Roccocò de La Masardona. La ricetta di Piccirillo finisce in barattolo


Roccocò de La Masardona foto campaniachevai

di Monica Piscitelli
Ecco come preparare i Roccocò secondo una ricetta di famiglia ben collaudata e scoprire i segreti natalizi dei Piccirillo, famiglia della zona Mercato di Napoli.


Eccola:
Quantità per 2 kg di Roccocò
Ingredienti:
1 kg e mezzo di farina; 1 kg e 200 di zucchero; 800 gr mandorle sgusciate; 35 gr di pisto; 50 gr di cedro candito a cubetti; 600 cl di acqua; un pizzico di vanillina.
Procedimento:
Disponete la farina a fontana e aggiungete lo zucchero. Mescolare bene i due ingredienti. Poi aggiungete le mandorle intere e poi l’acqua lentamente. Amalgamare bene. La pasta sembrerà essere inizialmente troppo soda e l’acqua insufficiente, lavorate con pazienza gli ingredienti insieme. Preparato l’impasto, badando lo si fa riposare dieci minuti. Tagliare la massa a pezzetti da allungare in forma di bastoncini e poi di ciambella. Finire le ciambelle con una pennellata di tuorlo. Infornare a 160 gradi 20 minuti su una teglia unta.

Dolci al naspro foto campaniachevai

Enzo Piccirillo, talento in ascesa mediatica della Pizza Fritta napoletana, i questi tempi si dedica alla lavorazione dei dolci di Natale. Inizia poco dopo l’Immacolata e, a differenza di molte pasticcerie, i suoi dolci li prepara freschi mano a mano che vanno avanti le prenotazioni.

La Masardona, il dolce in barattolo foto campaniachevai

Enzo è l’erede de La Masardona. Sua nonna li faceva abitualmente, i dolci e i rustici tradizionali, per il quartiere. Da lei, dal padre e dalla madre, Enzo ha appreso a fare i Roccocò. I suoi genitori, ricorda una foto, ogni anno, solevano, come oggi fa lui ora, racconta, fare “il millesimo”: un gran Roccocò in forma di numero che indicava l’anno che andava ad iniziare. Il millesimo 1972 li vede immortalati anche a ricordare che quello era il tempo in cui un chilo di Roccoco’ costava 1200 lire.


Quest’anno Enzo ha avuto un’idea. Semplice ma al contempo geniale: mandare ai clienti i suoi Roccocò chiusi in un bel barattolo, con tanto di sigillo di garanzia de La Masardona. “Visto che, alla fine, i Roccocò, tra le tante cose da mangiare nelle feste, rimangono sempre e si buttano, io ho cominciato, per me, a conservarli cosi’. Li mangio anche fino all’estate quando sulla mia terrazza mi godo un po’ di fresco serale bagnandoli nel Cognac. Sono perfetti” . Detto fatto: nasce il nuovo packaging firmato Piccirillo che allunga la vita del Roccocò!

Ma, mi chiederete, come sono i Roccocò de La Masardona? Duri, si. Belli croccanti, al punto giusto. Una delizia per gli amanti dei tradizionali. Personalmente consiglio di assaggiare anche i Dolci al naspro, in particolare quelli bianchi: così friabili e profumanti di agrumi danno a pieno il senso della artigianalità. Auguri!

3 Commenti

    1. Il pisto è un mix di spezie come cannella, noce moscata, anice stellato, ecc. in quantità variabili a seconda del produttore.
      E’ profumatissimo e dona ai roccocò quell’odore caratteristico.
      A Napoli e provincia (ma credo in tutta la regione) si può trovare sicuramente nel periodo natalizio in qualunque coloniali o confetteria.

  1. Devono essere deliziosi, terro’ bene in evidenza la ricetta. Il pisto posso realizzarlo in casa perche’ altrimenti non saprei dove acquistarlo.
    Auguri a tutti!

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