Spicy a Catania, il giro del mondo in un paio di drink


Amedeo Ferlito

Amedeo Ferlito

di Francesco Raguni

In via Monfalcone 2L, traversa di una delle vie più blasonate di Catania, quale il corso Italia, si trova Spicy. Si tratta di un cocktail bar dal concept particolare, fresco e anche intraprendente. Ma cosa cela realmente?
Il suo menù è un viaggio intorno al mondo: ogni luogo è associato ad un drink diverso, che ne rispecchia i sapori e gli odori più caratteristici; inoltre, ad ogni cocktail è associato un indicatore di sapore che contempla bitter, sour, sweet, dry e spicy, così da consentire al cliente di potersi orientare. Una visione del mondo a 360 gradi che va oltre l’Europa e sbarca tanto in Sud America
quanto in Oriente. Si pensi, ad esempio, al cocktail Ikigai, ispirato al Giappone.

Giappone

Giappone

Roku gin, cordial composto da lime, timo, shiso e lemon grass e – a completare – il sake umeshu (si tratta di un sake nato dall’infuso dell’ume, una prugna tipica del luogo, nel sake Ginjo). Il colore rosa è dato dall’infusione con i fiori di ciliegio. Leggermente agrumato all’olfatto, in bocca si presenta molto fresco. Ma il viaggio non finisce qui. Il Sud America, ad esempio, è contemplato in più tappe:
Amazzonia, Argentina e Brasile.

Amazzonia

Amazzonia

Argentina

Argentina

Brasile

Brasile

Il cocktail ispirato al grande polmone della terra si chiama Yanomami: tanto dolce quanto piccantino, viene servito su una piattaforma di legno che, bruciata col cannello, porta al naso un’affumicatura capace di ricordare la foresta. Tango (ispirato all’Argentina) invece ha un sapore fresco e deciso, “niente mezze misure” come riporta uno dei titoli più famosi di Breaking Bad. Il cocktail vuole richiamare il Fernandito, drink molto consumato a Buenos Aires a base di Fernet e Coca Cola. In questo caso, però, la cola viene riproposta come uno schiuma e l’aroma del Fernet è bilanciato da un liquore che prende il nome di Maradona. Rio, concepito pensando al Brasile, è particolarmente dolce. All’occhio ricorda quasi il mate, anche la cannuccia con cui si beve riporta alla mente la bevanda tipica di quelle zone. Alla bocca porta i
sapori della papaya e dell’ananas. Basta un sorso per sentirsi in vacanza.

Spicy

Spicy

Spicy comunque non dimentica la sua terra e offre in carta ben due cocktail dedicati all’Italia. Uno di questi è Novecento. Campari infuso alla barbabietola e frutti rossi, Gin Odina e Vermuth 1757 alle fave di caco sono gli ingredienti cardine di questo “negroni rivisitato”. Il drink viene inoltre servito con delle gocce di aceto balsamico che ne esaltano le note erbacee e terrose.
Il cocktail più particolare, forse, è rappresentato da Turchia. Basta un sorso per essere catapultati in terra anatolica.

Turchia

Turchia

La base è creata da un cognac alle prugne e un liquore piccante con cumino e pepe rosa. Eppure, il suo sapore va oltre.

Spezie

Spezie

Non solo le spezie, ma anche note di aglio arriveranno al palato. Il drink, peraltro, viene servito in una coppa argentata fredda e il ghiaccio al suo interno ha una forma sferica. Si tratta di un prodotto di mixology totalmente assorbente. E ancora Francia, Thailandia, Messico e così via (ogni drink ha un prezzo di 10€).

Mexico

Mexico

Catturati da questo concept, abbiamo quindi fatto una chiacchierata con uno dei due ragazzi che gestiscono il locale, Amedeo Ferlito. “Ogni elemento è curato nel dettaglio” ci racconta: ad esempio, dietro il bancone “non vi è alcuna pedana”. Il barman è allo stesso livello di cliente.

Spicy

Spicy

Dietro il bancone, si trova una bacheca con diverse bottiglie (gin, whisky, rum e così via). Un gin molto particolare è sicuramente “U mauru”: distillato con l’omonima alga, ha un sapore marino, sapido e salmastro. Sapore di mare nel vero senso della parola.
Interessante è anche la storia dietro il logo di Spicy: la maschera richiama quella indossata dai medici durante la peste, “al suo interno vi era un mix di più di 50 spezie che si ritenevano essere dei rimedi naturali contro la diffusione aerea della peste”.

Gin U Mauru

Gin U Mauru

E a proposito di spezie, adiacenti alla maschera, nel logo vi sono il cardamomo, il peperoncino e i fiori di zagara, elementi presenti in quasi tutti i drink della carta. Con questa storia, Amedeo, la cui passione per la mixology nasce con Tom Cruise nel film “Cocktail”, ci porta dietro le quinte del bar.
E a proposito di dettagli, anche il ghiaccio presenta delle specifiche di cui trattare. Il bar ne tiene due tipologie: uno da lavorazione, dunque da usare durante la preparazione dei drink, e uno da usare al momento di servire la bevanda. L’acqua da cui viene ricavato è purificata e subisce un processo di “osmosi inversa”. Il ghiaccio che poi si scioglie all’interno della macchina viene reimmesso nel ciclo di produzione dello stesso così da non avere uno scarto.
Il menù, come già detto sopra, ha come tema principale il viaggio: “con la pandemia da corona
virus, abbiamo capito che si può viaggiare anche con la mente, con l’olfatto e con il gusto”. Spicy ha anche i suoi bitter e le sue tinture, particolarmente degna di menzione quella all’Averna che viene estratta a freddo e, alla bocca, presenta forti note di caffè e carruba.

Tinture

Tinture

Assaggiandola è inevitabile tornare alle caramelle che i nonni catanesi tenevano sempre con loro in tasca. E ancora il bitter al gorgonzola, usato in Les Voyageurs, drink dedicato alla Francia. Un sapore intenso, deciso, che richiama il Negroni sbagliato. “Ovviamente offriamo anche i classici drink, come il Daiquiri” chiarisce infine Amedeo.

Instagram: spicy_mixologybar
Telefono: 347 98692767
Orari: 18 – 01; sabato e domenica fino alle 02