Piadina: viaggio nella Romagna che lievita tra impasti e tradizioni


di Federica Guerra

La piadina è uno dei prodotti più identitari d’Italia, eppure sfugge a una definizione univoca. È semplice, ma non banale. È popolare, ma non scontata. È, soprattutto, diversa. Ogni zona della Romagna, ogni paese, ogni famiglia custodisce un proprio modo di fare piadina: una variante dell’impasto, un gusto, una preferenza tramandata.

In questo viaggio da Ravenna a Rimini, passando per Cervia, Milano Marittima e Cesenatico, ci siamo lasciati guidare proprio da questa pluralità. Perché se la piadina è “una”, lo è solo nel nome.

La Romagna si divide idealmente in due grandi scuole di pensiero piadinaro: la piada spessa del ravennate e del forlivese e la versione sottile e sfogliata del riminese.

L’ingrediente Segreto - Ravenna

L’ingrediente Segreto – Ravenna

A Ravenna, l’impasto tende a essere più alto, compatto, quasi biscottato: si lavora con lo strutto, spesso si aggiunge latte e la consistenza finale è robusta, perfetta per chi ama un morso pieno e rustico. In alcuni casi si arricchisce con un leggero effetto panoso, ideale per abbinamenti saporiti come salumi vari e verdure fresche, salsiccia e crema di patate.

Daniele Scarpellini - Ravenna

Daniele Scarpellini – Ravenna

Daniele Scarpellini

Daniele Scarpellini

Scendendo verso Cervia e Cesenatico, l’impasto inizia ad alleggerirsi. Rimane morbido, ma più flessibile e sottile. Qui si moltiplicano anche le varianti: farine alternative, versioni senza glutine, impasti con olio extravergine al posto dello strutto o privi di latte, per venire incontro a nuove esigenze alimentari.

Piadina Paradiso Romagnolo - Cervia

Piadina Paradiso Romagnolo – Cervia

Ma è a Rimini che si tocca l’estremo opposto: la piada si fa sottile, sfogliata, croccante, più leggera al palato e velocissima da cuocere. Lo spessore è ridotto al minimo, spesso senza latte, con pochi ingredienti e un’esecuzione rapida.

Da Lella al mare - Rimini

Da Lella al mare – Rimini

In questo viaggio lungo le coste della Riviera Romagnola abbiamo assaggiato piade e crescioni declinati in molteplici forme: da quelle classiche a quelle gourmet o con impasti alternativi, farcite da combinazioni tradizionali come prosciutto crudo, squacquerone e rucola, salsiccia e patate, fino a quelle più creative come erbette condite o con sardoncini, misticanza e cipolla.

Piadina del Mare - Milano Marittima

Piadina del Mare – Milano Marittima

Piadina del Mare

Piadina del Mare

Cambiavano le mani, cambiava la forma, la storia— ma il cuore restava sempre lo stesso: una sfoglia fatta a mano, cotta al momento su una piastra rovente, da farcire con semplicità e fantasia.

La forza della piadina sta proprio nella sua capacità di adattarsi, di farsi specchio del territorio e delle sue persone. Non esiste una ricetta assoluta, e nemmeno serve cercarla. La piadina si ascolta, si guarda, si annusa: spessa o sottile, croccante o morbida, resta sempre un gesto d’identità.

E allora, più che eleggere la “migliore piadina”, vale la pena celebrarne la varietà. Perché ogni impasto racconta una storia. E ogni storia, in Romagna, profuma di piada.