Santa Chiara di Monteruscello, la Falanghina flegrea della solidarietà
di Giulia Cannada Bartoli
Campi Flegrei e solidarietà due temi del cuore. Una Falanghina quasi tardiva (raccolta a fine ottobre) che nasce dal recupero di un antico vigneto abbandonato nei pressi di Torre Santa Chiara nel quartiere di Monteruscello nel comune di Pozzuoli.
Qualche riga sulla storia di questo quartiere è utile per comprendere l’importanza sociale di un simile progetto vitivinicolo.
Il quartiere di Monteruscello dall’alto
Monteruscello è una frazione di Pozzuoli, in provincia di Napoli, collegata alla città dall’antica via romana Domitiana. Il quartiere si estende per circa quattro chilometri quadrati. Monteruscello nella fase di progettazione doveva essere più di un quartiere. Si tratta della più recente città di fondazione costruita in Italia, a seguito del fenomeno bradisismico che determinò nel 1983 l’evacuazione di quasi ventimila abitanti dal centro storico di Pozzuoli. L’intento dichiarato è quello di costruire un ambiente civico diffuso, “una città normale”. Costruite a tempo di record, in soli quattro anni, le case, l’edificio della Chiesa e la piazza del Comune di Agostino Renna, l’Edificio per il Commercio di Fabrizio Spirito. In seguito, troppe strutture pubbliche non sono mai state completate e utilizzate appieno. E’ in corso in questi mesi un nuovo programma del Comune di Pozzuoli per la riqualificazione urbana di strade e edifici.
A Monteruscello si trova la Torre Santa Chiara, (da cui il nome del vino) così chiamata con riferimento al noto monastero dell’ordine delle clarisse presente a Napoli, proprietario per circa 5 secoli dal 1326 al 1808 di un vasto territorio, partendo da alcune zone del lago d’Averno, fino ai terreni di Monte Sant’Angelo, inclusa Monteruscello. Il territorio in loro possesso era così vasto da giungere fino a Varcaturo, includendo anche alcune zone di Quarto. La torre fu fatta edificare nel XVI secolo per scopo difensivo. Testimonianza che Monteruscello fosse di proprietà del monastero è data dal ritrovamento di alcune lapidi con incisi i simboli eucaristici di calice e ostia. Tali lapidi furono volute dalla monaca Anna Caterina di Costanzo di origine puteolana.
Il vigneto Santa Chiara, Falanghina 2025
Il vigneto di circa 1 ettaro si trova dunque, a Monteruscello all’interno dell’area Monteruscello Agrocity (Mac). Il progetto Mac è stato finanziato nel 2021 nell’ambito di UIA (Urban Innovative Actions), un’iniziativa dell’Unione Europea, volta alla promozione di idee e azioni innovative per favorire lo sviluppo sostenibile delle aree urbane. Attraverso un processo di sviluppo economico, imprenditoriale e sociale, MAC vuole creare un nuovo paesaggio agro-urbano basato su un’interconnessione di aree urbane e terreni agricoli, che favorisca una trasformazione creativa dell’essenza del quartiere. Il progetto si fonda su 4 quattro pilastri: l’avvio di attività agricole basate sui principi della permacultura; il miglioramento dell’ambiente urbano; la formazione professionale; l’incoraggiamento dell’imprenditorialità e dell’occupazione. L’agricoltura offrirà opportunità di lavoro, formazione e prodotti di qualità, mentre la città beneficerà di rinnovati spazi comuni e aree verdi.
Santa Chiara Falanghina Campi Flegrei Dop 2024 è dunque il frutto di un impegno condiviso della comunità di Monteruscello, volto alla promozione delle nuove iniziative locali di connessione tra aree urbane e terreni agricoli.
L’azienda che si è occupata del recupero del vigneto e di questa prima produzione è la Società Agricola di Giovanni Tammaro (attuale Presidente di Confagricoltura Napoli) s.r.l. di Pozzuoli che ha preso in gestione e recuperato, nell’abito del Mac, la superficie agricola.
