Tutti i vini delle cantine del Movimento Turismo del Vino di Basilicata


 Iniziativa Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Iniziativa Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Era da un po’ che mancavo nel Vulture, la terra dell’Aglianico e dunque ho accettato molto volentieri l’invito della presidente del Turismo del Vino Elena Fucci di degustare nella sua nuova cantina i vini delle aziende che fanno parte del movimento.
Una esperienza molto bella che ha coinvolto 22 cantine per complessivi 64 vini (ciascuna ne presentava tre ma un paio ne hanno presentati due). Ho preparato queste note degustative che, come sempre in questi casi, possono rappresentare solo la mia lettura che si basa sulla conoscenza del territorio e dei suoi protagonisti più il mio bagaglio di bevute, viaggi ed esperienze accumulate dal 1993 ad oggi. Anche il Vulture ha avuto la sua rivoluzione enologica, alcune cantine non ce l’hanno fatta, molte altre sono nate.
In sintesi, possiamo dire che rispetto al passato anche recente, diciamo sino alla prima decade del nuovo millennio, tra i produttori di rosso vulturini c’è più uniformità pur nella diversità di interpretazione. Nel senso che è diventato più facile identificare una bottiglia di Aglianico nel Vulture anche grazie al progressivo dimagrimento che quasi tutti hanno imposto alle loro etichette. L’epoca dei vini marmellata e legnosi è davveri finita. Ci sono poi realtà come il Grottino di Roccanova e Matera che si presentano con buone bottiglie ma che devono risolvere il tema della identità gustativa riconoscibile che al momento manca.

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Per quanto riguarda i bianchi, rispetto al passato ci si crede di più, ma qui manca un pensiero unico e siamo di fronte ad una varietà di uve decisamente spiazzante, dal traminer alla falanghina, dal fiano alla malvasia, e poi ancora greco, moscato, muller turghau. Sono convinto che le potenzialità di un territorio vesuviano, di altezza con escursioni termiche (qualche cantina alleva la vite a 700 metri) rende possibile la creazione di grandissimi bianchi. Probabilmente la soluzione è, vi stupirò, puntare come fece Donato D’Angelo sullo Chardonnay, un vitigno internazionale che ben si adatta ai suoli vulcanici, di cui si conosce tutto e che può marcare bene il territorio che in pratica prende i vitigni dalla vicina Campania. Onestamente credo che moscato e malvasia regalino belle bevute, ma senza il wow.
Sempre molto interessanti i vini frizzanti e spumanti, ancora molto pochi, nei quali l’aglianico si presta decisamente bene, anche per i rosati fermi, dando loro carattere e spinta acida oltre che chiusura amara.
La Basilicata è un territorio straordinario, completamente integro, un vero polmone verde oltre che serbatoio di acqua per il Sud. E’ dunque una regione strategica per il futuro di questa area del nostro paese.
In finale, una esperienza gustativa molto bella. Degustare da solo può sembrare triste, ma aiuta molto nel maturare un giudizio indipendente e non condizionato. La cosa più importante è che ti puoi dare il tempo giusto per ciascu assaggio. Un esercizio di autodisciplina che sinceramente consiglio.

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Ecco dunque le mie sensazioni, ripeto, soggettive, che spero siano utili ai produttori e ai loro clienti e atutti gli appassionati

I vini della Basilicata

Azienda Arteteke
Melfi

www.artetekewines.it

Arteteke di Melfi

Arteteke Ianco 2023, Basilicata igp
Malvasia e Moscato vinificate separatamente sulle bucce e poi assemblate in base alle caratteristiche dell’annata. Il vino ha un naso ricco di frutta dolce con una perfetta corrispondenza al palato. Lungo, entra dolce e chiude salato. Di buona stoffa, fresco e molto piacevole anche grazie ad una gradazione alcolica più bassa della media.

Arteteke Russine, 2024, Basilicata rosato igp
Da uve di Aglianico, leggera pressatura e fermentazione spontanea. Naso molto elegante, fine, un rosato che “rosseggia” e dunque sicuramente alla moda e piacevole di beva. Anche in questo caso il calore dell’alcol è contenuto dall’acidità. In bocca è austero, secco, lungo, finale preciso e pulito che invoglia a al sorso successivo.

