Masseria Vigne Vecchie a Solopaca: un viaggio nel cuore del Sannio
di Ornella Buzzone
Nel cuore del Sannio, a Solopaca (BN), sorge la cantina biologica “Masseria Vigne Vecchie”, un gioiello enologico che ha preso vita nel 2005 come cooperativa agricola. È nel 2016, grazie alla passione e all’amore della famiglia Garofano per i vini biologici, che la cantina si trasforma, acquisendo quattordici ettari di terreno dedicati alla preservazione dell’agricoltura biologica. Nasce così la linea di vini “Samnes”, un omaggio alle radici locali e un tentativo di diffondere la cultura e l’amore per un territorio generoso, che ogni anno regala frutti straordinari per la produzione di vini di alta qualità.
La passione per il vino è un’eredità di famiglia per Lomea Garofano. “Impossibile non innamorarsi del vino”, racconta. “Mio padre, da sempre appassionato, usava regalare bottiglie di aglianico e falanghina personalizzate in occasioni speciali. Dopo aver rilevato l’azienda, ha deciso di continuare questa tradizione.” Cresciuta in un ambiente intriso di storia vitivinicola, Lomea ha ereditato il gusto e la passione per i vini da una madre originaria di Paupisi e da un nonno commerciante di vino e olio. “Per me il vino è rosso, ma non posso resistere alla versatilità della Falanghina”, confida, sottolineando l’eleganza di questo vitigno che, grazie alla sua acidità, si presta a diverse interpretazioni, dalla bollicina “Egleuco” al vivace “Secutor”.
La Masseria Vigne Vecchie si distingue per la produzione di vitigni autoctoni del Sannio: falanghina, coda di volpe e fiano a bacca bianca, aglianico e barbera a bacca rossa. Lomea spiega come la combinazione di questi vitigni, dai sapori distintivi e dalle peculiarità organolettiche, arricchisca la qualità dei vini. “L’aglianico è un vitigno impegnativo, che richiede attenzione e cura, mentre la falanghina si fa apprezzare per la sua freschezza e longevità”, spiega, descrivendo il processo di vinificazione che avviene dopo un’attenta raccolta manuale.
La cantina, a vocazione biologica, adotta pratiche sostenibili, proteggendo i vigneti con prodotti naturali come zolfo e rame. “Questa scelta riduce il raccolto, ma ne accresce la qualità”, sottolinea Lomea, fiera di un approccio che riflette l’amore per la terra e la tradizione. Ogni bottiglia è avvolta in un’etichetta in carta cotone, un gesto in sintonia con la filosofia green dell’azienda.
Nel corso degli anni, Masseria Vigne Vecchie ha partecipato a numerose rassegne enologiche, ricevendo riconoscimenti che attestano la qualità dei suoi vini. “Ma il miglior premio è il sorriso del cliente, la soddisfazione che si prova sorseggiando un buon vino”, afferma Lomea, esprimendo la gratificazione che deriva dal lavoro quotidiano e dall’amore per il prodotto.
Il Sannio è un territorio ricco di storia, ma Lomea è consapevole che c’è ancora molto da scoprire e valorizzare. “Il vino è un ponte tra generazioni e culture, ma ha bisogno di una maggiore visibilità”, riflette. I vini della Masseria sono in continua crescita, nonostante le sfide legate all’inflazione e alla concorrenza di regioni vinicole più affermate.
“Il nostro progetto sta per prendere vita”, rivela Lomea, svelando l’idea di trasformare la cantina in un luogo di incontro, dove degustare vini accompagnati da salumi e formaggi tipici. “Vogliamo creare un ambiente accogliente e rilassato, dove le persone possano sentirsi a casa”, conclude, lasciando trasparire l’ entusiasmo per il futuro.
Mentre la viticoltura si evolve, la Masseria Vigne Vecchie è pronta ad affrontare le sfide del cambiamento climatico e dell’innovazione, puntando su qualità e sostenibilità. “Il nostro obiettivo è valorizzare i vitigni autoctoni, creando una connessione autentica tra il vino e il territorio”, afferma Lomea, con la determinazione di portare il Sannio sulla mappa del vino globale.
