Acquamara Falanghina 2006 Galluccio doc


PORTO DI MOLA

Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Ha avuto un po’ di difficoltà ad emergere questa Falanghina dell’Alto Casertano, il biglietto da visita dell’azienda di Antimo Esposito, un latifondo d’altri tempi esteso oltre 300 ettari nella zona di Roccamonfina (di cui 27 coltivati a vigneto) tra le colline di Rocca d’Evandro e Galluccio. Siamo proprio ai confini tra Lazio e Campania. Nelle prove coperte della selezione di Vini Buoni a Paestum aveva infatti conquistato la sufficienza piena senza però entusiasmare. Nulla di strano per questo vitigno, stiamo parlando del tipo Beneventano, abituato a respirare sui tempi lunghi, e noi, come con una signorina contegnosa, lo abbiamo aspettato al varco e preso al momento giusto, quello in cui questi vini si lasciano andare e abbassano la guardia. Il tempo, tranne che per gli ottusi, spesso è la misura delle occasioni perdute. Fuor di facile metafora, il bianco ha confermato la sua struttura anche se con lievi cenni di diluizione proprio sul finale della lingua, ma i diversi mesi di bottiglia lo hanno ricomposto molto bene permettendo ai sentori di frutta bianca e alle note minerali di manifestarsi al meglio. Il manico, meglio precisarlo, è di uno nato sotto una vite di falanghina, il flegreo Maurizio De Simone che segue questa bella azienda portata avanti con molta passione e competenza da Antimo: i due non hanno dubbi sulle uve da coltivare e così come il Cilento ha scelto fra aglianico e fiano, la parte settentrionale della Campania è più orientata ad appaiare la falanghina come uva a bacca bianca, anche se esperimenti di fiano e soprattutto di greco (vedi Telaro), hanno dato davvero buoni risultati.  Inutile sottolineare la sua dinamicità nel palato, dove certamente questo vitigno esprime sempre la sua parte migliore, lo si può davvero bere quasi sul cento per cento dei piatti dell’alta ristorazione o su quelli, semplici, della cucina di costa: la freschezza, l’alcol, la struttura, le altre componenti hanno raggiunto un buon equilibrio anche se non crediamo ad una sua evoluzione ulteriore in senso migliorativo. Sicuramente passeranno però alcuni anni prima del declino ossidativo. Un buon prodotto a prezzo da affare, direi incredibile.

Sede a Rocca d’Evandro, s.s. 430 km 16,20. Tel. 0823.925904.www.portodimola.it. [email protected]. Enologo: Maurizio De Simone. Ettari: 300 di cui 27 vitati. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: aglianico e falanghina.