Arteteke Russe 2022, Basilicata rosso igp
Il naso mi riporta all’adolescenza, ai primi sorsi di vino in paese o nelle bettole e mi regala una nostalgia oltre che una pace interiore. Si tratta di aglianico lavorato in cemento dalla fermentazione all’affinamento: i tannini sono morbidi anche grazie ad una tecnica di estrazione misura dopo la fermentazione spontanea come per gli altri due vini aziendali. Al palato è austero, setoso, fresco, con una buona conclusione. Ideale con i piatti della tradizione lucana di terra o da solo, mentre si gode il tramonto sorvegliati dal vulcano.

 

Basilisco
www.basiliscovini.it
Via delle Cantine, Barile.

Basilisco

Basilisco

Sophia 2021, Basilicata bianco igp
Un fiano da uve coltivate su suolo vulcanico a quasi 600 metri, vinificate e affinate in anfora. Il naso racconta frutta gialla, zafferano, piccole note di pasticceria, al palato ha un grande corpo, supportato da carattere marcato dall’acidità a cui subentra il conforto del calore dell’alcol. Un vino che forse vorrebbe essere verticale e minerale ma che alla fine risulta pieno, compiuto, decisamente saporito.

Aglianico del Vulture superiore docg, 2019
Ed ecco un rosso classico, erede della rivoluzione degli anni ’90, ossia dell’uso della barrique, qui però dosata decisamente in modo più ponderato e diverso dal passato. Il naso regala frutta rossa, note di macchia mediterranea, spunti balsamici. Al palato la freschezza regge sia i tannini, risolti ma comunque presenti ed efficaci, e il calore dell’alcol che viaggia spedito sui 15 gradi. Un vino che vuole essere importante, che in questi sei anni dalla vendemmia si presenta nel pieno della sua matrutoà espressiva e che va bevuto subito.

 

Battifarano
www.battifarano.com
Contrada Cerrologno. Nova Siri.

Battifarano

Battifarano

Le Paglie Matera Greco doc 2024
Il primo naso è, a sorpresa, una sensazione di miele millefiori, seguita da una dolcezza di frutta, arancia soprattutto e pesca. Il Greco di pianura, più esattamente di mezza collina, è più domestico rispetto a quello ruspante e minerale dell’Irpinia, si avvicina più a quello calabrese per i toni dolci e confortevoli. La freschezza di questi primi mesi lo rende gradevole e bevibile. Da spendere su latticini.

Akratos Matera rosato doc, 2024
Il rosato ottenuto da uve primitivo risente molto dello stile della vicina Puglia, almeno di quella che è la tendenza maggioritaria. Sensazione di dolce da frutti rossi e ciliegie, appena qualche sbuffo iodato, al palato scivola con faciltà grazie alla morbidezza tipica dell’uva. Sostenuto anche in questo caso dalla acidità. Un vino che chiede il consumo immediato, comunque non oltre i due anni, da servire fresco.

Akratos Matera Primitivo doc,  2021
Il primitivo se la gioca di potenza e di frutta. L’attenta vinificazione in acciaio a cui segue l’affinamento per un anno in legno ci presentano una beva morbida, facile, immediata in cui le sensazioni frutta, prugna, amarene, visciole, che si provano in una bocca sostanzialmente dolce vengono annunciate dal naso. La chiusura è una virata decisa verso il sapido che ripulisce bene il palato evitando il rischio di stanchezza.

 

Cantine De Biase
www.cantinedebiase.it

Roccanova. Contrada Collevivo.

Cantine De Biase

Cantine De Biase

Nettare dell’Enotria, Grottino di Roccanova dop 2022
La maggior parte di sangiovese (65%) viene integrata da montepulciano, cabernet e malvasia nero. Un vino che evita la logica del vitigno come marcatore identitario rifacendosi al passato neanche troppo lontano di vigne piene di diversi biotipi. Il rosso è morbido e bevibiel, molto fruttato con una sensazione dolce che si ritrova al palato dove è sostenuto dalla freschezza e dai tannini ben lavorati dall’uomo e dal tempo.

Collevivo Grottino di Roccanova dop
Stesso blend ottenuto dalla vigna mista che caratterizza il territorio. Il naso appare più deciso, con note di amarena e visciola, anche qualche sbuffo verde. Fresco, piacevole, bevibile lungo. Un vino di compagnia, da bere felicemente sulla cucina del territorio, morbido e sufficientemente dolce per trovare un consenso ecumenico a tavola.

