Varrone Pizza a Milano, rimandata a settembre


Varrone Pizza a Milano
Indirizzo: Via Federico Faruffini, 15, 20149 Milano MI
Orari: aperto la sera, sabato e domenica anche a pranzo, chiuso il lenedì
Telefono: 375 808 7244

Prenotazioni: dish.co, quandoo.it

di Albert Sapere

Massimo Minutelli è un imprenditore di successo, con la griglia di Varrone in Toscana e poi con la definitiva consacrazione nel capoluogo lombardo, ha segnato la scena meneghina per gli amanti della carne. Dopo aver conquistato prima la Toscana e poi Milano con la carne, arriva nel mondo della pizza, con l’apertura del primo Varrone Pizza nel lucchese e poi il bis a Milano. La quinta insegna del gruppo è il format dedicato alla pasta fresca, sempre a Lucca, Varrone Pasta. L’apertura Varrone Pizza Milano è abbastanza recente, fine gennaio del 2024, apertura a cena ed il sabato e la domenica anche a pranzo, chiusura settimanale il lunedì.

La curiosità era tanta, così come le aspettative, in parte deluse. Partiamo dalle note positive. La pizzeria è in un’area milanese residenziale, zona Wagner a via Faruffini per la precisione, bella, tranquilla. Il locale, con il rosso come filo conduttore. è curato, ben arredato, forse un poco troppo rumoroso quando è pieno. Il personale è gentile, non sempre preparato, c’è qualche rimbalzo di troppo per delucidazioni e richieste su allergie e intolleranze, niente di disastroso per carità, ma più le aspettative ed i prezzi sono alti e più ci si aspetta qualcosa in più del semplice compitino imparato a memoria.

I prodotti sono di grande qualità, sia italiani che esteri, nulla quaestio, ma non sempre trattati nella maniera giusta. Partiamo con la prima nota negativa, l’arancino alla milanese. L’arancino non è impanato, ma pastello, il risultato finale non è all’altezza, fritto malissimo. La pizza in tre cotture (sul menu c’era scritto due cotture), il loro cavallo di battaglia,  come ci ha raccontato il direttore di sala, purtroppo era lievitata male e l’asciugatura nel forno non era riuscita, ancora piena di olio. A onor del vero ce l’hanno tolta dal conto. Una pizza si può sbagliare per carità, ma qui sta tutta la differenza, rifalla, nel nostro caso non è successo così.

L’impasto ha un leggero mini crunch all’esterno e morbido all’interno, non troppo scioglievole, probabilmente per una presenza di farina integrale, mantra ideologico-commerciale più che gastronomico, lievemente eccessiva per la tipologia di pizza, cornicione pronunciato e pieno all’interno. La prova del nove, come sempre, avviene durante la notte e devo dire che ho svuotato l’intero frigo bar dell’hotel per placare la sete.

Prezzi che vanno dai 9 ai 15 euro a pizza in media, con un paio con prodotti Joselito che vanno dai 18 ai 24 euro, con una selezione di acciughe del Cantabrico San Filippo, servita con una focaccia calda per accompagnare che arrivano a 45 euro. Considerazione a margine, le ore di lievitazione contano relativamente sulla riuscita finale del prodotto, o meglio non basta far lievitare la pizza 48h per essere leggera e digeribile. Rimandato a settembre.

Un commento

  1. Onore al merito e complimenti di vero cuore.Se ci sarà un futuro per la critica gastronomica e perché ci sono persone che scrivono con coraggio la verità.Ad maiora da FRANCESCO

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