Aglianico sfuso 2006 della Cantina di Venosa


Il rosso di Ferragosto
Sia che siate in barca o in campagna, oggi è il giorno di un buon rosso sfuso garantito, di buona tasca, appena due euro al litro e di buona beva. Parlo dello vino della Cantina di Venosa, quella del Carato Venusio per intenderci, Aglianico in purezza fermentato in vasche di cemento dal sapore molto gradevole, tannini tutto sommato abbastanza morbidi, non eccessivamente alcolico perché risultato di vigneti ad alta produttività. Attenzione, siamo molto lontani dal neopauperismo che sembra attraversare una certa critica enologica estrema che in nome della genuinità fa passare qualsiasi cosa: amiamo invece la scienza applicata all’agricoltura e stimiamo coloro i quali investono in vigna e sanno commercializzare con intelligenza i loro prodotti, se l’Italia parla di vino è grazie a questo salto di qualità avvenuto all’inizio degli anni ’90 col quale siamo posizionati nuovamente ai primi posti nel mondo dell’alta ristorazione. Ci sono occasioni dove però bisogna saper usare il mezzo giusto, inutile una Ferrari nel traffico di via Marina, c’è anche il rischio che ti rapinano, meglio allora il motorino o una piccola utilitaria. Così, in questa giornata dove ci si rilassa completamente e si sta con gli amici di un tempo oppure in famiglia, dove magari siete i soli appassionati e intenditori di vino e le persone che stanno con voi non gradiscono le vostre (nostre) fissazioni, lo sfuso della Cantina di Venosa è la risposta giusta: discreta qualità, per decenni è andato al Nord e in Francia per fortificare uve figlie di pallide stagioni, grande Aglianico di una delle poche cantine sociali del Sud in grado di funzionare, ottima abbinabilità al pranzo ferragostano oppure ai piatti di mare robusti come, poniamo, una linguina di Vicidomini al ragù di polipo. Ne abbiamo goduto veleggiando al largo di Positano e siamo riusciti a sentire il canto delle Sirene eliminando i rumori dei motori comprati dagli squali di terra. Altro che Tavernello& C, un maghetto del packaging ne farebbe oggetto di culto. Prendete l’auto e andate a comprarlo, vedrete lo splendido castello federiciano, l’Anfiteatro di Orazio, le case in pietra bianca, il Mezzogiorno magico della natura forte, incontaminata.

Sede a Venosa. Via Appia, Contrada Vignali
Tel. 0972.36702, fax 0972.35891
Sito: http://www.cantinavenosa.it
Enologo: Luigi Cantatore
Bottiglie prodotte: 600.000
Ettari: 900 di proprietà tra i soci
Vitigni: aglianico, moscato, malvasia, greco, chardonnay