 

Cantine del Notaio
www.cantinedelnotaio.it
Rionero in Vulture

Cantine del Notaio

Cantine del Notaio

Il Rogito 2023 Basilicata igt
Il pregio di questa cantina è l’affidabilità maturata con l’esperienza nel tempo. Qui parliamo della volontà di rilanciare il rosato anche nel territorio vulturino. In realtà si tratta di un rosso leggero, una sensazione dovuto anche al passaggio in tonneaux, caso quasi unico in Italia, sin dalla prima vendemmia. Quindi se ci resettiamo ci troviamo improvvisamente di fronte a un fini alla moda, dai toni dolci e suadenti, fresco e di buon corpo. Lunghissimo finale

Il Repertorio Aglianico del Vulture doc, 2022
Da sempre una delle interpretazioni più iconiche dell’Aglianico del Vulture capace di sfidare il tempo in modo davvero egregio come hanno testimoniante alcune verticali. Naso di frutta rossa polposa, note amaricanti di rabarbaro, al palato tannini risolti e grande facikltà e velocità di beva.

La Firma Aglianico del Vulture dco 2018
Da sempre il top di gamma, sempre a base di aglianico, lavorato in legno piccolo di primo passaggio.Con il tempo si pè trovato un ottimo equilibrio fra il legno e la frutta, con una freschezza che sostiene la beva e la fa scorrere nel palato facilitata dal tono amaricante di erbe di campo che già abbiamo ritrovato nella precedente etichetta. Un grande classico che non tradisce mai gli appassionati.


Cantine Laviola
Via Sicilia. Policoro.
www.tenutalaviola.it

Cantine La Viola

Cantine Laviola

Archia Basilicata Malvasia igt, 2023
Ancora una bella espressione della Malvasia che rivela tutte le sue potenzialità olfattive con piacevoli e accoglienti note di frutta bianca dolce, sensazione di dolcezza che ritroviamo al palato ma resa sostenibile da una ottima acidità, Allungo nel finale preciso e pulito. L’anno di attesa ha fatto bene al vino perché lo ha equilibrato regalandogli una serena compostezza. Un bianco da considerare in estate con i frutti dimare.

Sarajonge Basilicata Rosato igt, 2023
L’aglianico si presta molto bene alla vinificazione in rosso perché l’estrazione leggera gli regala un tono elegante e minerale. Magari non ha i profumi di lampomne e fragole di tanti rosati, ma questo ci piace proprio per il suo naso austero e soprattutto per la sensazione di salinità al palato che lo rende interessante e portato agli abbinamenti gastronomici.

Z’Nurr Basilicata rosso itg, 2018

Siamo a Policoro ma l’azienda preferisce l’Aglianico anche nella proposta di rosso. Qui dopo la vinificazione in acciaio c’è un anno di legno di secondo o terzo passaggio. Dobbiamo dire che il risultato è soddisfacente, è sicuro un aglianico di corpo, che gioca di potenza le sue carte, esplosivo al naso e ricco al palato dove però la beva scorre in modo naturale grazie ai tannini ben risolti e alla tipica irrequieta freschezza di questo vitigno mai domo.

 

Carbone Vini
www.carbinevini.it
Via Francesco Saverio Nitti. Melfi

Carbone vini

Carbone vini

Fiano Basilicata Bianco igt, 2024
Il bianco conserva una base olfattiva, e soprattutto gustativa, fruttata oltre che minerale. Si tratta di un vitigno complesso e importante che emerge con il tempo, per questo possiamo parlare di un inizio di cammino, mai e poi mai lo proporremmo allo stappo, sarebbe come mangiare un pulcino senza aspettare che diventi pollo. I presupposti per questa crescita ci sono tutti, fra tre o quattro anni sarà sicuramente un vino interessante. Chiusura precisa e lunghissima.

400 Some Aglianico del Vulture doc , 2021
Ottimo rapporto fra il legno e il frutto che si fondono in una beva appagante, decisamente complessa e interessante con note di amarena, sottobosco, sbuffo funo che allunga odori e sapori, ottima freschezza che ancora deve iniziare il suo processo di invecchiamento.

Stupor Mundi Aglianico del Vulrture doc 2020
Il vino dedicato a Federico II che a Melfi ha lasciato le famose Costituzioni oltre che un castello fantastico ha passaggi in legno nuovo e un successivo affinamento. L’Aglianico sostiene questa prova, compresa l’estrazione decisa ma secondo noi, ne abbiamo seguito l’evoluzione sin dalla prima annata etichetta, è una spanna sotto al precedente. Una sorta di ansia da prestazione che scompare comn il passare del tempo quando il vino si ricompone e di riequilibrio regalando grandi sensazioni al naso e al palato.

