Un racconto in verticale di Franciacorta Rose’ Barone Pizzini


Racconto in verticale di Franciacorta Rosé Barone Pizzini

di Marina Betto

Rosé non sintetici, solo millesimati ed ogni annata è una fotografia. I vigneti di origine sono: Santella, Roncaglia, Pian delle Viti, Gremoni, Bagnadore che danno il Pinot Nero e lo Chardonnay con cui viene composto questo spumante rosé italiano tra i più apprezzati anche all’estero. Siamo sul lago d’Iseo, 60 ettari distribuiti su 30 vigne tra i 200 e i350m s.l.m. Idealmente, come dice Silvano Brescianini Ceo di Barone Pizzini, gli piacerebbe fare il Franciacorta Rosé solo con il Pinot Nero e questo anche se in alcune annate succede, non è sempre possibile e il vino viene blendato.

Franciacorta Barone Pizzini Rosé 2021

La 2021 è la prima annata vegana composta da Pinot Nero 80% e 20% Chardonnay è uno spumante rosé fresco e cremoso che profuma di fragolina di bosco, pepe rosa e mandorla, sprigiona eleganza ad ogni sorso. Barone Pizzini lavora in Bio dal “92 fino al 2012 quando c’era solo l’uva biologica poi da quel momento ha ottenuto il regolamento. Così diventa il I° Franciacorta Biologico Certificato secondo il Regolamento Europeo e dal 2015 Barone Pizzini è certificato anche Biodiversity Friend. Per Biodiversity Friend gli agricoltori sono dei custodi del territorio e la valutazione per la sostenibilità ambientale sul campo avviene analizzando lo stato dell’aria, acqua e suolo. La svolta vegana ha richiesto pazienza e visione; nel 2025 la cantina ha ottenuto questo prezioso riconoscimento dalla Vegan Society britannica eliminando gradualmente albumina e gelatine di pesce dai processi di vinificazione. Le proteine vegetali usate per i processi in cantina sono derivate da piselli e patate. Questo passo è stato fatto in via definitiva, dal punto di vista quantitativo la vendemmia 2021 è stata certamente meno ricca di quella precedente ma la qualità delle uve non è stata compromessa.

Franciacorta Rosé 2019 ha meno Pinot Nero e un 30% di Chardonnay, l’uva raccolta esclusivamente a mano proviene dalle sole vigne Gremoni e Pian delle Viti, fermenta in acciaio e affina 6 mesi in parte in acciaio e in parte in barrique. La rifermentazione in bottiglia e permanenza sui lieviti va dai 30 ai 40 mesi per un’intensità al naso che si fa profonda di frutta rossa, ciliegia e ribes nero, arancia candita, note di mandorla tostata e pralinata; grande freschezza al sorso con bolle molto presenti.

Franciacorta Barone Pizzini Rosé 2019

Franciacorta Rosé Edizione 2018 ha un uvaggio Pinot Nero 100% perché le temperature calde di luglio hanno agevolato la maturazione delle uve e la produzione è stata alta e di buona qualità, dopo una 2017 che invece è stata parca per una gelata che ha dimezzato la produzione. La biodiversità funzionale nel vigneto avviata a metà del 2010 da Barone Pizzini permette di incrementare del 30% l’umidità nel terreno favorendo la gestione dei periodi di siccità. Bocca fresca ed equilibrata, molto persistente con ricordi di kumquat e arancia, ciliegia e mandorla tostata.

Franciacorta Barone Pizzini Rosé 2018

Franciacorta Rosé Edizione 2017 nasce, abbiamo detto, in un anno segnato dalla gelata tra il 18 e 19 aprile durante uno sviluppo vegetativo avanzato che ha compromesso la produzione (perdita del 49%). Il risultato è uno Rosé dove il Pinot Nero si sente con tutto il suo chiaro scuro, i sentori di ribes, lampone, lieve tostato di mandorla e nocciola e delicata ma presente sapidità.

Nel bicchiere Franciacorta Barone Pizzini 2017

Franciacorta Rosé Edizione 2016   Pinot Nero 70% e Chardonnay 30% è splendente e solare, propone profumo di caramella di frutta e caramella mou, erbe aromatiche e agrume candito, caramella d’orzo. Fresco ed equilibrato è un sorso lungo dove ritorna l’agrume e l’arancia bionda. Figlio di un millesimo fortunato che ha dato vini di base buoni se non eccellenti con strutture importanti e grande acidità che favoriscono una predisposizione molto lunga a sostare sui lieviti.

Franciacorta Bagnadore Riserva Rosé 2011 Pinot Nero 100%, è stato favorito nella maturazione lenta da temperature miti e buone escursioni termiche giornaliere accumulando i precursori aromatici tipici di quest’uva. Condizioni ideali che hanno conferito all’annata grande qualità e pregio dando un vino di base intenso nei profumi ed equilibrato. Per la prima volta in Franciacorta nel 2011 viene concessa la Riserva vendemmiale che ha consentito di accantonare vino di riserva.  In effetti all’assaggio questo Franciacorta Rosé è perfettamente integrato, dall’energia più sottile ed elegante, lungo, insieme alla 2021 la migliore espressione di questa batteria di rosé.

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