Sea Front Pasta Bar: quando la pasta racconta Napoli e diventa patrimonio


Sea Front Pasta Bar – la brigata

di Ornella Buzzone

Napoli è una città che non si limita a custodire la storia: la vive, la cucina, la trasforma ogni giorno. Qui il cibo non è mai solo nutrimento, ma linguaggio, identità, memoria collettiva. Ed è forse anche per questo che la cucina italiana, con i suoi gesti tramandati, le sue materie prime e il suo valore sociale, è stata recentemente riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Un riconoscimento che non celebra soltanto ricette iconiche, ma un modo di stare a tavola, di condividere, di raccontarsi. In questo racconto universale, la pasta occupa un ruolo centrale: simbolo assoluto della cucina italiana, ponte tra semplicità e tecnica, tra casa e alta gastronomia. È proprio nel cuore di Napoli, a Piazza Municipio, che questo simbolo prende forma in modo contemporaneo e consapevole al Sea Front Pasta Bar del Pastificio Di Martino. Un luogo che non è soltanto un ristorante, ma un progetto culturale, nato dall’idea di portare la pasta al centro dell’esperienza gastronomica, valorizzandola come ingrediente nobile, vivo, capace di raccontare il territorio e il tempo in cui viviamo.

Sea Front Pasta Bar, Lo Chef

Il legame con il Pastificio Di Martino, storica eccellenza di Gragnano, è parte fondamentale di questa visione. Qui la pasta non è un supporto, ma una materia prima identitaria, scelta con rigore e trattata con rispetto. Mangiare al Sea Front Pasta Bar significa riscoprire la pasta come atto consapevole, come gesto che unisce tradizione e futuro. L’ambiente è intimo e pensato per coinvolgere: solo 23 posti, di cui 19 lungo un bancone che affaccia direttamente sulla cucina a vista, e due tavolini con vista su Piazza Municipio. Sedersi qui vuol dire osservare gli chef al lavoro, percepire il ritmo del servizio, entrare in relazione diretta con chi costruisce il piatto. Tutto è curato nei minimi dettagli: dall’accoglienza del personale di sala alla competenza del sommelier, fino a un’atmosfera elegante ma mai distaccata, dove ci si sente ospiti e non semplici clienti. Al centro di questo progetto c’è Gianluca Pisacane, chef executive del Sea Front Pasta Bar. Napoletano, classe ’92, Gianluca è uno di quegli chef che incarnano perfettamente il passaggio generazionale della cucina italiana. Il suo rapporto con i fornelli nasce presto, in famiglia, grazie a una madre appassionata, vera regina della cucina di casa. A soli 14 anni, mentre frequenta la scuola alberghiera, inizia a lavorare nei fine settimana nelle cucine di importanti ristoranti napoletani, costruendo fin da giovanissimo una solida disciplina professionale. Il suo percorso prosegue nel 2016 all’Hotel Capo La Gala di Vico Equense, nella brigata dello chef stellato Domenico Iavarone, un’esperienza fondamentale per affinare tecnica e visione. Dopo una parentesi da Giuseppone a Mare, l’incontro con lo chef stellato Peppe Guida segna una svolta decisiva: nel 2017 Gianluca entra nel progetto del Sea Front Pasta Bar, concept voluto dall’imprenditore Giuseppe Di Martino.

Sea Front Pasta Bar, interno

Dal settembre 2022 ne assume la guida come executive chef, contribuendo in modo determinante ai numerosi riconoscimenti ottenuti dal locale, tra cui premi nazionali, menzioni Michelin e l’inclusione tra i migliori ristoranti di Napoli secondo il New York Times.La cucina di Gianluca Pisacane è fatta di equilibrio, rispetto e grande consapevolezza tecnica. Nei suoi piatti non c’è mai la volontà di stupire fine a sé stessa, ma quella, più profonda, di convincere. Ogni ricetta è leggibile, riconoscibile, ma allo stesso tempo precisa, moderna, pulita. La tradizione non viene mai snaturata, bensì accompagnata verso una forma più attuale. Durante la degustazione, questo approccio emerge con chiarezza attraverso una sequenza di piatti che raccontano il mare, la terra e la memoria napoletana con precisione e profondità.