 

Casa Vinicola D’Angelo
Rionero in Vulture
www.dangelowine.it

Casa Vinicola D’Angelo

Casa Vinicola D’Angelo

Aglianico del Vulture doc 2022
Fa sempre piacere provare lo stile tradizionale di questo grande classico della viticultura lucana, uno dei miei primi assaggi in questa meraviglio terra nell’ormai lontano 1994. Oggi, come allora, è un vino sicuro di se come una quercia, tranquillo, possente, elegante, di ottima beva, semplice ma complesso, lungo, con un sottofondo fumé che lo rende appassionante per i ricordi di camino acceso, cibo tradizionale, Vulture sotto la neve che evoca. Uno di quei vini che aspetta il suo tempo prima di fare scena.

Caselle, Aglianico del Vulture doc 2019
Altro classicone della viticultura vulturina. Lavorato prima in cemento e poi in botte grande, questo rosso si presenta anch’esso austero, con un naso appena più pronunciato del precedente, lungo con noti dolci e fumé che ritroviamo in un palato facilitato dai tannini risolti alla grande in modo perfetto, didattico. Lunghissimo il finale. Un vino di grande stoffa.

 

Donato D’Angelo
Rionero in Vulture
www.donatodangelo.it

Donato D’Angelo

Donato D’Angelo

Calice Aglianico del Vulture 2022 doc
La lavorazione in tonneaux regala a questo rosso un passo tranquillo, tradizionale, rassicurante. Proprio quello che cerchiamo quando vogliamo bere un aglianico senza fuochi artificiali. Naso fruttato in una cornice appena leggermente speziata con note di cenere, beva scattante, fresca e appagante. Allungo finale che ripulisce il palato e prepara al nuovo sorso

Aglianico del Vulture 2020 doc
Il grande classico lavorato in acciaio e poi in legno grande per almeno un anno e mezzo prima di riposare in bottiglia altri sei mesi. Naso e palato stanno in perfetta corrispondenza, il che vuol dire che è il momento di godere del vino e di stapparlo. Allungo finale molto buono e piacevole, che invoglia a ripetere il sorso.

Balconara Basilicata 2021 igt
Questo rosso ci ricorda una moda nata negli anni ’90 di unire vitigni autoctoni (in questo caso non precisati) e uva internazionale, in questo caso il cabernet sauvignon. Un rosso già pronto, decisamente ricco di frutta, già nel pieno della sua maturità. Un esempio do come uve internazionali si adattino perfettamente anche al suolo vulcanico vulturino.

 

Elena Fucci
Barile
www.elenafuccivini.com

Elena Fucci

Elena Fucci

Titolo Aglianico del Vulture doc 2022
Un altro classico del Vulture, quello che ha impresso la svolta verso la bevibilità e la leggerezza. Caratteristiche che troviamo confermate anche in questa annata dove la frutta usa il legno come il nuotatore le pinne, un esaltatore di sapore. Vino fresco, leggero ma al tempo stesso impoortante e consistente, con un finale travolgente in cui la dolcezza gioca a rimpiattino con le note amare. Tono fumé appena accennato.

Titolo by Amphora doc 2022
Tra anfora e bottiglia il frutto viene esaltato alla grande e, paradossalmente, aiuta a capire meglio anche il lavoro fatto con il Titolo Classico nel mettere a cura dimagrante il vino durante la lavorazione mentre era ancora di moda estrarre il più possibile. Il naso fruttato esaltato dalla nota fumé, il bocca il vino è bevibile grazie ai tanni risolti in maniera brillate, allungo finale esaltante.

Titolo 25 Anniversary doc 2021
Spettacolare risultato di una lavorazione in tino tronco comico. Grande frutto molto bene espresso, l’equilibrio fra la dolcezza e i toni classici amari dell’Aglianico è da manuale, si vede il lavoro sui singoli chicchi d’uva decisamente meticoloso. Il vino è già nem pieno della sua maturità espressiva, forse è addirittura uno dei casi in cui non è necessario aspettare oltre, ma nessuno può al momento prevedere l’evoluzione di questo aglianico lavorato con questo protocollo.

