Scuola Europea Sommelier. Fiorduva Marisa Cuomo: verticale 2007, 2008, 2009


Marisa Cuomo FiordUva 2007, 2008, 2009

MARISA CUOMO



Uva: ripoli, ginestra, fenile
Fascia di prezzo: 36-44 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Avevo tenuto in cantina queste annate non vecchissime di Fiorduva,  per allenarsi sulla nuova scheda. Il gruppo, guidato da Franco Continisio, Presidente nazionale Ses affronta la prima degustazione a 6 nasi :-) con Antonella Bevilacqua, Anna Punzo, Stefania Cozzolino, Stefano Continisio e  la sottoscritta . Tutto pronto,  Stefano, Fiduciario Regionale, versa  le tre annate  nei bicchieri per una degustazione comparativa.

2007

Giallo paglierino, arriva al naso subito con favolose  note alsaziane di idrocarburi, in bocca è sostenuto da una decisa sapidità e buon corpo, arretra, tuttavia, di pochissimo sulla freschezza. Sottolineo il “pochissimo” poiché è un po’ come voler andare a cercare il pelo nell’uovo. I profumi  rigorosi ed eleganti sono appena un po’ indeboliti da una minima carenza in freschezza al palato, che regge ancora bene la struttura del vino (13,5 °C alcolici).  Volendo proprio cercare la pagliuzza, si potrebbe dire che la coerenza tra naso e gusto soffre,  anche a causa delle caratteristiche della feroce annata 2007, particolarmente calda e siccitosa. Non si dimentichi che qui ci troviamo in zona di viticoltura eroica, vendemmia rigorosamente manuale sui vari terrazzamenti, selezione maniacale di Marisa, acino per acino con rese che non superano mai i 60 q./ha.  Quest’ unica nota critica ci fa comunque accorgere  con chiarezza di  un cambio di registro nel progetto  enologico:  l’uso eccessivo del legno ha abdicato  in favore dell’acidità, della  maggiore complessità olfattiva del vino e della sua notevole persistenza aromatica e gustativa. Resta comunque un campione di nerbo, forse, appena sfuggente…

Qui la precedente scheda

2008
Il 2008 ci colpisce subito con una personalità più spiccata, la veste cromatica è più carica tende al giallo dorato, al naso un’esplosione di macchia mediterranea, fiori di cappero, timo, rosmarino, salvia e nocciola bianca e  fresca. Già dall’esame olfattivo si avverte un opulenta nota grassa; il vino si apre subito offrendoci una progressione di profumi tanto lunga da poter passare un bel po’ di tempo con il naso nel bicchiere. Passiamo al gusto, la coerenza con il naso è immediata, macchia mediterranea, fiori cappero, rosmarino, frutta (nota di pera) , agrumi e canditi. Al gusto rimane la caratteristica costante della sapidità e mineralità, ben   fusa con i sentori olfattivi . Decisamente, vedremo tra poco, che quest’annata ha una marcia in più  al livello olfattivo, rispetto alle altre due. Avvertiamo di andare incontro ad un vino più completo, bevibile già da subito, ma certamente non banale, né tanto meno, “piacione”. Anche qui sapidità, freschezza e mineralità se la giocano alla grande sul corredo aromatico – olfattivo, chiudendo, ed è qui la differenza, con una magica e piacevolissima nota balsamica, quasi di anice stellato, che va a coprire quella leggera sniffata legnosa che ritroveremo anche nel 2009. Mentre, per certi versi, 2007 e 2009 si somigliano, il 2008 esce decisamente dal binario, la veste cromatica intensa e vivace preannuncia che siamo già di fronte ad un vino bevibile sì, ma, con tanta strada davanti grazie a freschezza e sapidità. Il 2008 è senz’altro il più  espressivo al momento con l’intrigante  nota balsamica sul finale, mista a  speziatura di curry quasi dolce e frutti esotici

Qui la scheda precedente

2009
Questa bottiglia si può assimilare ad una bambina che passa delicatamente e lentamente al pieno sviluppo  da bambina  a  vera donna in fiore. Il colore è paglierino, meno carico delle annate precedenti, ma si farà. Il naso è delicatissimo e ha bisogno ancora di tempo per aprirsi. Percepiamo subito note di fiori freschi,  pesca bianca e leggere note agrumate; possiamo immaginare che tra uno, o due anni, si riveli figlio dell’annata 2007.  Al gusto mantiene le caratteristiche costanti di sapidità e freschezza, per la mineralità dovremmo riparlarne tra un anno o, due. Allo stato, a parte la delicatezza di tutte le caratteristiche organolettiche del vino, ci rendiamo conto che dobbiamo avere pazienza ed attendere almeno un anno: ci troveremo davanti un vino sicuramente superiore agli altri due.  Anche quest’annata conferma il definitivo cambio di marcia rispetto al rapporto legno/acciaio, a favore del secondo.

un momento della degustazione, da sx Stefania Cozzolino, Anna Punzo, Antonella Bevilacqua e Francesco Continisio

Considerazioni finali
Tutte e tre le annate giocano sulla costanza di sapidità, freschezza e mineralità, con una possente nota grassa; 2007 e 2009 si somigliano, fuori dal coro la 2008. La 2007 è più rigorosa ed austera; completezza ed equilibrio per la 2008;  attendiamo molto fiduciosi l’evolversi della 2009, un grande campione, che, come un maratoneta, passerà alla testa della  corsa al momento giusto. Già adesso, aspettandolo un po’ nel bicchiere e , con l’aumentare della temperatura, il vino tira fuori piacevoli note agrumate e di frutta esotica. Quanto al rapporto prezzo – qualità, per noi è decisamente equo, considerando che abbiamo degustato un vino che ci ha fatto parlare per ore, e che ha dietro una quantità di lavoro e fatica fuori da ogni regola.

In conclusione, in un’ipotetica classifica che guarda al futuro potremmo dire che, nell’ordine ci sono piaciuti: 2008, 2009 e  2007, tutti pronti a scommettere sulla grande evoluzione del 2009.

Questa scheda è di: Francesco Continisio, Antonella Bevilacqua, Stefano Continisio, Stefania Cozzolino, Anna Punzo e Giulia Cannada Bartoli

Sede a Furore- Via G.B. Lama, 16/18 – tel. 089/830348 – Fax 089/8304014 mail: [email protected] www.marisacuomo.com – Enologo: Andrea Ferraioli, con i consigli di Luigi Moio – Ettari vitati: 3,5, più 13 da conferitori. Bottiglie prodotte: 102.000 – Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile, Ginestra, Pepella, Moschella.

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