Reims: Un giorno con Bruno Paillard


champagne bruno paillard - la galleria dei millesimati

champagne bruno paillard – la galleria dei millesimati

di Chiara Giorleo

La galleria dei millesimati è il primo passaggio che mi ha fatto riflettere in occasione della visita alla nota Maison di Champagne Bruno Paillard a Reims I vini – Champagne Bruno Paillar. Forse perché è un esempio finalmente concreto di intreccio tra arte e vino in un mondo disperatamente alla ricerca di nuovi modi di comunicare. In sostanza: una passeggiata tra le etichette artistiche che celebra il “capolavoro” di quell’annata trasformata – appunto – in un millesimato, uno Champagne con uve di una singola annata. Un’annata così perfetta da portare a una deviazione codicistica dalla sua essenza più rappresentativa: la cuvée, specialmente intesa come S.A./NV (Sans Année/Non-Vintage/Senza Annata), cioè il “blend” in senso ampio di cui lo Champagne è esempio massimo: più annate (e – tendenzialmente – più uve e/o vigne e/o lavorazioni) per un risultato costante negli anni (e che troviamo sul sito classificati come “multi-millesimati” appunto).

champagne bruno paillard - arte e vino

champagne bruno paillard – arte e vino

Perché certe produzioni, certi risultati vanno celebrati.
Bruno Paillard, tra i brand di Champagne meglio riconosciuti in Italia, lo fa attraverso artisti i quali realizzano un’etichetta che richiama proprio l’annata, senza perdere di vista l’obiettivo centrale: l’equilibrio nel calice.
La sua firma stilistica risiede nei dosaggi moderati: tutti i loro prodotti sono Extra Brut e, già in tempi non sospetti, hanno sempre difeso dosaggi di zuccheri inferiori alla media. Inoltre, è massima la trasparenza in etichetta, dove si legge la sboccatura. Elemento oggi più comune, ma che pare siano stati i primi a rendere visibile.

Insomma, Bruno Paillard, negli anni ’80, con nemmeno 30 anni sulle spalle, rilancia su un prodotto tanto celebre ma sempre in rinnovamento dall’interno per conservare la sua aurea di prestigio. Oggi, la figlia Alice è un volto noto specialmente in Italia, dove è particolarmente amata e seguita. Una rivoluzione ferma ma gentile, ed è esattamente questo il tocco che si percepisce chiacchierando con Bruno, appassionato vero.

champagne bruno paillard

champagne bruno paillard

I loro venticinque ettari coprono la metà della produzione di uve, il resto è acquistato da famiglie di vigneron ormai anche alla terza generazione. E la selezione di quali è facile: che siano gli stessi cru o accanto ai cru (quindi caratteristiche similari) che Bruno ha selezionato nel tempo grazie alla sua esperienza come courtier. Il territorio è tutto, dunque metà del personale è proprio impegnato in vigna, e precisamente su 89 parcelle distribuite su 19 crus (di cui 6 Grands Crus e 5 Premiers Crus). La proporzione delle uve: 50% Pinot Noir, 37% Chardonnay e 13% Pinot Meunier con viti di 32 anni di età media.

Bruno Paillard fonda la sua maison a Reims nel 1981, distinguendosi come una delle più giovani e indipendenti case di Champagne. In pochi decenni si è imposta grazie a uno stile elegante, puro e con un forte accento sulla trasparenza e sull’espressione del terroir. Dal 2007 la guida è passata alla figlia Alice Paillard, che porta avanti il progetto con continuità e visione contemporanea.

champagne bruno paillard - degustazione

champagne bruno paillard – degustazione

La gamma conta una decina di etichette, suddivise tra Brut Première Cuvée (anche in versione Rosé), Blanc de Blancs Grand Cru, i millesimati e l’iconica cuvée Prestige, Nec Plus Ultra (NPU). Nata nel 1990, è prodotta solo nelle annate eccezionali. L’ultima è del 2009 ed è l’ottava. Assemblaggio di Chardonnay e Pinot Noir, matura oltre dieci anni sui lieviti. Si tratta di una cuvée estrema maturata solo in legno, mentre in genere gli altri prodotti prevedono solo una percentuale di legno.

A parte una grande sorpresa, il millesimato 2014, dal fascino maturo, tra i vini degustati in questa occasione di visita in azienda e nel tempo, forse il Blanc de Blancs è il mio preferito dopo la strepitosa Cuvée 72, ma procediamo con ordine.

BLANC DE BLANCS
100% Chardonnay a minore pressione (4,5 bar rispetto alle 5/6 standard) per una bolla elegantissima, 33% di vini di riserva con riserva perpetua a partire dagli anni ’90, 4,5 g/L di zucchero, 4 anni sui lieviti.

Cremoso e agrumato, con una stratificazione al naso che attesta la sua natura composita: con il tempo il frutto giallo e il muschio bianco si fanno centrali e si combinano a note di panetteria. Appagante, fine e sapido. Sboccato nell’agosto 2023, è integrato, armonico e rinfrescante.

champagne bruno paillard - blanc de blancs grand cru

champagne bruno paillard – blanc de blancs grand cru

CUVÉE 72
45% Pinot Noir, 33% Chardonnay, 22% Pinot Meunier (20% fanno prima fermentazione in legno). Sboccatura ott 2019, 36 mesi sui lieviti; 6g/L di zucchero.
La “Cuvée 72” nasce dalla composizione di un solera di vini di riserva con una nuova vendemmia, selezione della prima spremitura di Meunier, Chardonnay e Pinot Nero di cui una parte (20%) ha effettuato la prima fermentazione in barrique

L’evoluzione si intravede nel colore ancora vivo e un naso più terziario: nocino, torrefazione, confetto e boulangerie per un sorso elegantissimo perché sobrio e composto. Il vino è pronto ma non decadente, evoluto ma vivace e lunghissimo con una profondità dinamica che porta a nuove impressioni sorso dopo sorso.

 

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