 

Lagala
Venosa
www.lagala.it

Lagala

Lagala


Spiralis 2022 Basilicata igt

Un altro aglianico è possibile: quello vinificato in bianco. Una tradizione che c’era sia qui che nella vicina Irpinia poi caduta in disuso. Eppire questa beva ci conferma quello che abbiamo vissuto con altre etichette: il risultato è eccellente perché abbiano un bianco di carattere, fresco, minerale, assolutamente moderno e con una buonapropensione all’invecchiamento come dimostra questa bottiglia di tre anni.

Angelica Basilicata frizzante rosato igt
Un rosato frizzante gradevole, a bassa gradazione alcolica, capa e di sfidare anche il caldo torrido degli ultmi anni e che strizza l’occhio alle ultime tendenze. Secondo noi una operazione giusta oltre che ben riuscita. E’ il vino delle comitative di amici e dei pic nic o delle riunioni familiari, piace a tutti e la bottiglia finisce che è un piacere.

Nero degli Orsini Aglianico del Vulture doc 2018
Aglianico tradizionale i cui tannini sono stati ben lavorati in cantina e soprattutto dal tempo, A sette anni dalla vendemmia il vino è vivo e vegeto, quasi giovanile direi visto che il colore è ancora un rubino vivo e il naso rivela frutta e note fumé. Al palato attacca subito la freschezza ai lati della lingua e il sorso scorre leggero e veloce con una chiusura precisa e appagante.

 

Madonna delle Grazie
Venosa
www.cantinamadonnadellegrazie.it

Madonna delle Grazie

Madonna delle Grazie

Leuconde Basilicata bianco igt  2024
Altro aglianico vinificato in bianco. Giovanissimo, della scorsa vendemmia, ancora con gli aromi di fermentazione dominanti. A parte la sensazione agrumata, il sorso rivela anche in questo caso grande vivacità al palato e una piacevolezza. Da aspettare almeno che riesca a scapolare l’estate per un maggiore riequilibrio. Anche l’aglianico vinificato in bianco può regalare grandi soddisfazioni.

Sagaris Basilicata rosato igt 2024
Ancora un’ottima prova dell’aglianico in versione rosata. Meno accattivante al naso ma al palato la freschezza domina e rende il vino decisamente abbinabile ad una grande quantità di piatti estivi. Finale delizioso, amaro e pulito che invoglia a ripetere il sorso.

Messer Oto Aglianico del Taburno doc 2021
Classicone tradizionale: l’aglianico esprime frutto rosso molto gradevole, la consueta nota di cenere e un po’ fumé, al palato scalpita, è vivace, fresco, veloce con una chiusura amarognola che evita la stanchezza della beva. Il classico vino da abbinamento.

 

Martino Casa Vinicola
Rionero in Vulture

www.martinovini.com

Martino Casa Vinicola

Martino Casa Vinicola

Sincerità Basilicata bianco 2024
Aglianico vinificato in bianco con aggiunta di Chardonnay e Greco. Confesso che non mi era mai capitata questa combinazione che trovo però molto interessante quando considero il prodotto finito. Sentori floreali e di frutta a pasta bianca appena accennati, esprime il meglio di se al palato con una beva fresca, diretta, imponente per certi versi, salina con un tocco amaro finale che lo rende abbinabile.

Carolin Gold Edition Basilicata igt 2022
Legno e frutto molto ben integrati. Le sensazioni di prugna e di amarena sopra tutto, ma anche sottobosco, funghi, cenere e nota fume. Un naso complessivamente suadente e dolce a cui fa da contraltare una beva austera, sapida, fresca e con finale persistente amarognolo. Davvero un grande rosso.

BelPoggio Aglianico del Vulture doc 2019
Conosciamo bene questa etichetta ottenute da uve coltivate nella proprietà di Ripacandida sin dalla prima edizione. Un vino dal bel naso fruttato che ti viene incontro, espansivo ed empatico. Al palato è morbido, piacevole e al tempo stesso complesso sostenuto da un’ottima verve acida che regge l’impianto. Alcol e legno ottimamente bilanciati. Un vino di mestiere che regala affidabilità e offre un visione dell’Aglianico. Moderna ma nomn ruffiana.

 

Musto Carmelitano
Maschito
www.mustocarmelitano.it

Musto Carmelitano

Musto Carmelitano

Maschitano bianco Basiicata igt
Conosciamo i vini di questa azienda sin dalla loro prima apparizione ed è stato un piacere ritrovarla in ottima forma e soprattutto affidabile. Questa interpretazione del Moscato lavorato in secco è didattica perchè non rinuncia alla dolcezza olfattiva capace di catturare tutti, anche chi non beve, al palato c’è ancora dolcezza iniziale che però viene poi smarcata dalla freschezza e dall’amaro tipico dei vini vulcanici. Chiusura lunga, bella beva. Da bere anche subito.

