Tenuta Ulisse compra Montevetrano. Silvia Imparato: una svolta necessaria
“Cari amici in un mondo che cambia Montevetrano accetta una nuova sfida per evolversi in nuovi progetti. Non è una resa ma un’opportunità di nuove energie. Sempre con Riccardo Cotarella e tutto il nostro gruppo. Alzo i calici, comprendendovi nell’augurio per tutti di energie forti e positive ”
Così Silvia Imparato commenta la firma di ieri pomeriggio con la quale ha venduto l’azienda fondata nel 1992 all’abruzzese Tenuta Ulisse che dal 2022 fa capo al fondo White Bridge Investments.
La trattativa andava avanti da qualche mese dopo uno scambio di visite durante le quali sono state messe a fuoco le reciproche esigenze. Da un lato quella di Luigi Ulisse di portare avanti la costruzione di un polo meridionale dopo l’acquisizione di Cirelli, una delle prime aziende in Italia a lavorare in anfora. Dall’altro l’esigenza di Silvia Imparato di offrire una cornice solida (Tenuta Ulisse fattura oltre 17 milioni di euro con una marginalità di oltre un terzo) per salvaguardare la straordinaria storia di questa cantina creata sulle colline di san Cipriano Picentino alle porte di Salerno.
Secondo gli accordi, per i prossimi due anni nulla. cambierà in azienda: si tratta infatti di gestire le ultime due annate ancora non in commercio. Al timone della cantina resteranno Silvia e la figlia Gaia Marano con l’intero staff che tutti gli appassionati ben conoscono.
Lo stesso Riccardo Cotarella, con il quale era iniziata l’avventura resta come responsabile di produzione.
Fra due anni si tireranno le somme e si deciderà come proseguire.
L’acquisizione di Montevetrano è il primo vero grande colpo di Tenuta Ulisse che ha battuto almeno altre due offerte che stavano, concretamente sul tavolo, una pugliese e una campana. Alla fine questa è la soluzione che ha convinto di più Silvia.
La vendita chiude un ciclo fantastico, creato dalla passione e dalla determinazione di una donna straordinaria che subito ebbe il lancio di Parker diventando un fenomeno globale con l’annata 1993. La stessa annata che abbiamo bevuto insieme alla 1999 qualche sera fa.
La globalizzazione impone scelte drastiche per poter sopravvivere senza restare fermi ad un passato nostalgico perché ogni scelta è figlia della propria epoca. La grassa collina sorvegliata dal castello di Montevetrano continuerà a produrre un grande vino venduto in tutto il mondo. Ed è questo il senso finale di questo accordo, per entrambi gli attori di questa clamorosa svolta.
