Pizza gourmet a Roma: le prime dieci da non perdere secondo il Messaggero


La super margherita di Sforno

Ancora pizzaaa??? Si, si e si.
Il cibo tra i più poveri dell’universo, e che non smette mai di piacere, è sempre al centro dell’attenzione di chi si occupa di gastronomia. In una fase difficile per la ristorazione poi, come quella che dura ormai da qualche anno, le pizzerie non sembrano conoscere battute d’arresto. Tanto le pizze al taglio – che a Roma sono una vera e propria istituzione – quanto le pizzerie che propongono al tavolo l’impasto soffice alla napoletana o la tipica scrocchiarella romana stanno inoltre sperimentando nuove formule nella lievitazione e nella scelta delle farine.
In particolare, con l’espressione – forse un po’ abusata ma mediaticamente efficace – di “pizza gourmet” ci si riferisce all’attenzione di molti pizzaioli, e spesso anche di chef famosi, agli ingredienti della farcitura. Mozzarella e formaggi di qualità, salumi tipici, verdure di stagione, e così via, diventano l’occasione di proporre prodotti prelibati legati al territorio o semplicemente ricercati con passione e poi abbinati con un pizzico di inventiva.

Ed è proprio a queste pizze che il Messaggero ha dedicato la classifica dell’ultimo sabato d’agosto.

In pole position un trio di successo, conosciutissimo nella capitale, che – anche se ognuno a suo modo – ha avuto il merito di far conoscere la pizza in stile napoletano, di qualità, con ingredienti di eccellenza. Vediamo.

Stefano Callegari, al primo posto nella classifica del Messaggero

Al primo posto c’è Stefano Callegari con la sua Sforno. La pasta e la cottura della pizza di Sforno sono tra le più convincenti che abbiamo provato. Invidiabile equilibrio tra sofficità e umidità, il piatto resta asciutto, la farcia sostenuta da una base pulita e fragrante. La prova assaggio va fatta con due classici: la “cacio e pepe” ossia tantissimo pecorino e tanto pepe, che viene comunque servito anche a parte, al centro degli spicchi, da macinare a piacere. E poi la super-margherita, 8 euro e 50, con in più – rispetto alla margherita semplice (7,50) – tanto parmigiano e un fiordilatte davvero super.

Al secondo posto troviamo La Fucina, dove il patron Edoardo Papa crede talmente nella pizza gourmet da aver ideato un percorso di “degustazione”. Già. Degustazione qui è la parola chiave. A scanso di equivoci stampata anche sul biglietto da visita. Lo si capisce dalla selezione attenta e scrupolosa dei prodotti base, a partire dalle farine semi-integrali biologiche della pasta. Dal (poco) lievito lasciato lavorare il giusto (24 ore) per ottenere una pizza leggerissima dagli alveoli giganteschi.

Edoardo Papa, pizzeria La Fucina

Al terzo posto, ecco La Gatta Mangiona di Giancarlo Casa. Vero antesignano della pizza gourmet a Roma, Giancarlo propone ogni volta un menu ricco, richissimo, con le pizze che ormai gli appassionati trovano – da anni – distinte in due capitoli principali: le classiche bianche  e le classiche rosse e poi le novità bianche (con radicchio e gorgonzola piccante, o con fiordilatte zucchine e cipolle ad esempio) e le novità rosse (tra queste la “napoletana” con bufala e acciughe, la “lasagna” con mozzarella di bufala, basilico, ricotta  e prosciutto cotto).

Giancarlo Casa, La Gatta Mangiona

Al quarto posto, invece, un luogo davvero cult per i romani: Panattoni ai marmi, detto anche l’Obitorio proprio per i tavoli in marmo. Siamo a Trastevere e qui la pizza è romana, sottile e croccante. Si consuma velocemente in un’atmosfera pop e caciarona, senza tanti fronzoli, ma sempre con tanto successo.

Al quinto posto ancora la pizza tradizionale romana, quindi che “scrocchia” dalla Berninetta in via Pietro Cavallini (quartiere Prati). Qui si trova anche la classica cucina romanesca e la margherita è sempre fragrante e profumata.

Al sesto posto la pizza romana di Navona Notte, croccantissima, in un ristorante al centro, proprio vicino a piazza Navona, con tavoli all’aperto e pubblico giovane e tiratardi.

Di tradizione napoletana, invece, la pizzeria di Trastevere che troviamo al settimo posto. Come dice  il nome, Bir&Fud un locale conosciuto anche per la birra. Tanti prodotti artigianali e una versione soffice e gustosa della margherita con mozzarella di bufala aggiunta, a piacere, anche da cruda.

Ancora una pizza romana bassa e croccantissima, all’ottavo posto, in via Flaminia 119: Il Buchetto. In zona turistica ma che non ha impedito ai proprietari di mantere sempre piuttosto alto il livello della qualità.

Al nono posto, in piazza di Pasquino, l’omonima pizzeria con forno a legna: Pasquino. Anche osteria, con buone proposte di cucina tradizionale romanesca, a pochi passi da piazza Navona.

Al decimo posto, la pizzeria 10 e Lode, conosciuta soprattutto per le “pinse” le pizzette da asporto di forma ovale, basse e molto croccanti. Grande attenzione, anche qui, alle farine e alle materie prime utilizzate per la farcitura.