Serra del Prete Aglianico del Vulture doc 2020
Altra etichetta storica, il vino è lavorato in acciaio, vetro e cemento prima di uscire in commercio. Naso di buon frutto, quasi dolce, a cui fa da contraltare un palato che non fa sconti alla piacioneria: salino, con toni amaro, fresco, lunghissimo finale che ripulisce alla grande il palato.  Una bottiglia affidabile che può essere bevuta anche subito grazie al fatto che i tannini sono stati ben addomesticati

Pian del Moro Aglianico del Vulture docg 2020
Viene dalla più antica proprietà da cui prende il nome.  Dopo la fermentazione riposa per tre anni fra acciaio, legno grande e vetro. Il naso è scuro, con rimandi fumedì, tabacco, sensazione di tostatura appena accennato. Al palato il tannino recita la parte del protagonista in buon equilibrio con l’alcol. L’incredibile verve fresca riesce a riequilibrare il tutto con un sorso piacevole e lunghissimo. Un vino importante che esige piatti altrettanto importanti se non anche solo da meditazione con un pecorino e un sigaro.

 

Paternoster
Barile
www.paternosterwine.it

Paternoster

Paternoster

Vulcanico Falanghina Basilicata igt 2024
Sbaglierò ma un po’ di moscato è finito dentro in questo vino (niente di male sia chiaro), almeno il naso dolce, di frutta bianca e di ginestra così mi indirizzamentalmente. Al palato però riconosciamo la Falanghina vulcanica a cui siamo abituati: salina con rimandi mari, freschissima, con un finale lungo e decisamente piacevole. Noter agrumate fanno da corredo all’olfatto e al gusto, ancora aromi di fermentazione. Per essere bevuta dovremmo almeno scapolare l’estate.

Synthesi Aglianico del Vulture doc 2024
Lo storico vino rosso di ingresso dell’azienda famoso per il suo eccezionale rapporto fra qualità e prezzo. Morbido e suadente, direi anche profumato, fresco al palato, èil rosso della festa, delle grandi tavolate o grigliate all’aperto, il rosso della gioia contadina che fa dimenticare il lavoro dei campi o lo aiuta a sopportare meglio. Ideale per lo spaghetto al pomodoro grazie alla giusta morbidezza dei tannini.

Don Anselmo Aglianico del Vulture Superiore, 2018
Confesso che questa è una delle etichette a cui sono più legato storicamente. La bevo da quando l’azienda decise di selezionare le uve e lavorarle all’antica in legno grande. Sono vini eterni, che superano ogni confine fissato dal tempo. All’antica Osteria Marconi siamo sempre andati molti indietro quando ne avevamo la possibilità. A distanza di sei anni dalla vendemmia questo rocco iconico deve ancora cominciare il suo vero viaggio. C olore rosso rubino vivo e carico, profuimi di frutta, si fumé, arancia, palato di gran corpo, tannini importanti, verve acida inesauribile e fondamentale per la vita della bottiglia, chiusura amara dopo un percorso salino nel palato. Una grande vino, troppo carico di personalità perché potesse essere compreso dalla critica morbidosa degli anni ’90. Ma,come si sa, il tempo e galantuomo, molti vini mito ritoccati dell’epoca crollano appena conoscono l’aria dopo lo stappo, Don Anselmo esce sempre con forza, energia e sapore.

 

Re Manfredi
Venosa
www.gruppoitalianovini.it/it/brand/re-manfredi

Re Manfredi

Re Manfredi

Bianca degli Svevi Basilicata bianco igt 2024
Cosa ci fanno Muller thurgau – Traminer a Venosa? Boh, fu una scelta dell’enologo dell’epoca che stata mantenuta. Compreso lo stile, dolce, morbido, anche se la decisa freschezza non lo rende stucchevole. Un esempio di come l’uva possa marcare il territorio almeno quando questi incide sull’uva. Una buona beva estiva da barca su frutti di mare.

Re Manfredi Aglianico del Vulture doc 2022
Un grande rosso affidabile nel tempo, capace di durare a lungo sempre mantenendo la stessa energia dei primi anni. Il naso è fruttato e con sentori fume, al palato prevale la sensazione di morbidezza grazie ai tannini ben lavorati, lungo, chiude con una buona sapidità e una grande persistenza.

