Perchè fatico sempre più a leggere blog e social sul cibo
Dieci regole per evitare di perdere tempo
di Marco Contursi
Giuro fatico sempre più a leggere i racconti di cibo di blogger e giornalisti vari perché domina l’approssimazione, l’interesse economico, o semplicemente la ciucaggine. Magari si scopiazzano notizie dai siti di ristoranti ed agriturismi, magari pure le foto e vai di racconto dove tutto è magnifico e perfetto. Eppoi sempre gli stessi posti segnalati, rarissimamente qualcosa che meriti e che sia nuovo.
10 Cose che proprio non mi vanno giù….più una.
- Tutti a fare recensioni di prodotti e piatti ma se non sei esperto di analisi sensoriale, taci. Fai più bella figura. Sentire un blogger da 1 milione di follower dire ”questo olio è buono perché non pizzica” fa voltare lo stomaco a chi da 20 anni si esercita nell’analisi sensoriale dell’olio. E potrei fare altri 20 esempi con nomi e cognomi…
- Se non sei esperto di tecnologie alimentari evita di addentrarti nel discorso conservanti. Acido ascorbico e acido citrico sono antiossidante e correttore di acidità. Nitriti e Nitrati di potassio e sodio (E 249-250-251-252) e Anidride Solforosa (E220) sono conservanti. Evitiamo confusioni.
- Mettere sempre il prezzo della cena. Pure su questo blog pochi lo mettono. Ok, mi fai vedere belle foto, hai mangiato benissimo, ma quanto c…o costa????????? Non hai pagato, va benissimo, prendi lo stesso un menu e fai il calcolo, direi su primo-secondo-dolce.
- Anche se vai ad una cena stampa (io non ne faccio mai) o al locale di tuo cugggino, cerca di avere sempre un atteggiamento da cliente abituale e se c’è qualche mancanza, evidenziala con garbo. Che piacere quando un amico mi dice che è andato in un locale da me segnalato, nella cui recensione evidenziavo piccole criticità e lui le ha trovate risolte.
- Il 90% di chi parla di locali su instagram e che ha nel nome la parola porn fa dei video pubblicitari. Ossia va in un locale perché chiamato e pagato per farlo.
- Quasi tutti quelli che hanno avuto a vario titolo successo social e si sono aperti un locale hanno recensioni pessime su tripadvisor e quelle buone sono di chi è andato lì per farsi una foto e se ne frega o non capisce nulla del resto. Perché? Semplice, perché questi VIP pensano che basti essere “famosi” per far entrare la gente nei loro locali e magari di sparare prezzi alle stelle, senza impegnarsi a fare qualità o a chiamare uno che ti aiuti a farla. Quindi, se non sanno consigliare se stessi nei loro locali perché dovrebbero consigliare a me, locali di altri ed essere credibili?
- Capitolo salumi, a me caro. Basta gente che chiama artigianali prodotti da cash e pure di bassa lega. Ma come fai a credere sia locale una spianata piccante o un salame milanese in un agriturismo di Avellino. Al 99% sono prodotti della GDO. E comunque pure se fatti artigianalmente, se metti foto di una pancetta con due dita di giallo c’è un problema…(troppo lungo spiegare qui cosa e cosa fare). Inoltre i termini “maialino nero” per indicare la razza casertana e “insaccati” per indicare i salumi in genere, sono scorretti.
- Leggo “solo pesce locale” e trovo salmone e baccalà. Ma vaff….
E comunque baccalà è merluzzo salato, stoccafisso essiccato, in Veneto chiamano baccalà lo stoccafisso, quindi baccalà alla vicentina si fa con lo stoccafisso.
- Anche siti “importanti” fanno confusione sul per o muss. Una volta per tutte: tutti i pezzi tranne il piedino sono di vitello, il piedino è maiale. PUNTO. Trippa, centopelle, lampredotto sono parti dello stomaco dei ruminanti (omaso, abomaso, rumine e reticolo). Il maiale non rumina. Il muso è bovino, poiché il muso del maiale è piccolo e praticamente mai usato (in vita mia l’ho trovato 1 volta su almeno 50 negozi provati).
- Se fai un articolo e praticamente tutte le foto sono di un fotografo pubblicitario e te l’ha date il locale, io penso che sei una marchetta. Punto.
Questa è la 10 + 1: Basta leggere di pizza, di offese personali e di minacce. Avete rotto il pene…Tutti-Tutto-Tanto.
Ricordo di un blogger che scrisse che si cancellava dai social perché malmenato da alcune persone che erano state in un locale da lui consigliato e si erano trovate male, bene, anche io avevo provato due locali da lui consigliati e non avevo trovato quanto aveva fatto vedere lui nei video, inoltre mi confessò il personale erano stati preparati apposta quei piatti ma nella realtà non erano mai stati messi a menù. Ora, non dico di arrivare a tanto, cioè a “menare ar cazzaro” però se ci fosse un maggiore senso dello “scuorno”, ossia se la gente si vergognasse di fare brutta figura quando afferma una cosa non vera, credo che il 50% di quello che si legge o vede su social e blog, sparirebbe….a beneficio di chi legge e di chi fa davvero da mangiare bene.
13 Commenti
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È un’ipotesi ma potrebbe essere anche un segnale di età “avanza”!Battutaccia a parte come sempre l’analisi è precisa.Rimedi?Per cominciare almeno qualche novità e un approccio serio alla materia di chi conosce l’argomento in prima persona e non per letture approssimative o peggio ancora per sentito dire. FRANCESCO
Sul fatto che invecchio ti do ragione, proprio ieri facevo le carte all inps per la mia pensione..
APPLAUSI A SCENA APERTA MARCO! IL PANORAMA E’ DESOLANTE…
Grazie Giulia.
Grazie per l’articolo. Per me ti regalo un BRAVO!!
Una sera in “Porta a Porta”. Si parlava della differenza del Parmigiano-Reggiano e il Parmesan Americano.
Nel 1978 io sono stato in un casolare per vedere come facevano il
Parmigiano-Reggiano. Allora veniva prodotto solo nei mesi estivi, quando le mucche mangiavano l’erba fresca. da aprile ai principi di ottobe, negli altri mesi si produceva il Vernengo (verde di colore) quando le mucche si nutribano di fieno secco. Di gusto differente
A quei tempi l’America aveva un quota piccola per importare il Parmigiano-Reggiano. Gli importatori erano tutti di famiglie mafiose.
Quando liberarono le quote, Parma e dintorni non non poteva sostenere la domanda. Allora chiamarono Parmigiano-Reggiano tutto l’anno.
6 anni fa in TV italiana, “Linea Verde”, fecero vedere un azienda casearia, mentre assaggivano la Mozzarella , vidi che un lavoratore Apriva un sacco e versava della polvere bianca in un miscelatore, non poteva essere sale o farina.
2016. Coldiretti dice: meta’ delle mozzarelle in Italia sono fatte con latte importato.
Da Miami Beach with Love
Grazie a te Giulio per l interessante racconto sul parmigiano
Grazie Marco. Quando sei incazzato dai il meglio di te!!!
Lo sono spesso caro Bruno
OK!!
Lei è unico su questo blog, che seguo da molti anni, è sempre un piacere leggere i suoi articoli.
Grazie, fa sempre piacere leggere la verità e non i soliti articoli che glorificano tutto e tutti.
Che gentile grazie di cuore :-)
Bravo Marco, come sempre.
Grazieeeeeeeeee :-)