Sea Front Pasta Bar, amuse bouche

Sea Front Pasta Bar, mini panino

Sea Front Pasta Bar, i lievitati

Le Linguine alle vongole veraci, umami napoletano e fumo d’ulivo aprono il percorso con un equilibrio straordinario. Il mare è netto, profondo, mai aggressivo; il fumo d’ulivo aggiunge una nota ancestrale, quasi primordiale, che richiama la cucina di una volta, quella fatta di fuoco e attesa. È un piatto che parla sottovoce, ma resta impresso.

Sea Front Pasta Bar, linguine e vongole

La Minestra di crostacei con tubettini, bergamotto e asparagi di mare è complessa e raffinata. I profumi agrumati del bergamotto illuminano la dolcezza dei crostacei, mentre gli asparagi di mare portano salinità e verticalità. Qui la pasta diventa mezzo di racconto, capace di legare elementi diversi in un’armonia sorprendente.

Con le Linguettine con burro di bufala, parmigiano, spinaci e tartufo bianco si entra in una dimensione più avvolgente. La mantecatura è vellutata, il burro di bufala regala profondità lattica, il tartufo bianco arriva elegante, mai invasivo. Un piatto che gioca sulla delicatezza, sostenuto da una grande precisione tecnica.

Sea Front Pasta Bar, linguettine

Le Lumache con zucca arrostita, castagne, pesto di nocciole e peperoncino sono forse il piatto più identitario e coraggioso del percorso. Qui la tradizione contadina incontra una visione contemporanea: dolcezza, croccantezza, piccantezza e terra si rincorrono in un equilibrio sorprendente, dimostrando quanto la cucina napoletana sappia essere colta e profonda.

Sea Front Pasta Bar, genovese

Gli Ziti lunghi spezzati alla genovese di cipolla ramata di Montoro e reale di bovino adulto rappresentano il cuore emotivo della degustazione. La cipolla è trasformata in crema, dolce e persistente, la carne è succosa, la pasta trattiene il sugo con una perfezione quasi commovente. È un piatto che parla di tempo, di pazienza, di memoria familiare.

Sea Front Pasta Bar – ziti al ragù

Il finale è un vero e proprio racconto a parte. Il Pre-dessert “La Devozione” prepara il palato con delicatezza, mentre il Pastamisù gioca con ironia e tecnica sul concetto di comfort food italiano. A chiudere, il Momento Napoletano: non solo un dessert, ma un gesto identitario, un omaggio alla città e alla sua capacità di trasformare anche il dolce in racconto culturale.

Sea Front Pasta Bar, la devozione

Sea Front Pasta Bar, pastamisù

In ogni piatto si percepisce chiaramente la mano di uno chef che conosce profondamente la pasta, che la rispetta e la valorizza come elemento centrale della cucina italiana. Ed è anche grazie a professionisti come Gianluca Pisacane che la cucina italiana può essere oggi riconosciuta come patrimonio UNESCO: perché è viva, perché evolve, perché continua a raccontare storie autentiche.

Sea Front Pasta Bar, dolce

Il Sea Front Pasta Bar del Pastificio Di Martino è la dimostrazione concreta che la pasta non è solo un alimento, ma un patrimonio culturale, un linguaggio universale capace di unire passato e futuro. Un luogo dove Napoli si racconta con sincerità, e dove la professionalità, la tecnica e l’emozione trovano finalmente lo stesso piatto.

