Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo raccontano in anteprima il nuovo SEU Pizza


SEU Pizza, Roma

Via Angelo Bargoni 10-18

SEU Pizza

di Antonella Amodio

Dopo l’ultima serata conclusiva di giugno, Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo sono pronti a riaprire le porte del loro locale a Trastevere, segnando l’inizio di una nuova fase. A partire dal nome, che abbandona “Illuminati” per concentrarsi sull’essenziale: SEU, il cognome di Pier Daniele, ormai diventato un’identità riconoscibile e autonoma nella scena della pizza italiana.
La nuova vita della pizzeria nasce dal desiderio di crescere, cambiare, osare. Un’evoluzione che si traduce in uno spazio rinnovato, più intimo e contemporaneo, una cucina più grande e funzionale, e tre percorsi degustazione che raccontano l’identità in movimento di uno dei nomi più interessanti della pizza italiana, al 3° posto 50 Top Pizza Italia 2025. In questa intervista, Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo ci accompagnano dietro le quinte di questo cambiamento, condividendo la loro visione e le scelte che hanno dato forma al nuovo SEU che riaprirà a brevissimo.

Da dove nasce l’esigenza di cambiare?

Pier Daniele: L’idea di cambiare nasce da una crescita, sia personale che imprenditoriale. Dopo sette anni nel vecchio locale, esperienze maturate in altre realtà – nell’hotellerie e con Tac – sentivamo che il vecchio SEU ci stava stretto. Non era più in linea con la nostra attuale visione di pizza.

Cosa è rimasto centrale nel progetto?

Valeria: La pizza e il cliente sono sempre stati al centro. Abbiamo ampliato l’offerta e cambiato la cornice. I materiali sono nuovi – dalla pietra alla pelle, dal marmo al velluto – e creano un’atmosfera più calda e accogliente, ma coerente con la nostra evoluzione.

Il nuovo ambiente seleziona un pubblico diverso?

Pier Daniele: Non è nostra intenzione selezionare i clienti. Al contrario: abbiamo pensato a uno spazio che permetta di godere meglio il nostro prodotto. Un ambiente più intimo favorisce tempi più dilatati, un servizio più attento e la possibilità di spiegare meglio ciò che si sta mangiando. È una questione di coerenza con l’offerta gastronomica.

Come si è evoluta la proposta gastronomica?

Valeria: È una naturale evoluzione di quello che già facevamo. Non è stata stravolta, ma affinata e resa più modulare, con dei menu pensati per accompagnare il cliente nella scoperta del nostro mondo.

Raccontateci i nuovi percorsi degustazione

Pier Daniele: I tre menu sono pensati per offrire un percorso graduale: il primo è più semplice, ancorato ai classici; il secondo e il terzo esplorano l’evoluzione del mio pensiero sulla pizza. Partono dall’antipasto e si fermano alla pizza, escludendo volutamente il dolce. Abbiamo notato che i percorsi di degustazione spesso diventano limitanti per chi non ama concludere con un dessert, anche se la nostra pizza dolce è parte integrante della nostra identità.

Esiste un piatto simbolo nel nuovo SEU?

Valeria: Non diremmo che esiste un piatto simbolo. Il nostro cavallo di battaglia è da sempre il concetto stesso di pizza, nella sua forma più espressiva.

Come cambia la cucina nel nuovo spazio?

Pier Daniele: Abbiamo una cucina di 85 mq, molto più funzionale. L’aumento delle attrezzature ci permette di lavorare meglio, sperimentare di più. Ora abbiamo tre forni – con l’aggiunta di un Rational e un Moretti – più celle di lievitazione e abbattitori. È uno spazio che ci dà libertà.

Oggi si parla tanto di tecnologia applicata alla ristorazione. Ci sono novità rilevanti nel nuovo SEU Pizza?

Valeria: Non ci sono stati cambiamenti radicali dal punto di vista tecnologico. La vera innovazione è l’ambiente: un luogo progettato per valorizzare al massimo l’esperienza del cliente, rendendola più accogliente e impeccabile.

Qual è l’obiettivo finale di questo rinnovamento?

Pier Daniele: Vogliamo che il locale superi le aspettative del cliente, che diventi un luogo a cui desiderare di tornare per vivere un’esperienza completa.

Cosa resta e cosa cambia?

Valeria: Resta il concetto di eccellenza e la nostra visione della pizza. Cambia il contesto, che si riallinea alla proposta. Abbiamo sempre cercato un linguaggio coerente in cui la pizza fosse al centro. Il messaggio resta lo stesso, ma evolve nel modo in cui lo comunichiamo, sperando che il cliente si lasci trasportare ancora di più.

Perché il nome “SEU Pizza”?

Pier Daniele: Vogliamo “disordinare” i codici per rendere il contenuto ancora più chiaro e identitario. Il nome SEU Pizza è ancora più essenziale: ci permette di andare più a fondo e di risultare più internazionali, pur rimanendo fedeli alla nostra essenza.

Qual è il ruolo della sala privata?

Valeria: È un elemento che nasce in continuità con l’esperienza di Tac. C’è sempre più richiesta di spazi riservati, soprattutto da parte di famiglie e gruppi di amici che vogliono celebrare momenti importanti fuori casa. Avere un ambiente dedicato è un plus anche per chi cerca privacy assoluta, come una coppia in cerca di intimità.

Ci sono progetti futuri all’orizzonte?

Pier Daniele: Chi ci conosce sa che non stiamo mai fermi. Sì, ci sono progetti, ma per ora non possiamo rivelare nulla. Appena sarà possibile, saremo felici di condividerli.

 

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