Serpara Aglianico del Vulture docg 2017
Altro grande classico dell’azienda. Il legno della barrique gli conferisce spezie dolci al naso, l’uva ci mette la frutta, corredo appena fumé. Olfatto vivo e scalpitante nonostante gli anni trascorsi, lo stesso possiamo dire per il palato dove domina, pià che nel re Manfredi, la freschezza  che regge il sorso fino al grande, trionfale finale.

 

Regio Cantina
Venosa
www.piccini1992.it

Regio Cantina

Regio Cantina

Genesi Aglianico del Vulture doc, 2022
L’Aglianico in partes tres. In questa etichetta  di ingresso abbiamo un vino di carattere, fresco, lungo e piacevole. Un rosso fresco, immediato, ben caratterizzato.

Donpa Aglianico del Vulture doc 2021
Storica etichetta aziendale nata da una selezione di uve e il nome del precedente proprietario. Classico Aglianico venusino, meno teso di quello vulturino più alto ma al tempo stesso gratificato dal gloabl warming che gli consente una maturazione più agevole che regala un frutto croccante e piacevole. Ottima corrispondenza fra naso e bocca, finale decisamente interessante, direi da manuale.

Campo Melograno Aglianico del Vulture Riserva docg, 2018
Vino compiuto, da bere proprio in questo momento vista la completa corrispondenza fra un naso vivo, ancora ben fruttato, complesso e importante e il palato dove la beva scorre facile grazi ai tannini assolutamente morbidi. Il finale amaro ci ricorda l’aglianico e ripulisce la bocca invogliando al sorso successivo.

 

Ripanero
Rionero in Vulture
www.ripanero.it

Ripanero

Ripanero

Chronos Basilicata Bianco Malvasia igt 2022
Bellissima interpretazione di questo vitigno tanto diffuso quanto sottovalutato. La macerazione e il protocollo scelto regalano polpa frutta al naso e al palato senxa compromettere la spinta aciuda. Il sorso va giù che è una bellezza, fra ricordi ancestrali fra noi più anziani e stile moderno per i più giovani. Da bere a secchiate.

Phsys Aglianico del Vulturo 2017 doc doc
Un aglianico senza mediazioni piacione, allegro, dal naso ricco di buona frutta rossa, arancia anche a completare un sottofondo agrumato. Al palato è fresco, morbido, rilassante, appagante e confortevole. Un vino da compagnia.

Logos Aglianico del Vulture doc, 2019
Naso esuberante, ricco, piacevole, con rimandi fume e di note balsamiche. Al palato il vino presenta un buon corpo, il protocollo ne ha salvaguardato l’integrità, starei per dire l’anima dell’Aglianico, predisposto soprattutto quando si beve su piatti del territorio. Destinato ad un lungo invecchiamento. Al momento appare ancora giovane nonostante i sei anni trascorsi dalla vendemmia.

 

Santojanni
Forenza
tenuteagricolesantojanni.it/

Santojanni

Santojanni

La signorina Basilicata bianco Malvasia igt 2022
La bottiglia celebra Rosangela Santojanni che ha condotto l’azienda. Parliamo di una Malvasia coltivata a 750 metri. Una delle migliori mai bevute perchè lascia spazio all’eleganza e alla verticalità tra frutta e sentori erbacei freschi e piacevoli. Al palato è sottile, elegante, lungo, di buon corpo.

Centorami Aglianico del Vulture doc, 2019
Altro vino di altezza, siamo sempre sopra i 700 metri. In questi casi il cambiamento climatico favorisce l’impossibile sino a poco tempo fa, il frutot è croccante e maturo anche a questa altezza in cui si pratica una viticutura del freddo. Forse una estrazione leggermente contenuta potrebbe giocare ulteriormente a favore della eleganza e della finezza adeguandosi a quello che è ormai il gusto dilagante, almeno tra gli appassionati. Chiusura precisa, pulita, entusiasmante

Il Fattore Basilicata rosso igt 2021
Vino rotondo, morbido, compiuto, da bere adesso visto la corrisponde fra naso e palato. Un aglianico colloquiale e facile da capire per tutti, il vino della gioia condivisa delle grandi tavolate. Freschezza e frutta a volontà.

