manca mai. Questa vigna, questa casa, devono essere la nostra oasi di pace, perché il nostro fine, il nostro slogan, è quello di gustare il nostro vino a piedi nudi in terrazza in compagnia di buoni amici, perché solo un buon amico si toglierebbe le scarpe in casa d’altri”.
Sorride Andrea, gli occhi diventano lucidi per l’ennesima volta quando parla del padre, del quale è ancora palesemente orgoglioso.

Pedrani Linsolita

Pedrani Linsolita

Questa casa racconta ancora tanto di lui, ci mostra la sua camera da letto scavata nella roccia, uguale come allora, così come tanti oggetti disseminati per casa.
“Mio padre, al nostro slogan, avrebbe aggiunto “con il pisello al vento”, ma non vederla come una volgarità, è stato un uomo di grande cultura, parlava cinque lingue e mi ha lasciato una collezione di quadri incredibile.Solo che lui era così, amava il suo lavoro, era persona molto rigorosa, ma qui a Panarea si abbandonava a tutte le sue libertà e alla fine il suo più importante desiderio, quello di rimanere qui per sempre, si è avverato”.
Come sempre la vita continua, stavolta nella splendida e piccola vigna di Federica e Andrea.

Azienda Agricola “La Vigna di Casa Pedrani”
Contrada Ditella
98050 Isola di Panarea (ME)
mail: [email protected]
sito internet in costruzione
Tel. 338 7764500