Sea Front Pasta Bar, Lo chef e Ornella

Sea Front Pasta Bar

Piazza Municipio 1, 80133, Napoli Italia

Costo medio € 45/50

 

Sea Front Pasta Bar di Martino Napoli

Scheda del 30 gennaio 2021

Giuseppe Di Martino

Giuseppe Di Martino

 

Stivallettini e brodo di polpo

di Albert Sapere

Sea Front Pasta Bar di Martino a piazza Municipio a Napoli: Il format è di quelli destinati a lasciare il segno. Di questo siamo convinti da quando Giuseppe di Martino, pastaio a Gragnano di terza generazione per vocazione, ce ne parlò la prima volta. Sensibilità verso un certo tipo di ristorazione che è proprio la dote principale di Giuseppe di Martino, che rende questo ristorante un luogo unico.

Il format è innovativo e ricalca un sushi bar, dove non ci sono barriere tra il cuoco e l’ospite. La cucina a vista diventa un teatro, dove l’interazione  è il valore aggiunto. Altra intuizione è stata quella di affidare la supervisione a Peppe Guida, che negli ultimi anni ha studiato a fondo il mondo della pasta. Il cuoco vicano ha costruito una squadra affiatata capitanata da PierPaolo Giorgio. Si può andare al Sea Front Pasta Bar per una grande genovese o un grande ragù, ma anche per seguire un percorso di degustazione tutto impostato sulla pasta. Godibilità e golosità solo le parole d’ordine.

Se avrete la voglia di affidarvi al percorso di degustazione, scoprirete che il format è in continua evoluzione e che uno degli scopi di questo luogo è scoprire le nuove potenzialità del mondo della pasta. Studi, che senza snaturare il prodotto, portano a una nuova concezione.  Come ad esempio è avvenuto per la “devozione” ovvero lo spaghetto al pomodoro. Quattro minuti di cottura in acqua bollente e quattro minuti di cottura nella padella antiaderente con il pomodoro. Il risultato è uno spaghetto al pomodoro preciso nel gusto, millimetrico.

Durante l’ultimo pranzo abbiamo potuto apprezzare due piatti che ci hanno colpito, per il pensiero e la modernità. Segnano l’evoluzione di questo posto e probabilmente anche l’evoluzione dei nostri modi di consumare la pasta. Attingendo sempre dalla tradizione campana nascono gli stivalettini con il brodo di polpo. Gli stivalettini sono un formato di pasta corta, bucato al centro. Un formato arcaico, adatto per le minestre e la pasta con i legumi. Rende al meglio con le cotture minestrate (molti usano impropriamente il termine risottare). Il brodo di polpo (‘o bror ‘e purp) è uno dei piatti di strada più antichi della storia partenopea, antesignano del moderno street food. Era la controproposta della mensa dei poveri, alla tavola dei ricchi sulla quale si serviva il brodo di carne. Una versione mediterranea del Ramen, la zuppa giapponese che però ha origini cinesi. Il gusto intenso, la speziatura decisa, un brodo pulito e concentrato nel gusto, la pasta che media la sensazione, stimolando il quinto gusto in maniera decisa.

I pennoni lisci con rape e pomodoro diventano la versione vegetariana del classico ragù. Un piatto in progress che coglie in pieno le nuove tendenze della cucina vegetale e dà la possibilità anche a chi non mangia carne di godere della sensazione di mangiare il ragù.

 

Pierpaolo Giorgio

Pierpaolo Giorgio

 

Conclusioni
Un luogo dove stare bene, imbattibile nel rapporto qualità/prezzo, dove si è coccolati dall’inizio alla fine, ma anche un grande laboratorio di ricerca per capire come mangeremo la pasta nel futuro.

Sea Front Pasta Bar di Martino Napoli

Sea Front Pasta Bar di Martino Napoli

Sea Front Pasta Bar di Martino Napoli

Sea Front Pasta Bar di Martino Napoli

2 Commenti

  1. @Broro e purpo .Me lo ricordo a via Foria molto più colorato servito in una tazza con la “ranfetella “(tentacolo di polipo)che sporgeva dal bordo e scaldava davvero come quello di carne nelle fredde giornate di tramontana.Oggi non fa più così freddo ma credo che a Napoli non sia molto facile trovarlo FM

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