Roberto Rubino presidente Anfosc e il Flag “I Porti di Velia” uniti a difesa della piccola pesca costiera


Piccola pesca costiera, la degustazione

di Carmen Autuori

In una Ischia non ancora presa d’assalto dai turisti né dalla morsa del caldo torrido, si è tenuto un importante momento di confronto incentrato sulla piccola pesca costiera e le azioni messe in campo per tutelarla organizzata dal Flag “I Porti di Velia”,  acronimo per Fisheries Local Group, e da Roberto Rubino, presidente Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi sotto il Cielo) nonché ideatore e titolare del marchio Latte Nobile e Metodo Nobile nati  per valorizzare l’importanza dei pascoli sulla qualità del latte.

Piccola pesca costiera, Roberto Rubino

Magnifica cornice dell’incontro il ristorante Danì Maison dello chef bistellato Nino Di Costanzo.

Piccola pesca costiera, Nino Di Costanzo

Non solo informazione, dunque, ma anche degustazione del prezioso pescato di nicchia proveniente dai nostri mari, magistralmente organizzata dallo chef.

Piccola pesca costiera, gamberi campani e siciliani a confronto

La piccola pesca costiera è fondamentale per l’economia ittica italiana e, per questo, è un patrimonio da salvaguardare in quanto, soprattutto rispetto agli altri metodi di pesca, utilizza attrezzi selettivi e a basso impatto ambientale che non danneggiano i fondali ed evitano il più possibile sprechi, catture accidentali e rigetti.
Nel corso della mattinata, su questo tema, si è espressa la Direttrice generale politiche agricole alimentari e forestali regione Campania, Maria Passari, che ha dichiarato:
<<La piccola pesca non è solo tradizione, ma è un serbatoio di sapienza e cultura. Iniziative del genere, che tendono a ragionare anche sul gusto, sulla differenza organolettica tra il pesce allevato e il pesce da stock ittico naturale, dovrebbe diventare brand di promozione di quella che oramai è una nicchia>>.
I “piccoli pescatori costieri”, dunque, così come precisato da Carmine Farnetano, direttore Flag “I Porti di Velia”, sono da tutelare,  soprattutto in forza della forte pressione a cui sono soggetti in questo periodo, in quanto difensori dell’ambiente e punto di equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la loro conservazione.

Carmine Farnetano e Nino Di Costanzo

La manifestazione,  organizzata nell’ambito delle attività finanziate dalla regione Campania internamente al Programma FEAMP 2014/2020, ha visto la presenza anche di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, il quale ha precisato che, proteggere la piccola pesca, non serve solo a salvaguardare i piccoli pescatori, ma anche a tutelare la qualità della pesca dei nostri mari.

Piccola pesca costiera, Nicola Caputo e Nino di Costanzo

Difendere le aree marine protette, ma soprattutto l’attività dei pescatori è sicuramente l’obiettivo della Regione Campania, ma anche di chi lavora sul territorio come i Flag.
Marilinda Martino, presidente Flag “I Porti di Velia”, ha sottolineato come in questi ultimi anni ci si sia attivati per  realizzare degli interventi importanti, ricevendo la premialità di risorse aggiuntive da parte della Regione Campania che hanno contribuito alla realizzazione di cinque approdi oltre a sostenere economicamente un’ associazione di pescatori in un territorio ricchissimo di tradizioni legate alla pesca non invasiva, basti pensare a quella di menaica, e di fondali marini che costituiscono un vero e proprio patrimonio naturalistico.
La pesca, ovviamente, non è tutta uguale sia dal punto di vista del gusto che nutrizionale come ampiamente spiegato dal professore Rubino e dallo chef Nino Di Costanzo.
<<Così come fanno la differenza i pascoli di terra, la fanno anche i pascoli di mare e bisogna far capire questo al consumatore per far comprendere la differenza tra le diverse qualità spesso servite in tavola e il diverso prezzo praticato dal rivenditore>>, ha precisato il primo.

Piccola pesca costiera, Roberto Rubino e Nino Di Costanzo

Allo chef, invece, il compito  di spiegare come l’alta cucina debba rivolgere lo sguardo all’artigianalità e alla tradizione, i pilastri su cui si regge la nostra straordinaria gastronomia: << Nella mia cucina cerco di rispettare il pescato straordinario che mi garantiscono i pescatori e che proviene dal nostro mare. È grazie a loro che possiamo conservare quella biodiversità che rappresenta la vera ricchezza della nostra tavola. La loro è un’opera quasi eroica considerati i costi che una pesca sostenibile comporta, ma senza questa alzata di scudi contro l’omologazione dei prodotti, nel caso specifico del pesce proveniente da allevamento intensivo o da fondali non protetti, si assisterebbe ad un vero e proprio appiattimento del gusto, Oltre alla conoscenza della materia prima, spetta allo chef adottare tecniche di cottura che non ne stravolgano l’essenza>>.

Piccola pesca costiera, il riso mozzarella, capperi e limone

 

La dimostrazione di questi principi che hanno fatto grande la cucina di Di Costanzo li troviamo tutti, come in una fotografia, oltre che nella degustazione dei crudi anche nel riso con la mozzarella, il limone e i capperi e negli spaghetti al pomodoro, un inno alla territorialità della su amatissima Isola Verde.

Piccola pesca costiera, spaghetti al pomodoro

 

Un commento

  1. Il mare come la terra ha una sua stagionalità dei “prodotti”che solo i pescatori costieri possono difendere se non altro per un sano egoismo perché ad esempio se esagerano nella pesca delle neonata in estate non avranno triglie da vendere ai turisti.PS Fa piacere constatare che il grande maestro Rubino porti le sue “gregge”sotto il cielo anche al mare.FRANCESCO

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