Vini di Tenuta Cobellis vincitori a Radici del Sud 2018


Vini di Cobellis vincitori a Radici del Sud 2018

Vini di Cobellis vincitori a Radici del Sud 2018

di Enrico Malgi

Seguo da molto tempo e con la massima attenzione la produzione vitivinicola della Tenuta Cobellis di Vallo della Lucania, che ho sempre apprezzato per qualità e tipicità. L’azienda vallese da qualche tempo si è data un assetto societario capillare ed efficiente, quasi raro per il territorio cilentano, dove ognuno all’interno dell’organico recita un preciso ruolo con infinita passione ed entusiasmo, contribuendo così alla crescita esponenziale. L’Amministratore Unico è Massimo Cobellis, il Direttore Amministrativo Rosario Liguori, Luigi Busiello è addetto alle vendite dell’area cilentana, l’enologo è il maremmano Lorenzo Scotto, l’addetto stampa è Gianni Ferramosca ed il cantiniere è Leonardo Lamarca. Tutti insieme formano davvero una squadra coesa e vincente.

A conferma della bontà produttiva, all’edizione 2018 di Radici del Sud gli esordienti vini di Cobellis hanno ricevuto tre prestigiosi riconoscimenti: il primo posto assoluto con l’etichetta Vigna dei Russi Aglianico Cilento Dop 2013 da parte della giuria dei Wine Writers e la seconda posizione con la stessa bottiglia, come hanno deciso i giudici dei Wine Buyers, per la categoria varietale, e la seconda piazza nel Gruppo Misto Vini Bianchi da Vitigni Autoctoni con l’Eleanico Bianco Coda di Volpe Paestum Igp 2017, come sancito dalla giuria dei Wine Buyers. Un grande exploit, quindi.

Controetichette vini di Cobellis vincitori a Radici del Sud 2018

Controetichette vini di Cobellis vincitori a Radici del Sud 2018

Eleanico Bianco Coda di Volpe Paestum Igp 2017. Sei mesi di lavorazione in acciaio e poi elevazione in vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale della bottiglia (mille unità complessive) intorno ai 30,00 euro.

Una rarità per la viticoltura cilentana la coltivazione della coda di volpe, più diffusa in Irpinia, Sannio e Vesuviano. In un passato non troppo lontano questo vitigno era poco considerato, tanto è vero che veniva impiegato soltanto come uva da taglio per il greco ed il fiano per smorzarne l’eccessiva acidità. Dopo vari accorgimenti e correzioni, come la potatura delle vigne per ottenere una bassa resa per ettaro, una vendemmia precoce e nuove e moderne tecniche di vinificazione in purezza, si è giunti così ad ottenere un ottimo prodotto, grazie anche ad aziende coraggiose come Ocone e Vadiaperti che hanno sperimentato per primi questi innovativi e basilari concetti.

E ne è un esempio proprio questa bottiglia, che subito mette in mostra un colore giallo paglierino splendente. Il bouquet è segnato da una fitta trama aromatica, che rilascia gradevoli profumi dominati in primis da note fruttate di pera, di pesca gialla, di albicocca, di agrumi e di esoticità. Sussurri di ginestra, di giglio e di camomilla. Proposizioni minerali. Sorso sapido, secco, morbido, armonico ed abbastanza fresco. Palato pulito, corroborante e caratteristico. Finale avvolgente e lungo. Da preferire su piatti a base di pesce, formaggi freschi e carne bianca.

Vigna dei Russi Aglianico Cilento Dop 2013. Fermentazione in acciaio e poi maturazione in barriques nuove di rovere francese per un anno e mezzo. Elevazione in boccia per sei mesi. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo in enoteca sui 25,00 euro.

Si tratta di una bottiglia che ha poco da invidiare ai migliori cru regionali a base di aglianico. Clore rosso rubino, con lampi purpurei ai lati. Molto interessante l’approccio olfattivo, prorompente per profumi fruttati di ciliegie, di prugna, di mirtilli, di mora e di ribes. Ma più di tutti si percepiscono essenze di fragola, per la presenza del furaneolo. In appresso il naso aspira anche spunti floreali di petali di rosa e di geranio. Sbuffi vegetali di macchia mediterranea. Sentori speziati di noce moscata, di pepe nero e di chiodi di garofano. Tipici e canonici gli effetti mentolati, balsamici, chinati, vanigliati, empireumatici e tabaccosi. Sorso in bocca di grande impatto: caldo, grasso, potente, austero, maestoso, corposo e caratterizzato da una trama tannica ben tessuta. Ma il palato è anche sinuoso, affilato, morbido, sontuoso, raffinato ed aristocratico. Chiusura voluminosa, affascinante e persistente, che dona un regale edonismo. Ancora lunga vita davanti a sé. Su cacciagione, capretto al forno e formaggi stagionati.

Sede a Vallo della Lucania (Sa) – Frazione Pattano – Località Prevetelupo
Tel e Fax 0974 78955 –
[email protected]www.cobellis.it
Enologo: Lorenzo Scotto
Ettari di proprietà: 300, di cui 20 vitati – Bottiglie prodotte: 60.000
Vitigni: aglianico, sangiovese, barbera, fiano, greco e coda di volpe