Vigna Quattro Confini 2010 Irpinia doc di Gabriella Ferrara


Gabriella Ferrara nelle sue vigne in Frazione San Paolo, Tufo. (foto di Sara Marte)

Uve: aglianico
Fermentazione e maturazione: 30% in barrique, acciaio.
Fascia di prezzo: 10 euro

A Tufo, in frazione San Paolo, c’è Gabriella Ferrara. Il suo Greco di Tufo, che sia base o Vigna Cicogna non ha bisogno di presentazioni. E’ notoriamente un prodotto elegante, vero, di zolfo e territorio, unico e complesso, eppure qui nell’azienda Benito Ferrara, che, nacque con “l’unità d’Italia” come ama associare Gabriella, possiamo parlare con soddisfazione di tutta la gamma dei vini. Quando ci ha accolti in cantina, abbiamo avuto il piacere di provare le bottiglie IGT e quelle “più semplici” che, a  dirla tutta, erano davvero di ottimo livello. Assieme al marito Sergio Ambrosino si occupano delle piante e della cantina infaticabilmente coadiuvati dall’enologo Paolo Caciorgna. I figli, seppur ancora molto giovani, Antonio e Lucia, sembrano già entrati nello spirito della grande tradizione familiare del vino seguiti con accurata attenzione dalla stessa Gabriella Ferrara.

Uno sguardo sulle vigne aziendali nei pressi della storica cantina Benito Ferrara.( foto di Sara Marte)

Sempre molto interessante la passeggiata tra le vigne. Hanno cominciato la razionalizzazione 12 anni fa ma il lavoro per loro non finisce mai e così, con cura certosina, si dedicano di volta in volta alle piante che pare quasi conoscano “per nome”. Sono 9,5 gli ettari di vigneto totali. In maniera un po’ atipica scegliamo una bottiglia di Irpinia Aglianico DOC Quattro Confini 2010 dall’invidiabile rapporto qualità prezzo: 10 euro circa. L’Aglianico non è certo bestia facile e nell’assecondare la sua anima ostinata ed elegante, Gabriella fa davvero un bel lavoro di comprensione profonda.

L'Irpinia Aglianico Vigna Quattro Confini 2010, Benito Ferrara (foto di Sara Marte)

Proveniente dalle vigne di Montemiletto ad un’altezza di circa 600 metri s.l.m. è passato in barrique per il 30% ed il rimanente è solo in acciaio. Abbiamo così un bicchiere dal colore luminoso, intenso e vivacissimo. Il naso è verticale e penetrante con un tocco speziato e fruttato come la mora nera selvatica che riempie il bicchiere. Seguono veloci sentori di cacao amaro, macchia mediterranee e gradevoli sfumature balsamiche. La bocca è più materica di quanto ci si aspetti: sorso terreno con un tannino solido e presente, com’è giusto e buono che sia ed una certa freschezza a spingerlo ancora. La grande esperienza di Gabriella fa sì che qui il vino non si costruisca, ma si comprenda. Forse per questo ogni bottiglia è così fortemente espressiva della terra da cui proviene, dell’annata e dell’istinto naturale del grappolo.

Questa scheda è di Sara Marte

Benito Ferrara ha sede in fraz. San Paolo 14A, Tufo (AV). Enologo: Paolo Caciorgna. www.benitoferrara.it email: [email protected] . vitigni: greco e aglianico.

 

4 Commenti

  1. Bravi! Un vinoper chi non vuole spendere tanto e vuole bere un aglianico di terra Irpina.Queste bottiglie sono una vera boccata d’aria fresca e poi il Quattro Confini di Benito Ferrara , costo 10 euro, li merita tutti. Buono!
    Pino

  2. Gabriella Ferrara ha una sotria di Greco molto raffinata e tradizionale ma i rossi che produce sono un esempio di come una buona cantina possa lavorare sulle uve con omogenea competenza. E’ ovvio che rimarra sempre un marchio legato al Greco di Tufo, ma un’indole “rossista” cìè e si vede.
    Complimenti per la scelta originale fuori dai soliti nomi.
    Luigi

  3. Semplicemente Aglianico. Questo vino racchiude in se tutte le caratteristiche dell’Aglianico della verde Irpinia. Semplicemente convincente.
    Complimenti

  4. Quando si parla dell’Irpinia capita spesso che ci si limiti alle grandi docg , ma il territorio Irpino è vasto, laborioso e produttivo e anche questi vini così ben fatti lo rendono grande. Dieci euro di Irpinia sono dieci euro ben spesi.
    Sergio, un semplice appssionato (buon)bevitore.

I commenti sono chiusi.