Terra, a Caserta la cucina vegetale che nasce dalla tradizione e cresce lontano dalle mode


Terra, ristorante vegetariono, Lucia Belcore

di Ornella Buzzone

A Caserta, città dalla doppia anima – quella monumentale e quella quotidiana – esiste un luogo che da oltre dieci anni lavora in silenzio, lontano dalle mode e dalle etichette facili, portando avanti una visione coerente e personale della cucina vegetale. A pochi passi dalla Reggia di Caserta, nascosto in un cortile che regala quiete e verde, Terra è molto più di un ristorante vegetariano: è una storia di resistenza, di intuizione e di amore per una cucina essenziale, stagionale e profondamente Quando Lucia apre Terra nel 2012, Caserta è una piazza difficile. Pochi ristoranti, quasi nessuna proposta alternativa alla cucina tradizionale, zero competitor vegetariani. La sua non è una scelta strategica, ma naturale: vegetariana da tempo, con esperienze lavorative a Napoli nel settore, decide di provarci proprio qui, in una città che allora sembrava poco pronta.

Terra, ristorante vegetariono, la corte

Il primo locale è piccolo, defilato, in una zona che garantisce passaggio solo in determinati momenti. Lucia investe tutto: negli impianti, nello spazio, nella cucina. Non avendo risorse per il personale, si mette lei stessa ai fornelli. Senza una formazione classica da cuoca, ma con curiosità, osservazione e una determinazione che negli anni si rivelerà decisiva. I risultati arrivano: forse per la novità, forse perché il tema del benessere, dell’alimentazione consapevole e dell’ambiente inizia lentamente a farsi spazio anche qui.

Terra, ristorante vegetariono, la sala

Dopo alcuni anni, complice un contesto urbano diventato difficile da vivere, Terra cambia casa. Si sposta vicino alla Reggia, in un palazzo antico con un giardino interno che oggi rappresenta uno dei suoi valori aggiunti più evidenti. Un luogo raccolto, elegante nella sua semplicità, con circa quaranta coperti interni che raddoppiano nella bella stagione grazie allo spazio esterno. La cucina di Terra parte da un principio chiaro: la tradizione italiana è già, per sua natura, fortemente vegetale. Lucia lavora su questa base, senza stravolgimenti inutili. Predilige la stagionalità, i prodotti locali, le verdure come protagoniste assolute. L’80% delle ricette della nostra memoria gastronomica nasce da ingredienti poveri, agricoli, quotidiani: Terra li raccoglie e li rilegge con equilibrio. Non ama l’eccesso di spezie né l’orientalizzazione forzata della cucina vegetale. Niente salsa di soia onnipresente, niente curry che copre i sapori. Qui si resta ancorati al territorio, anche quando si gioca con ingredienti meno consueti, come il topinambur accostato al carciofo locale, presente in menu per buona parte dell’anno.

Terra, ristorante vegetariano, il carciofo

Lucia non ama nemmeno le etichette. Molti piatti sono vegani o facilmente veganizzabili, ma dichiararlo apertamente, secondo lei, rischia di spaventare. C’è ancora chi associa il vegetariano o il vegano alla privazione, alla dieta punitiva, o a prezzi ingiustificatamente alti. Terra, invece, è un luogo dove si viene per mangiare bene, con gusto e senza preconcetti. Il menù cambia con le stagioni, ma alcuni capisaldi restano.

Terra, ristorante vegetariono, la zuppa di cipolle

La zuppa di cipolle, ad esempio, è presente da oltre dodici anni: un piatto che Lucia inserì con scetticismo e che oggi ha un pubblico fedele, tanto che alcuni clienti tornano apposta per lei. Tra gli antipasti si alternano preparazioni come la zucca al forno con salsa cacio e pepe e semi di zucca, il carciofo alla giudìa con tuorlo fritto, la polenta piastrata con radicchio, vino rosso, nocciole e frutta di calice.

Terra, ristorante vegetariono, la zucca al forno

Terra, ristorante vegetariono, la polenta

Piatti riconoscibili, mai urlati, che lavorano su consistenze e contrasti delicati. Il risotto è una presenza fissa in carta: cambia ogni volta, ma non manca mai. Può essere con crema di cavolfiore, gel di papaccelle e polvere di olive nere, che ricorda l’insalata di rinforzo natalizia, oppure con succo di melograno, fonduta di taleggio e rosmarino.

Terra, ristorante vegetariano, il risotto con le papacelle

Sempre accompagnato da una pasta e da una zuppa, in un equilibrio che racconta l’idea di cucina quotidiana e completa. Tra i dolci, spicca la torta di mele: senza uova, realizzata con farina di riso e acqua di ceci, adatta anche a chi è vegano o celiaco.

Terra, ristorante vegetariano, la torta di mele

Un dolce leggero, quasi tutto frutta, che chiude il pasto con coerenza e misura. Terra è rimasto, volutamente o meno, una nicchia. In una città che spesso preferisce cercare altrove ciò che ha sotto casa, Lucia ha continuato a lavorare con costanza, senza rincorrere mode o franchising. Oggi la cucina vegetariana non è più una stranezza, ma il suo approccio resta attuale proprio perché non nasce come tendenza. Terra è il racconto di un percorso autodidatta, di una cuoca “per caso” che ha trovato nel cibo un linguaggio inatteso. Un ristorante che non vuole convincere nessuno, ma semplicemente accogliere. E dimostrare, piatto dopo piatto, che una cucina vegetale può essere profondamente italiana, rassicurante e sorprendente allo stesso tempo.

 

Terra Ristorante Vegetariano

Via Tanucci, 53 Caserta

 Tel 0823279704

Prezzo medio 30€

 

Un commento

  1. Affermare che a Caserta, nel 2012, non esistesse una proposta gastronomica diversa dal tradizionale significa semplicemente non conoscere la città. Basti citare la chef Rosanna Marziale, da anni paladina di una cucina creativa e identitaria, profondamente radicata nel territorio casertano. Così come Peppone di Prosit, che ha sempre portato avanti una visione fatta di piatti nuovi e originali, mossi dalla stessa filosofia. E mi fermo qui, non per mancanza di esempi, ma perché l’elenco sarebbe ben più lungo. Poi, definire Caserta una città difficile é una definizione vaga se non si specifica in che senso e per chi.

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