Pizzeria La Terrazza, STG 317 a Bettolino di Mediglia, lei indossava un abito leopardato…


La Terrazza, la mia pizza

La Terrazza, la mia pizza

di Marco Galetti

Lei indossava un abito leopardato che, inevitabilmente, provocava un formicolio inguinale, come il suo spacco, dal quale sarebbe stato impossibile non intravedere un intimo coordinato,  avremmo voluto prenderla a morsi per placare l’eccitazione che ci aveva procurato il solo vederla, era una femmina in via d’estinzione ma anche una pizza con un cornicione leopardato e ripieno che attizza.

La Terrazza, una saletta

La Terrazza, una saletta

La Terrazza, fritturina d'apertura

La Terrazza, fritturina d’apertura

La Terrazza, montanare

La Terrazza, montanare

Parto con un doppio senso, per dare maggior senso a queste righe che parlano di pizza, d’amicizia, di cornicioni leopardati e d’amore.

Due strade parallele non s’incontrano mai, in qualità di mezzo poeta, che non è un merito ma un dato di fatto ed un fardello, posso affermare con certezza che le strade parallele della pizza e dell’amicizia, si sono sempre incontrate, dai tempi del liceo ad oggi quante volte abbiamo giocato a m’ama non m’ama con i petali fumanti di una margherita insieme all’architetto, al fotografo, al consigliere comunale, nonché ingegnere elettronico e vice presidente…

La mia, immagine aerea, Salvatore, il nipote di Patrizio, che impasta e ammacca da quando aveva 14 anni, l’ha preparata per me, è una marinara tradizionale con il cornicione ripieno di ricotta, mozzarella e pepe

La Terrazza, la mia, immagine aerea

La Terrazza, la mia, immagine aerea

La Terrazza, la mia, dettaglio

La Terrazza, la mia, dettaglio

La Terrazza, la mia, l'ultimo boccone

La Terrazza, la mia, l’ultimo boccone

…davanti ad una pizza abbiamo parlato per ore di pene d’amore, di gioie, di Gioia, di Ruby col rubacuori che a tempo perso fa l’insegnante di arti marziali e se gliene avanza un po’ di tempo, non ci telefona, deve far finta di fare l’imprenditore, sono lavori usuranti, lo capisco, come quello dell’ex dirigente discografico che ad Alassio convince signore scosciate ad abbandonare le ballerine per sandali con il tacco dodici, poi, dopo averglieli venduti, le invita casa per una prova costume…

Pizza Massimo Troisi, scamorza, pomodoro fresco, pepe, olio e grana, cornicione farcito con salame Napoli e mozzarella

La Terrazza, pizza Massimo Troisi

La Terrazza, pizza Massimo Troisi

La Terrazza, pizza Massimo Troisi, altra visuale

La Terrazza, pizza Massimo Troisi, altra visuale

La Terrazza, pizza Massimo Troisi, il ripieno nel cornicione

La Terrazza, pizza Massimo Troisi, il ripieno nel cornicione

…con una pizza davanti abbiamo affrontato crisi economiche, esistenziali, separazioni recenti, divorzi e rinascite, prendendo a morsi e a sorsi di birra le strade parallele della vita e della pizza, insomma siamo un popolo di Santi, Poeti e Navigatori del web, ma tutti siamo mangiatori di pizza, penso, mentre il Master di nuoto e l’uomo che vive in simbiosi col suo magazzino, colti da frenesia alimentare, affondano i denti nei tranci bollenti…cari amici di sempre e per sempre, oggi più del solito, le mie righe sono anomale, come le onde che, inevitabilmente, mi mandate con la vostra presenza, le cavalco, le parole arrivano da sole, scrivo di getto, gettando la maschera, lo faccio in amicizia, la lingua italiana mi viene in soccorso, in amicizia significa, disinteressatamente, che è una bellissima parola, la condivido.

L’editore, targato LP, afferma che bisognerebbe sempre cercare di avere come riferimento il lettore, che dovrebbe riuscire a vivere, almeno virtualmente, la stessa esperienza di chi scrive, ve lo auguro, l’amicizia è una gioia liquida, non si può tenere in mano, ma ci si può abbeverare…

La Terrazza, pizza a spicchi

La Terrazza, pizza a spicchi

Marti Marti, mozzarella provola, salsiccia e friarielli, cornicione farcito con provola calda, crudo, rucola, pomodorini e mozzarella meridionale

La Terrazza, Marti Marti

La Terrazza, Marti Marti

La Terrazza, pizza

La Terrazza, pizza

sei passione tormento, sei aurora e tramonto…parli della tua ex, citi Zarrillo o cosa…no, stavolta, sto parlando di pizza

