Pruverbie cu ‘o Vino – 1


di Raffaele Bracale

Pruverbie cu 'o Vino 1

Come tutti sanno o dovrebbero sapere sotto il generico nome di proverbi sono compresi quelle sentenze, considerazioni, consigli che per essere stati dedotti dall’esperienza, ed aver trovato riscontro nella vita quotidiana ànno preso appunto il nome di proverbi (dal latino: probatum verbum? proverbu(m): parola provata).
Questi che qui esamino fanno parte di quella complessa impalcatura di vita e pensiero fondamentale su cui poggia la cosiddetta filosofia partenopea.

Tavula senza vino, jurnata senza sole!

Una tavola imbandita senza il vino è pari ad un giorno senza sole.

Il buonumore che è determinato da un contenuto consumo di buon vino è pari a quello che mette in cuore una giornata di sole di talché un desco che fosse imbandito senza il sacramentale vino sarebbe triste ed uggiosa come una giornata nuvolosa.

‘A meglia mmericina? vino ‘e campagna e purpette ‘e cucina!

La migliore medicina? Vino preparato artigianalmente nell’adatto periodo stagionale di attività agricola in campagna (ad opera di vitocultori privati) e polpette preparate domesticamente (per mano di massaia).

Nel doppio consiglio si adombra l’opportunità di ricorrere per guarire dai proprî malanni ad una medicina naturale rappresentata nella fattispecie dal genuino vino prodotto non industrialmente, ma artigianalmente in campagna ad opera di vitocultori privati, medicina naturale rappresentata altresí da polpette preparate domesticamente per mano di massaia secondo ricette familiari.

‘Na bbona mmericina? Pinnule ‘e pullaste e sceruppo ‘e cantina!

Una buona medicina? Pillole di pollastro e sciroppo di cantina.

Anche in questo proverbio si adombra l’opportunità di ricorrere, per guarire dai proprî malanni, ad una medicina naturale rappresentata nella fattispecie da un genuino vino vecchio prodotto non industrialmente, ma artigianalmente in campagna ad opera di vitocultori privati,vino che qui è definito icasticamente sciroppo di cantina ossia vino invecchiato in botte, fino a diventare della consistenza liquorosa d’uno sciroppo e conservato in cantina domestica; la medicina naturale è qui rappresentata altresí non piú, come per il precedente proverbio da polpette preparate domesticamente per mano di massaia secondo ricette familiari, ma da gustosi bocconi di carne di pollastro.