Addio Veg, Eleven Madison Park torna carnivoro
Dopo la notizia dell’incontro fra Trump e Putin viene questa: all’Eleven Madison Park torna la carne e il pesce per arricchire la proposta, addio svolta vegana. Alla maggioranza dei lettori questa notizia può non sembrare importante ma è come se Simone Fracassi e Dario Cecchini diventassero vegetariani.
Eleven Madison Park (EMP) è stato un ristorante di tendenza mondiale e il cuoco svizzero Daniel Humm il suo profeta, primo alla 50 Best Restaurant, la macchina da guerra messa in piedi dallo chef svizzero e David Guidara fu superata a sorpresa da Massimo Bottura che chiuse la partita visto che la guida decise di creare una Hall of Fame di tutti i migliori.
Personalmente ci sono stato quattro volte, oltre una nel pop up agli Hampton ed resta la sala dei miei sogni per la capacità di spettacolare il servizio senza renderlo invasivo. Talmente bello che qualcuno lo definì uno dei rari casi in cui la cucina non è all’altezza del servizio. Non ho la competenza per fare una affermazione così apodittica, ma sicuramente i miei ricordi sono legati ad una sala friendly ed elegante, efficace e attenta, mai ripetitiva. Ti sentivi al centro.
Poi la rottura fra Humm e Guidara e la conversione dello chef , terminata la chiusura per il Covid, alla proposta vegana che sembrava interpretare le tendenze più avanzate dei ceti benestanti della Grande Mela passati da generazioni di magna bistecche e costicine laccate allo sciroppo d’acero a consumatori di foglie, bacche e radici oltre che di frutta (vedo anche il caso di Blue Hill molto di moda prima della pandemia).
Il dietrofront suona come un ritorno al passato, alla normalità di un ristorante che, a nostro giudizio, deve caratterizzarsi non per una scelta ideologica ma per una proposta personale senza confini e limiti.
La scelta vegana ebbe una clamorosa stroncatura dal NYT di Pete Wells che in realtà mi era stata anticipata su wa da Giuseppe Di Martino, anche lui orfano dell’EMP dei tempi d’oro e critico per i piatti privi di verve e di gioia di un menu punitivo.
La lettura è che con Trumpone alla Casa Bianca anche nei ceti benestanti stiano scomparendo i sensi di colpa verso l’ambiente, un cambio di tendenza culturale insomma, di cui EMP è stato fedele interprete anche grazie alla 50 Best.
Non vedo l’ora di tornarci, anche se forse uno dei segreti della vita e capire che il passato non può tornare sotto forma di un rinnovato entusiasmo, ma solo come struggente nostalgia di qualcosa che non piotremo mai rivivere.
Chissà.
