Ma perché i ristoranti sul mare quando riaprono non hanno vino e pesce?


Banco del pesce

Banco del pesce

di Marco Contursi

Queste considerazioni nascono da un paio di visite da me fatte in locali che hanno la fortuna di stare praticamente sul mare. E poiché confrontandomi con alcuni amici abbiamo avuto esperienze simili in posti diversi, a questo punto rendo pubbliche le mie considerazioni, così magari forse qualcuno mi spiega quello che proprio non riesco a capire.

Andiamo con ordine: primo locale nel Cilento, aperto da Pasqua, carta dei vini miserrima, in pratica con le rimanenze dell’anno scorso, “abbiamo aperto da poco” è la motivazione che ci viene data”. Anche l’assortimento di pesce per i secondi è minimo, un paio di spigole e un po’ di frittura di paranza, più un paio di fette di pesce spada che ordina il tavolo prima di noi e quindi finiscono. Il prezzo al kg del pesce fresco è di 65 euro al kg, prezzo uguale ad agosto quando sempre nello stesso locale c’era in esposizione un banco di pesce fresco che sembrava preso da un dipinto di Giuseppe Recco con oltre venti varietà, dall’umile alice alla regale pezzogna.

Stessa storia in costiera Sorrentina, menù e carta dei vini dell’anno scorso, quindi logori e unti, pochissimi vini disponibili dalla carta, piena zeppa di crocette vicino le bottiglie ad indicarne la mancanza, anche qui le rimanenze dell’anno scorso. Ricarichi poco affettuosi, nonostante la scelta striminzita. Frittura piuttosto povera, oltre agli onnipresenti gamberi e calamari, 3 alici e 2 pezzetti di pesce bandiera. Bottiglie di olio a tavola dell’anno precedente, unte e ossidate. Anche qui, la solita storia, “abbiamo aperto da poco”.

Ma scusate, se avete aperto da poco e quindi siete stati gli ultimi 7 mesi a grattarvi la pancia, perché non avete trascorso una settimana del vostro tempo a fare le provviste per il locale, a comprare nuovi vini e a far stampare menù nuovi? Idem dicasi per il costo del pesce: se mi offri una vasta scelta, ci sta un prezzo maggiore perché io così pago pure la possibilità di scegliere ma se praticamente sono obbligato tra un paio di possibilità, perché le pago così tanto?

Il cliente quando entra in un locale ha sempre le stesse aspettative e i suoi soldi valgono sempre lo stesso, sia che entri a inizio, metà o nel pieno della stagione, e ha diritto a un trattamento adeguato. Non è possibile avere in maggio o settembre praticamente solo 2 secondi con la scusa del pescato fresco, perché il pesce si prende sempre, e soprattutto nei periodi “morti” costa pure meno. Almeno 4-5 scelte diverse è doveroso tenerle se si decide di stare aperti. Il rischio imprenditoriale di alzare la saracinesca e accendere i fuochi in periodi di bassa stagione non può essere riversato sul cliente. Inaccettabile poi in un territorio come la costiera sorrentina dove il cliente c’è quasi sempre e infatti nel giorno della mia visita, settimanale di inizio maggio, c’erano almeno 20 persone. Ma qui proprio questo è il problema….. qui “a mangiatora è vascia” grazie al Padreterno che ha benedetto queste terre.

p.s. L’olio dell anno scorso è nel 90% dei casi ossidato, se rimane buttatelo e compratene di nuovo……ma poi…..perchè non l’ avete consumato a casa vostra in questi mesi di chiusura??????

7 Commenti

  1. Perfettamente d’accordo…

    Iniziamo a non frequentarli più questi locali (e fare anche nomi e cognomi..!!) ..anche perché .. non credo che siano tutti benedetti come quelli di certi luoghi della costiera superblasonati e oramai pieni di soli turisti stranieri …….che sono sempre pieni !!!

  2. bel post Marco, al solito. Io rinforzo la provocazione, al contrario: ma perchè diavolo nei posti di mare i ristoranti di pesce CHIUDONO??? e non si fa lo sforzo di restare aperti, anche con una piccola carta, ma costante, stando ovviamente attenti ai tempi della pesca (tra l’altro in posti meravigliosi che consentono di mangiare all’aperto dieci mesi all’anno?)

  3. Perchè con quei 6 mesi che lavorano possono tranquillamente stare in panciole gli altri sei…..perchè lo spirito di servizio non c’è più e quello che mi colpisce che si vuole sempre più scaricare il rischio di impresa sul cliente o sui dipendenti.

  4. molti chiedono i nomi….ma io quando scrivo un pezzo su alcuni malcostumi della ristorazione, non lo faccio per colpire il singolo ma per evidenziare qualcosa che non va in un settore,con la speranza che qualcuno di questo settore si ravveda…..utopia?forse, io intanto ci provo.

  5. Anch’io insisto nel dirti che bisogna fare i nomi!Nell’epoca di tripadvisor e delle tante recensioni prezzolate che si leggono dappertutto, sarebbe importante avere da una voce autorevole come la tua delle recensioni oneste che possano aiutare i consumatori a scegliere ed i ristoranti “colpiti” a riflettere sui propri errori!

  6. Sono pienamente d’accordo! E’ assurdo. Parecchi ristoratori non si curano dei clienti di bassa stagione come se i soldi portati da questi non abbiano lo stesso valore di quelli del mese di agosto. A maggio il cliente non può avere voglia di un vino in particolare? A maggio non viene pescato qualcos’altro oltre ai calamari? Forse i pesci essendo in combutta coi ristoratori vanno in letargo fino al 30 giugno.

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