Patrizio Daniele, patron della Terrazza, Bettolino di Mediglia, STG n. 317 DELL’Associazione Verace Pizza Napoletana, stasera ha impastato e sfornato senza soluzione di continuità con fatica e con amore, lo stesso che ci mette con la presenza costante nella sua Pizzeria, che non è solo luogo di lavoro, ma centro del suo mondo, ed è tanta roba in un periodo nel quale molti pizzaioli distribuiscono oneri per ottenere onori e ribalte televisive o, al limite, cartacee, lasciando alla deriva i loro canotti dai cornicioni improvvisati e imbarazzanti…imbarazzante, per chi scrive, non trovare mai nessuno al proprio posto, Patrizio, invece, c’è sempre, indaffarato sul ponte di comando del suo disco volante che fa sognare ad occhi chiusi clienti diversi eppure simili, li troviamo tutti, in una forchetta compresa tra il disoccupato, l’imprenditore e il presidente trentanovenne con un’infarinatura di politica, tutti amano il disco infarinato, dall’anziano masticatore al piccolissimo divoratore tutti, indistintamente godono in punta di forchetta, godono alla napoletana, con una napoletana bollente che li aspetta, sperando che una mora dagli occhi neri sia a casa ad aspettarli…

La Terrazza, napoletana

La Terrazza, napoletana

La Terrazza, una napoletana al sole rinuncia alla pelle fiordilatte

La Terrazza, una napoletana al sole rinuncia alla pelle fiordilatte

Digestivi maison, babà, nocciola, nutella, noce, pistacchio, melone

La Terrazza, digestivi maison

La Terrazza, digestivi maison

Pizzeria La Terrazza,
Via Carro Maggiore, 20060 
Bettolino di Mediglia
02 9060 5297

www.pizzalaterrazza.com

8 Commenti

  1. “l’amicizia è una gioia liquida, non si può tenere in mano, ma ci si può abbeverare…”. Marco mi stupisci sempre di più. Come fai ad inventarti certe frasi? Sei impagabile. Per quanto riguarda la pizza, che vedo ti piace assai, quando verrai qui mi dovrò inventare qualcosa di veramente speciale. Spero di essere all’altezza della situazione e di non fare brutta figura. Ciao.

  2. I Milanesi hanno già scoperto che, massimo a 30 km, ci sono delle ottime pizzerie di pizze classiche napoletane(SGT o simili) e che si spende la metà delle pizzerie super propagandate del centro milanese, dove si arriva, in certi casi, a prezzi assurdi.

    Non è necessario scendere a Napoli per mangiare una buona pizza a prezzi onesti. Il vero discrimine tra buone pizze sarà il prezzo o lo diventerà sempre di più.
    La pizza è nata come cibo popolare e dovrebbe rimanere popolare: ma abbiamo visto, negli ultimi anni, che non è così.
    Responsabile anche il “marketing della pizza napoletana” di cui i food blog sono strumenti.
    E’ assurdo e in contraddizione con lo spirito dell’Unesco, riconoscere un cibo che da popolare sta diventando costoso.

    I Napoletani tra un po’, con un low cost, andranno nel milanese…a farsi una pizza…popolare?

    E le pizzerie populiste saranno vincenti nei prossimi anni?

    Ma non aspettiamoci che i food blog si schierino con il POPOLO…perché lo disprezzano.

  3. L’ho scritto nel post, caro Enrico, sentirsi mezzo poeta è un peso morale, si vive e si pensa in un modo diverso dagli altri, ma in queste occasioni di condivisione le dita si muovono sulla tastiera in modo autonomo, mentre mi blocco se mi chiedono di scrivere un biglietto d’auguri non sentito, intanto mi sto acclimatando in previsione del Cilento e del vivere slow, tra ieri e oggi sono stato tre ore fermo in coda in tangenziale…

  4. Risolto il dubbio amletico:pizza o calzone?Ecco pronta la soluzione :pizza con cornicione(farcito)con la speranza che almeno in amore non regni la confusione tra gonna e pantalone.PS.Grande intuizione(LP).L’amore per il disco infarinato era risaputo ,ma giusto aver sottolineato che il formato deve essere esagerato.FM.

  5. Caro Inzo, purtroppo è amore non corrisposto, sei lontano dal mio ideale di donna, sarà la barba…qualora dovessi presentarti in intimo leopardato con una pizza da condividere potrei vacillare…

  6. Peccato che non ci sei sei stato oggi con me caro Marco. Il limbo è un territorio neutro dove ognuno passa, prende e se ne va. Se tu fossi stato dove sono stato io avresti capito meglio lo spirito slow cilentano. Poi ti diro.

  7. L’effetto sorpresa ha un suo perché, per come la vedo io, comunque per non saper leggere né scrivere, mi sto facendo crescere i baffi, figurati che oggi ho ordinato un risotto alla milanese e mi hanno servito una bufala…comunque di spirito cilentano sono colmi i tuoi articoli e i tuoi calici ;-)

I commenti sono chiusi.