A64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2004 – Azienda Agricola Cosimo Taurino


A 64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2004

A 64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2004

di Enrico Malgi

A64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2004. A64 vuol dire “Affetto, Amore, Amicizia” e 64 sono gli anni che avrebbe compiuto il fondatore aziendale Cosimo Taurino, scomparso prematuramente nel 1999, quando nel 2002 gli è stata dedicata questa nuova etichetta.

Controetichetta A 64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2204

Controetichetta A 64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2204

Un personaggio davvero straordinario Cosimo Taurino, considerato il pioniere del Negroamaro ed autore insieme al grande enologo Severino Garofano di alcuni grandi vini di tutta la vitienologia pugliese e non solo come il Notarpanaro ed il Patriglione, entrambi confezionati con solo Negroamaro.

Ritornando all’etichetta A64 Cosimo Taurino Salento Rosso Igt 2004 si tratta di un blend di Negroamaro al 90% e saldo di Cabernet Sauvignon, che avevo già recensito più di otto anni fa su questo blog. Lavorazione del vino in acciaio ed affinamento in barriques di rovere francese per un anno prima dell’elevazione in bottiglia. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale attuale di 21,00 euro.

Il vino, a distanza di quindici anni dalla vendemmia, mantiene ancora integre tutte le sue eccezionali proprietà organolettiche. E’ cambiato soltanto il colore naturalmente, che nel frattempo è diventato molto più scuro, poi per il resto si può tranquillamente affermare che il vino è migliorato senz’altro: fruttato, complesso, speziato, balsamico, minerale, sapido e sapientemente terziario. In bocca è morbido, geniale, polposo, profondo, strutturato, vitale, elegante e connotato da un’intensa carica espressiva giocata sulla naturalezza di toni evoluti ed ancora in piena fase di spinta. Affascinante l’impronta tannica. Finemente ricamato, avvolgente e leggermente amaricante il lungo finale. Ancora da raggiungere lo zenit. Su piatti a base di carne e formaggi stagionati.

 

Scheda del 30/04/2011.

 

Così com’è stato ribadito nei precedenti articoli, la viticoltura della Puglia è connotata da due aspetti preminenti: la lunga storia alle spalle, che risale all’epoca Fenicia, per passare poi successivamente a quella Greca, Romana e poi Basiliana e l’attuale livello altamente qualitativo e competitivo dei vini che sono prodotti e che fanno di questa Regione una stella luminosa nel firmamento enologico nazionale ed una nuova frontiera vitivinicola.

L’azienda agricola salentina Cosimo Taurino in questo contesto rappresenta proprio un evidente paradigma, poiché da tempo immemorabile si è dedicata alla viticoltura, come dimostrano alcuni documenti risalenti all’inizio del XIX secolo, e, soprattutto, perché sforna vini eccellenti.

Uno di questi è rappresentato dal Cosimo Taurino A64 2004, assemblato con Negroamaro e saldo di Cabernet Sauvignon, dedicato all’ultimo rampollo di questa nobile famiglia, a cui si deve gran parte di merito dell’affermazione vinicola non solo di questa azienda, ma di tutta la Puglia intera. I vitigni sono allevati su un terreno di medio impasto, col classico sistema ad alberello. La vendemmia viene effettuata nella prima decade di ottobre La fermentazione e la macerazione avvengono in contenitori di acciaio per circa 15 giorni e dopo la malolattica si ha il successivo passaggio in barriques di rovere per quasi un anno ed ulteriore elevazione in bottiglia.

Versato nel bicchiere, il vino assume una tonalità granata, con leggeri riflessi aranciati. Al naso stenta un po’ ad aprirsi, come chi è stato abituato alla solitudine e non accetta subito l’approccio. Poi, ad un tratto, prende confidenza e vengono fuori profumi marcati di marmellata di prugne, piacevoli sentori speziati di noce moscata e pepe nero e note intense di torrefazione e di tostatura. In bocca l’impatto è subito caldo, perché risente dell’elevato titolo alcolometrico che supera addirittura i 15 gradi!  Il vino è strutturato, avvolgente, equilibrato e abbastanza tannico, con ottima acidità. Il finale è molto persistente. Servire alla temperatura di 18-20 gradi. Perfetto in abbinamento a piatti saporiti come pappardelle al sugo di lepre, anatra in confit, formaggio di fossa e pecorino. Pregevole con i tradizionali “turcinieddi” salentini, cioè involtini di agnello cotti sulla brace. Grandioso!

Sede a Guagnano (Le) – S.P. 365
Tel. 0832 706490 – Cell. 347 8066662
[email protected]www.taurinovini.it
Enologo: Massimo Tripaldi
Ettari vitati: 80 – Bottiglie prodotte: 900.000
Vitigni: Negroamaro, Malvasia Nera, Primitivo, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Riesling e Semillon.