L’enologo è Francesco Morano, diplomato all’Istituto Tecnico Agrario ‘Francesco De Sanctis’ di Avellino con specializzazione in Viticoltura ed Enologia, attivo in note realtà irpine e alla sua prima esperienza in terra flegrea.
Il vigneto gode di un’ottima esposizione, soleggiato fino al tramonto. Si trova a meno di 100 metri di altezza s.l.m. La natura del terreno è di matrice vulcanica di tipo limo/sabbioso. Pochi e naturali i trattamenti in vigna, soltanto rame e zolfo.
Grappoli al tramonto
Al tramonto i filari si presentano come un lussureggiante giardino: fitti e lucenti grappoli d’oro, erba rigogliosa e ben curata tra i filari.
La vigna madre ha poco più di 30 anni d’età. Il nuovo impianto a Guyot ha circa 6 anni. Grazie all’ottima condizione dei grappoli per l’annata 2024 è stata fatta una vendemmia tardiva quasi a fine ottobre. Per ottenere il meglio dalle uve, è stata effettuata macerazione con le bucce non troppo prolungata. L’affinamento per l’80% è tradizionale in acciaio, mentre per il restante 20% l’enologo ha scelto botti d’acacia non tostate per dare struttura senza influire sul naturale profilo organolettico del vino.
Uvadoro Santa Chiara – la degustazione
La mia curiosità per la degustazione è tanta: il calice si presenta giallo paglierino con qualche pagliuzza appena dorata. Al naso si percepisce un corredo di profumi tipico e varietale: bianco floreale e fruttato di pesca bianca, melone e pera, leggere note di rosmarino e salvia. La regia – come sempre nei Campi Flegrei – è della nota salmastra e della mineralità di fondo dovute al terreno vulcanico. Il sorso è delicato, agile e fine. Acidità e sapidità restituiscono buona progressione gustativa, bella persistenza e coerenza gusto – olfattiva. Il grado alcolico (13%) e la piacevolezza di beva ne fanno un vino contemporaneo, adatto alle richieste del mercato.
Abbiniamo questa nuova Falanghina, che si va ad aggiungere al panorama flegreo dei vini di qualità, con i primi piatti della cucina di mare di Napoli e Pozzuoli, o anche su minestre con legumi, pasta e ceci o la pasta e fagioli di questa stagione con gli “spollichini”.
Gli “Spullecarielli”, in italiano Spollichini, da spullecchiare, cioè sgranare, sono fagioli del tipo cannellino e si usano per lo più freschi. Si tratta di una varietà precoce, la cui raccolta inizia in primavera e si termina in estate. Questi fagioli si trovano nei mercati di Napoli e provincia.
Bene anche su formaggi freschi non particolarmente sapidi.
La produzione per il 2024 conta appena 2660 bottiglie numerate e 150 magnum Il posizionamento a scaffale non è ancora definito, poiché si tratta di una produzione sperimentale a forte valenza agricola sociale, volta a far comprendere la grande valenza di un progetto di rigenerazione urbana e solidarietà all’interno di Monteruscello Fest, giunto alla sua quarta edizione.
L’evento rinnova infatti, il sostegno a Telethon per il progetto di ricerca sulle malattie genetiche senza diagnosi attuato dal Tigem di Pozzuoli. L’incasso servirà inoltre a finanziare l’acquisto di un’incubatrice portatile d’avanguardia in dotazione all’Ospedale Santa Maria Delle Grazie di Pozzuoli.
Santa Chiara al tramonto
Lascio il vigneto/giardino Santa Chiara al tramonto, felice per un vino che sa di territorio, impegno civile e solidarietà.
Sarà possibile degustare Santa Chiara Falanghina Campi Flegrei Doc 2024, in occasione della prossima due giorni del Monteruscello Fest, lunedì 8 e martedì 9 settembre, insieme con le altre eccellenze del territorio flegreo, tra cui il pomodoro cannellino flegreo, di cui vi racconterò prossimamente.
Contatti
Società Agricola di Giovanni Tammaro Srl, Pozzuoli 80078 (Na) tel. 320.715.0058 [email protected] (ufficio marketing)
Monteruscello Agrocity [email protected]





