Vinitaly – Presentato PRO.S.E.C.CO, il programma di sostenibilità dalla vigna alla cantina


La presentazione di PRO.S.E.C.CO al Vinitaly

di Laura Guerra

Qual è l’impronta ecologica di una bottiglia di vino?

Quante risorse naturali ci vogliono per produrla e quanto tempo è necessario per rigenerare l’aria, l’acqua, la terra utilizzate?

Per rispondere a queste domande e incoraggiare,  in vigna e in cantina, comportamenti virtuosi che rispettano e preservano l’ambiente il Consorzio di Tutela del Prosecco doc  mette in campo un nuovo sistema di gestione sostenibile e certificata.  Lo fa declinando il suo stesso nome in un acronimo (PROgramma della Sostenibilità E del Controllo della Competitività); Pro.s.e.c.co e servirà per  valutare le pratiche virtuose e le ricadute ambientali, etico-sociali ed economiche  in tutta  l’area della doc.

Il nuovo progetto è stato presentato a Vinitaly dal presidente del Consorzio Stefano Zanette, dal direttore Luca Giavi, insieme a Riccardo Ricci Curbastro presidente dell’ente certificatore Equalitas e Federdoc.

“Questa iniziativa – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, Stefano Zanette –  per noi è molto importante, perché ci consente di verificare direttamente, sia con le aziende agricole sia con le cantine che potranno certificare il prodotto, quelle che sono le eventuali criticità e le reali possibilità di miglioramento, compresa la gestione dei costi a livello aziendale. Ciò è fondamentale per poter implementare il progetto e renderlo fruibile per tutto il nostro sistema produttivo, con l’intento di arrivare in futuro ad avere una sostenibilità certificata a livello territoriale. La sostenibilità oggi non è più solo un’esigenza della comunità, è anche una necessità per le aziende, perché richiesta dal mercato. Quindi partire per tempo e creare questa nuova mentalità è importantissimo”.

“Il futuro è la sostenibilità – ha concluso Zanette –  io sono un grande sostenitore di Equalitas e PRO.S.E.C.CO. DOC utilizza non a caso tutti i protocolli da essa proposta. Ciò anche per permettere alle cantine di ottenere questa stessa certificazione. Bisogna passare infatti attraverso la sostenibilità dell’azienda e del prodotto, però quello che vogliamo raggiungere come denominazione è l’aspirazione più alta, cioè la certificazione territoriale”.

Per il presidente di Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro – “la sostenibilità è il volano per lo sviluppo futuro dell’intero comparto, noi indirizziamo le aziende a intraprendere dinamiche produttive basate su un approccio orientato alla salvaguardia, dalla cantina alla bottiglia, e soprattutto integrato nelle dimensioni ambientale, sociale ed economica. Un percorso sicuramente impegnativo ma fondamentale per essere competitivi sui mercati internazionali”.

 

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