Tra cielo e terra: un sogno lucano nella casa sull’albero di Sasso di Castalda


Guarda che Luna, la casa sull’albero

di Ornella Buzzone

Nel cuore della Basilicata, tra le montagne silenziose del Parco dell’Appennino Lucano, sorge Sasso di Castalda, un piccolo borgo arroccato che sembra sospeso tra passato e futuro. Con i suoi ottocento abitanti e le case in pietra aggrappate alla roccia, è un luogo che ha saputo reinventarsi attraverso la forza della natura, del turismo lento e dei sogni di chi, come Giovanni, ha deciso di tornare a casa per costruire qualcosa di unico.

Sasso di Castalda è conosciuto come “il paese dei sentieri”. È un paradiso per gli amanti del trekking e della mountain bike: chilometri di percorsi immersi nei boschi, tra faggi e castagni secolari, che conducono a panorami mozzafiato e silenzi che parlano. Gli escursionisti arrivano da ogni parte d’Italia per attraversare questi tracciati naturali, respirare l’aria pulita e sentirsi parte del paesaggio. È un luogo che invita a camminare, a rallentare, a riconnettersi con la terra.

Sasso di Casalda il paese

Secondo la leggenda, qui viveva la famiglia Castalda, insediata su una roccia chiamata Petra Castalda. A seguito di un’invasione di serpenti, gli abitanti si spostarono sull’altra roccaforte, e così nacque il paese. Oggi quella storia sopravvive nelle pietre e nei nomi, e Sasso di Castalda continua a raccontarsi attraverso le sue rocce e le sue montagne.

Sasso di Castalda, il murale

Il simbolo moderno del borgo è il Ponte alla Luna, un ponte tibetano che unisce due versanti a oltre cento metri d’altezza sul canyon dell’Arenazzo. Lungo trecento metri, è un’esperienza sospesa tra vertigine e meraviglia. Il suo nome rende omaggio a Rocco Petrone, l’ingegnere della NASA originario di Sasso di Castalda che nel 1969 contribuì alla missione Apollo 11 e alla conquista della Luna. Ogni sera, quando il ponte si illumina, sembra davvero collegare la terra al cielo, come un filo di luce teso verso i sogni. Ma Sasso di Castalda è anche il paese della “musica e dell’arte”. Qui è nata Mariale Ventre, voce storica dello Zecchino d’Oro, che con la sua dolcezza ha segnato un pezzo della storia musicale italiana. A lei e ad altri volti simbolici, l’artista Jorit, ha voluto dedicare un murale, rendendo il borgo uno dei più affascinanti d’Italia anche dal punto di vista artistico, dove le pareti raccontano emozioni, radici e memoria.

Guarda che Luna, gli animali

È in questo scenario di natura e cultura che Giovanni Distefano ha deciso di dare forma al suo progetto. Dopo anni a Roma, sentiva che qualcosa lo chiamava indietro. «Mi mancava la mia terra», racconta. «Mi mancavano le montagne, la campagna, l’odore del pascolo. Così ho deciso di tornare». Con l’aiuto della madre e del padre, ha ristrutturato la vecchia casa dei nonni nel centro del paese, trasformandola nel B&B “Guarda che Luna”, proprio ai piedi del ponte tibetano. Ma non si è fermato lì.

Sasso di Castalda, il B&B nel paese

Nel 2021, insieme al padre — oggi ottantenne, artigiano e custode del sogno — Giovanni ha costruito “la casa sull’albero”, un glamping di charme, sospesa tra due noci secolari piantati dai suoi antenati. «Da bambino costruivo casette sugli alberi con la nonna», racconta con un sorriso. «Questa volta l’ho fatto per davvero». 35 mt di open space, con letto matrimoniale, tavolo sulla vetrata per ammirare la natura, un bagno e due terrazzini con tavolini per godere delle temperature estive. Il papà di Giovanni, detto anche custode dell’albero, quando non è impegnato con il figlio, lo si trova nei prati, tra il pascolo delle sue pecore, a produrre un formaggio che è diventato una piccola leggenda del posto.

Guarda che Luna, Giovanni e il suo papà

Perché in fondo, a Guarda che Luna, tutto parla di famiglia e di autenticità.

Gli aperitivi serviti sulla carrucola sono un rito di gusto e lentezza: nel cestino salgono formaggi e salumi preparati dal padre, accompagnati da noci o castagne a seconda della stagione, un bicchiere di vino rosso e qualche fetta di pane locale. È un gesto semplice, ma pieno di poesia: una tavola sospesa fra i rami, con vista sui pascoli e sul bosco.

Guarda che Luna, l’aperitivo

La colazione, invece, è un momento dolce e rilassante. Anche questa arriva con la carrucola, in un cestino che sale piano fino alla terrazza. All’interno, cornetti caldi, biscotti, cereali, yogurt e una bevanda a scelta, da gustare nel silenzio del mattino, tra il fruscio delle foglie e il profumo del legno.

La cena è un’esperienza intima. Si può ordinare in camera, con piatti tipici del territorio preparati dai ristoratori locali e serviti in modo discreto, per non interrompere la quiete della casa. Fuori, una piccola sauna in legno invita a rilassarsi sotto le stelle, mentre l’aria di montagna profuma di resina e di erba bagnata.

Sasso di Castalda la pasta col peperone crusco

Sasso di Castalda, i formaggi del territorio

Sasso di Castalda, i ravioli fatti a mano

Guarda che Luna, la cena

La casa sull’albero non è solo un alloggio, ma un modo di vivere la Basilicata da dentro, nella sua essenza più sincera. È il luogo dove si riscopre il valore delle cose semplici: il cibo genuino, la famiglia, il lavoro fatto con le mani, la lentezza. È il sogno di un bambino che diventa realtà grazie all’amore di un padre, al coraggio di tornare e alla forza delle proprie radici.

Guarda che Luna, l’interno

Sasso di Castalda oggi è una piccola gemma sospesa tra cielo e terra, dove il turismo incontra la tradizione e la natura diventa maestra di vita. Qui si viene per attraversare ponti e sentieri, ma si resta per respirare la pace e i profumi della terra. E magari, per una notte, dormire tra le nuvole, con un cestino che sale piano sulla carrucola e una luna che veglia silenziosa sopra i rami dei noci.

Sasso di Castalda, Ornella e il papà di Giovanni

Guarda che luna
Via San Nicola 18 – Sasso di Castalda – Pz
Telefono: +39 3200418102
[email protected]

Prezzo a notte 120/150€

 

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