Infine, per chi desidera esplorare i sapori del Sannio, Lomea suggerisce alcuni abbinamenti ideali con i vini della Masseria:
- “Egleuco” Spumante brut di Falanghina del Sannio DOC 2019 bio – Abbinato a mozzarella di bufala Campana DOP e prosciutto crudo nostrano.
- **“Secutor” Falanghina del Sannio DOP 2024 bio – Perfetto con grottone e pancetta di maiale arrotolata.
- “Galeam” Sannio Coda di Volpe DOP 2022 bio – Da gustare con salsiccia dolce di Castelpoto e pecorino di Laticauda.
- “OSèE” Falanghina del Sannio DOP 2017 bio – Ottimo con provolone del Monaco e miele di acacia.
- “Versacrum”** – Prosciutto di nero maialino casertano e semistagionato alla crusca.
- “Cinque Grani” Sannio Aglianico DOP 2019 bio – Ideale con speck nostrano e formaggio blu erborinato al vino.
- “Remotus” Sannio Aglianico Riserva – Si sposa bene con capicollo nostrano stagionato.
- “Carpe Diem” Passito di Sannio Barbera DOP 2020- Perfetto con crostata di visciole e formaggio blu passito.
“Il consiglio migliore che posso dare è di assaporare con curiosità e senza pregiudizi. Il vino è un viaggio ricco di storia e cultura, e il modo migliore per imparare è attraverso l’esperienza”, conclude Lomea, invitando tutti a scoprire l’universo affascinante del vino.”
Masserie Vigne Vecchie
C/da Sala snc, 82036 Solopaca BENEVENTO
3933878279
https://www.masseriavignevecchie.com/it/
Scheda dell’11 settembre 2015
Solopaca Classico in vetrina: Cantina di Solopaca e Masseria Vigne Vecchie

Solopaca classico, le bottiglie
Bella serata nella sala della Cantina di Solopaca per l’inizio della tradizionale festa dell’Uva che segna l’inizio della vendemmia. In degustazione quattro vini delle aziende impegnate nel Solopaca Classico, ossia ottenuti da uve coltivate dentro il comune di Solopaca. Due bianchi e due rossi alla prova.

Solopaca classico, i vini
Borea Sannio Bianco Solopaca Classico doc 2014, Masseria Vigne Vecchie
Uve: trebbiano, malvasia e falanghina
Fermentazione e maturazione: acciaio
Un bianco di buona stoffa, da uve biologiche al naso domina ovviamente la malvasia con la nota dolce di frutta esotica e un leggero agrumato. Al palato è sapido, molto fresco, molto ben sostenuto. Chiude lungo e preciso.
Voto 86
Sannio Bianco Solopaca Classico doc 2014, Cantina di Solopaca
Uva: trebbiano, malvasia e falanghina
Fermentazione e maturazione: acciaio
Al naso è meno ricco, domina la frutta a pasta gialla. Al palato è maggiormente compatto, equilibrato con un buon allungo nel finale che lascia il palato pulito.
Voto 87
5 Grani Sannio Rosso Solopaca Classico doc, 2014 Masseria Vigne Vecchie
Uva: sangiovese, aglianico
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bella frutta rossa al naso, note di pepe, piacevole. Al palato è fresco, veloce, molto pimpante con un ritorno di frutta croccante al palato. Tannini ficcanti ma abbastanza morbidi. Un vino da abbinamento ai cibi tradizionali.
Voto 88
Sannio Rosso Solopaca Classico doc, 2012, Cantina di Solopaca
Uva: sangiovese, aglianico
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Naso più complesso, con il legno e il frutto molto ben equilibrato.A palato è ben sostenuto dall’acidità, presenta una buona sapidità e una struttura tannica in equilibrio con l’alcol.
Voto 87










