Kabir 2005 Moscato di Pantelleria doc


DONNAFUGATA

Uva: zibibbo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Gli appassionati che ci seguono potrebbero stupirsi per questa scheda nazionalpopolare su un vino così noto e per certi versi scontato. Il fatto è che, come ha scritto Fabio a proposito del Piedirosso di Cantina degli Astroni, durante queste feste è necessario trovare a tavola il giusto equilibrio tra bevitori e astemi, nonnine nostalgiche dei rosoli e bimbi intossicati dalle bibite gasate, finti intenditori che conoscono solo quattro o cinque marche e le enunciano con la stessa sicurezza con cui Berlusconi strillava il suo essere vittima di una persecuzione giudiziaria, giovani anoressiche ossessionate dalla linea, le zie insegnanti avvizzite dal fumo, obesi talmente interessati al cibo da dimenticare il vino, in una parola: il mercato reale non quello di elìte ormai quasi circoscritto come quello dei lettori di libri in Italia. Ma è in queste situazioni che si misura la vera virtù dell’intenditore, la sua capacità di far scivolare bottiglie potabili, per rubare l’espressione al professore Moio, capaci di mettere d’accordo tutti, come la Nazionale di calcio. Un sommelier è grande non solo quando centra l’abbinamento, ma soprattutto se capisce chi ha di fronte. Un compito molto difficile perché mai come in questo periodo i palati degli appassionati sono stati tanto distanti da quelli del popolino, segno di una società che allarga il divario di classe sotto la finzione tipica americana di dare la possibilità a tutti di diventare miliardari. C’è un momento in cui è però facile trovare consenso e vedere con soddisfazione i bicchieri usati per bere: quando si sceglie un buon vino dolce. Il Kabir (in arabo vuol dire <grande>) di Donnafugata, la bellissima azienda di proprietà della storica famiglia Rallo di cui José è anche affascinante testimonial è un vino che non tradisce. Ben collaudato, capace di regalare notevoli emozioni olfattive agli intenditori e al tempo stesso di andare incontro ai palati sempliciotti: nasce dalle tipiche vigne ad alberello di Pantelleria, un metodo regalato dai greci che lo usavano quando piantavano la vite in zone calde, ma qui serve anche per ripararle dal vento, che ha una gestione molto costosa ma ricca di soddisfazioni. In questo caso le uve vengono lasciate surmaturare sulla pianta e raccolte verso la metà di settembre, poi vinificate semplicemente in acciaio e elevate per qualche mese in bottiglia. A un anno dalla vendemmia il 2005 si presenta elegante e ben strutturato, conferma la bellezza di un’uva andata fuori moda ma su cui al Sud i produttori dovrebbero lavorare con serietà, toni agrumati al naso, grande freschezza in bocca, struttura, intensità e persistenza. La scheda tecnica dell’azienda lo suggerisce anche sui formaggi ma noi lo vediamo molto più classicamente sul babà e la pastiera napoletana, la pasticceria secca tipica delle campagne meridionali, il bocchinotto amalfitano e la delizia di Sorrento, anche su qualcosa di zuccheroso ma non stopposo come una buona pasta di mandorle, biscotti al miele del Cilento e, perché no, su panettoni e pandori delle grande industrie. Se proprio volete un abbinamento per contrasto da trapezista allora provatelo su una zuppetta di cannolicchi nel quale il dolce dei frutti di mare e quello del vino all’inizio si incontrano, poi si separano quando emerge la sapidità da un lato e la freschezza dall’altro. Ma è Natale, allora meglio come fine pasto, tra l’altro dall’alcol contenuto e, questo ci è piaciuto molto, equilibrato in maniera plastica con le altre componenti. Con il tempo è destinato a crescere sul piano olfattivo mano mano che si ritraggono i tipici aromi di fermentazione: più agrumato e note di miele d’acacia.

Sede a Marsala, via Lipari 18. Tel. 0923.724200, fax 0923.722042. www.donnafugata.it [email protected] Enologi: Antonio Rallo e Stefano Valla con la consulenza di Carlo Ferrini. Bottiglie prodotte: 2.000.000 Ettari: 160 di proprietà e 142 di affitto. Vitigni: zibibbo, ansonica, catarratto, chardonnay, nero d’Avola, cabernet sauvignon