Vinarì Chiaia, a Vico delle Belle Donne, Napoli. Dove la movida comincia al tramonto e il vino diventa voce, ponte e visione


Nel cuore elegante di Napoli, tra i riflessi dorati del crepuscolo e la vita che lentamente si accende, Vinarì trasforma l’aperitivo in racconto: qui il vino non è solo piacere, ma studio, incontro e sguardo sul mondo

Luca, Taras, Augusto, Gabriella - Vinarì Chiaia

Luca, Taras, Augusto, Gabriella – Vinarì Chiaia

di Tonia Credendino

Ci sono luoghi che non si spiegano, si vivono e c’è un’ora, a Napoli, in cui tutto sembra potersi riscrivere: è l’ora in cui il tramonto si infila tra i palazzi eleganti di Chiaia, quando l’aria cambia respiro e Vico delle Belle Donne – una delle vie simbolo della notte partenopea – si anima lentamente, come se aspettasse qualcuno da sempre. Vinarì vive esattamente in quell’istante, tra l’oro che scolora il cielo e le prime luci che si accendono nei calici.

Banco mixology - Vinarì Chiaia

Banco mixology – Vinarì Chiaia

Accesso cantina - Vinarì Chiaia

Accesso cantina – Vinarì Chiaia

Due vetrine, un banco mixology che accoglie come un saluto, una sala viva di etichette scelte con passione e una cantina in tufo autentica, ritrovata esattamente com’era: un piccolo tesoro custodito sotto la città. Con la sua temperatura naturale e il suo silenzio minerale, oggi conserva le bottiglie più prestigiose ed è stata la scintilla decisiva nella scelta di questo luogo, che ha aperto da poco più di un anno, ma ha già fatto parlare di sé per la sua anima precisa e accogliente.

Ingresso - Vinarì Chiaia

Ingresso – Vinarì Chiaia

Dentro, due amici: Luca Gentile e Augusto Cuomo. Si sono conosciuti portando un vino a una serata, ognuno convinto del proprio. L’uno innamorato della Toscana, dei tagli bordolesi, dei Super Tuscan. L’altro con il cuore nelle vigne campane, nel Fiano e nel Taurasi. È bastato un gesto semplice, un regalo che raccontava di sé, per riconoscersi. E da lì costruire qualcosa. Perché tra uomini spesso basta un’intesa a basso volume per decidere che si può fare qualcosa insieme. «Non ci conoscevamo, poi abbiamo condiviso un calice. Da lì abbiamo iniziato a sognare». Così nasce Vinarì, e forse non poteva che accadere a Napoli, città che non chiede spiegazioni ma le contiene tutte.

Sala cantina e collezione- Vinarì Chiaia

Sala cantina e collezione- Vinarì Chiaia

Qui il vino non è solo consumo, è relazione. È quello che succede quando assaggi un gyoza napoletano, ripieno di genovese, servito con una salsa di soia segreta – non chiedetela a me, andate da loro ad assaggiarla. Non è fusion, è alchimia. È un’idea che ha la stessa densità della cipolla cotta lentamente per ore e l’immediatezza di una cucina che non ha paura di contaminarsi. Taras Shnitsar, lo chef, l’ha immaginato come un ponte tra tradizione e desiderio, come un modo per dire che Napoli può essere tutto e tutto insieme.

Gyoza Napoletano - Vinarì Chiaia

Gyoza Napoletano – Vinarì Chiaia

Come Gabriella Coppola, figura centrale del servizio e dell’anima liquida del locale, che con movimenti silenziosi e decisi mi ha preparato un Lemon Espresso Martini capace di chiudere la serata con intensità e freschezza, come se tutto potesse ancora ricominciare da lì, con un sorso.

E nel mezzo, tra le luci basse, i sorrisi e i brindisi, ci sono piatti che raccontano sapori precisi, delicati, pensati per accompagnare la scoperta. La cheesecake salata di tonno con pomodorini freschi, fresca e saporita, gioca sul contrasto di consistenze; la tartare di ricciola con avocado è una poesia marina dai toni morbidi, con cui ho brindato con un calice di Franciacorta Camossi dosaggio zero, che ne ha esaltato la mineralità.

Cheescake di tonno - Vinarì Chiaia

Cheescake di tonno – Vinarì Chiaia

Tartare ricciola e avocado - Vinarì Chiaia

Tartare ricciola e avocado – Vinarì Chiaia

Franciacorta Camossi - Vinarì Chiaia

Franciacorta Camossi – Vinarì Chiaia

Il menu è costruito per chi ha voglia di curiosare e lasciarsi sorprendere: dalle bruschette con lardo al tartufo ai carpacci di pesce, dalle capasante alle erbe alle polpette di polpo con spicy mayo, fino ai dolci come la caprese al limone, ogni proposta è una porta aperta sul gusto, pensata per accompagnare il vino e il momento.

Qui il vino è studio, ma anche istinto. Le etichette raccontano le inclinazioni dei due soci – e ogni scelta, ogni sorso, è parte di un dialogo più ampio. Hanno già ospitato eventi con Scuotto e Bambinuto e presto dialogheranno con Masseria Frattasi. Ma il vero evento è ogni sera. Ogni sera che Napoli decide di darsi il tempo per ascoltarsi. Vinarì è questo: uno spazio che accoglie, insegna, sorprende, dove nulla è scontato ma tutto è condivisibile.

Sala interna e vini - Vinarì Chiaia

Sala interna e vini – Vinarì Chiaia

«L’amicizia, quando è vera, ha lo stesso potere del vino: trasforma. E se la versi nel posto giusto, diventa progetto».

Lemon espresso Martini - Vinarì Chiaia

Lemon espresso Martini – Vinarì Chiaia

A Vico delle Belle Donne, tra il tramonto e la notte, c’è un posto dove ogni dettaglio è una dichiarazione d’amore per la città. Il consiglio? Non chiedere troppo, entra e lasciati portare.

Vinàrì Chiaia
Vico delle Belle Donne 2, Napoli
081 2358287
@vinari_chiaia