 

Strapellum
Rapolla
www.cantinestrapellum.com/

Strapellum

Strapellum

Giorgia Spumante Brut Millesimato. 2024
Piacevole vino d’ingresso con un buon perlage persistente: parliamo di un aglianico vinificato in bianco e spumantizzato in autoclave. Grande rapporto fra qualità e prezzo. Una buona alternativa al solito Prosecco.

White Spumante dry Bianco 2024
Bella vinificazione in autoclave in cui fiano e falanghina danno il meglio di se. Lo spumante ha sentori di mela e di iele millefiori, molto ricco al naso, al palato è fresco, persistente, con una buona nota amarognola finale.

Pink Roses Spumante Dry Rosè
Ottenuto da aglianico, un vino spumante da spendere a tutto pasto. Anche in questo caso domina la freschezza e la piacevolezza, lungo e ampio, di ottimo corpo.

 

Tenuta i Gelsi
Monticchio ai Bagni
www.teniutaigelsi.com

Tenuta I Gelsi

Tenuta I Gelsi

Calaturi Aglianico del Vulture superiore docg 1018
Classico Aglianico del Vulture invecchiato in legno grande. Un rosso ben maturato con i sentori del legno ben integrati nella frutta, il colore rosso rubino vino ben fissato, decisamente piacevole e lungo nel finale. Da attendere ancora un po’ se fa piacere, altrimenti stapparlo su piatti importnti.

Casello 105 Aglianico del Vulture doc 2022
Questo vino passa in anfora e poi in vetro. Il risultato: appare più compatto, polposo, ma anche più morbido con i tannini ben levigati. Il protocollo ci preserva un bel sapore di frutta rossa a llungato da un tono fume. Piacevolissimo. Da bere adesso perché ha completa corrispondenza fra naso e bocca. Inutile aspettare oltre.

Il rosso di Carmine Aglianico del Vulture doc  2022
Classico Aglianico ruspante, amichevole, morbido e piacevole. Da bere in compagnia su una bella braciata.

 

Verha wines
Barile
www.verhawines.com

Verha wines

Verha wines

Verha bianco Basilicata igt 2024
Voglia di libertà, di sperimentare, di galoppare su praterie enologiche tutte da esplorare. Ecco allora un Sauvignon vulcanico fresco, appagante, anche interessante sui tempi lunghi se lo sapete aspettare e desiderate andare oltre i profumi della gioventù, esuberanti ma un po’ sempliciotti. Vino di ottima tensione al palato, piacevole e lunghissimo, salino.

Verha Rosato Basilicata igt. 2024
Il rosato è ottenuto da aglianico e primitivo, un binomio molto usato in passato nel Cilento per avere vini di potenza e morbidi allo stesso tempo. Qui l’abbinamento, a cui si aggiungono uve a bacca rossa di territorio, ci regala un rosato bevibile, agrumato, fresco, con una dizione dolce che si conclude con un tocco amarognolo nel finale.

Verha Rosso Basilicata igt 2024
Questa interpretazione dell’aglianico fresco punta decisamente al frutto, alla gioia del rosso appena svinato. Bevibile, morbido ma non banale, fresco e anche in questo caso dotato di una struttura decisa. Allungo finale piacevole e che invita al sorso.

 

Vitis in Vulture
Lavello
vitisinvulture.com

Vitis in Vulture

Vitis in Vulture

Portarino Malvasia Basilicata bianco igt 2024
Fresco, agrumato, scalpitante, questo bianco si presenta già abbastanza evoluto nonostante sia della scorsa vendemmia. Ha buona corrispondenza naso bocca e possiamo solo aspettarci un po’ di equilibrio in più con il passare dei mesi. Molto ben eseguito.

Forentum Basilicata rosato igt 2024
Rosato suggestivo, agrumato con una tendenza dolce iniziale, recupera al palato con la sapidità e la chiusura decisamente marogna e pulita. Buona verve, ampio, di buon corpo, molto lungo e piacevole. A tutto pasto

Forentum Aglianico del Vulture doc 2019
Classico Aglianico del Vulture con i tannini ancora un po’ in evidenza, quasi asciuganti. Ottimi profumi, frutta e sentori fume. al naso, lungo e piacevole in bocca dove è sostenuto dalla freschezza. Molto buono il gran finale che invoglia a ripetere il sorso. Per la verve che manifesta ha molte prospettiva di ulteriore invecchiamento

Iniziativa Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

Cantine del Movimento Turismo del Vino della Basilicata

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