Piani di Tufara 2004 Moscato di Trani doc


RIVERA

Uva: moscato
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Il moscato è sicuramente una delle grandi risorse dell’enologia meridionale come insegnano i siciliani. E’, come la malvasia, un vitigno presente in tutta l’Italia acquisendo caratteristiche peculiari del terroir a seconda delle zone in cui viene coltivato e potendo così essere considerata in realtà autoctona: non ci sono uve altrettando diffuse e coltivate da tanto tempo nelle campagne italiane. Purtroppo nel resto del Sud non sono in molti a crederci con convizione sbagliando: proprio come i rosati, i vini dolci sono capaci di parlare a tutti, anche alle persone che non bevono, ed esprimono al tempo stesso grande complessità. Come questo Moscato di Rivera che soffre soltanto di un po’ di magrezza dovuta evidentemente all’annata ma che ha due grandi pregi: l’eleganza e il non essere stucchevole. Così una grande azienda coltiva una grande tradizione qual è appunto il moscato di Trani: il nome deriva dal fatto che le piante ad alberello sono coltivate in cave di tufo abbandonate chiamate tufare. Ci colpisce in particolare l’uso dosato del legno assolutamente non invasivo, capace di regalare la rotondità necessaria al bicchiere con molta discrezione, quasi innaverito. Al naso, abbastanza intenso e persistente, prevalgono ancora note floreali e di erbe della macchia mediterranea subito sopraffatte da frutta gialla e leggeri toni speziati. In bocca c’è una piacevole nota minerale che equilibra bene la sensazione di dolce, il finale è abbastanza lungo, la freschezza non è intaccata né dal legno né dalla surmaturazione dell’uva, una prova di bravura dell’enologo Leonardo Palumbo. Lo abbiniamo, certo, ad ogni tipo di dolce che non abbia cioccolata, ma anche, perchè no, ai crostacei e ai frutti di mare quando lo chef decide di esaltare la dolcezza. Gran bel vino, sarebbe piaciuto a Federico II.

Sede a Andria. SS 98 km 19,800. Tel. 0883.569501. www.rivera.it. [email protected]. Enologo: Leonardo Palumbo. Ettari: 85 di proprietà. Bottiglie prodotte: 1.500.000. Vitigni: nero di Troia, primitivo, montepulciano, aglianico, bombino nero, bombino bianco, verdeca, pampanuto, sauvignon, chardonnay.