Ais Caserta: Vigneto Friuli con Claudio Fabbro all’Enoteca la Botte


Foto ricordo con i due relatori

di Tonia Credendino

Ospite d’eccezione Claudio Fabbro, isontino di origini friulane ( Sagrado d’Isonzo il 16 luglio 1947), agronomo, enologo, autore di vari libri e pubblicazioni, collaboratore di periodici e riviste specializzate regionali e nazionali nel comparto agricolo e vitivinicolo.

Claudio Fabbro rappresenta la memoria storica della viticultura friulana, oltre trenta anni della sua vita dedicati allo studio ed alla riscoperta dei tesori ampelografici ed enologici.

 

 

Vigneto Friuli, bottiglie in degustazione

“Non è un problema solo friulano; vero è che ora, più che in passato, la voglia di conoscere più da vicino le nostre radici è prorompente, sotto ogni bandiera e latitudine”. Queste le parole che introducono le storie  e i racconti di Claudio Fabbro all’Enoteca La Botte. Nella sua valigia, i vitigni,  non Pinot grigio  e Sauvignon con cui si fa fatturato ma  Ribolla gialla, Schioppettino, Refosco e Pignolo, con i quali   il vignaiolo di casa nostra si riappropria di un diritto prezioso e cioè quello di dichiarare-carte alla mano- che da queste parti il vino si faceva molto prima che arrivasse Napoleone , l’Impero Austro ungarico e “ consulenti vari” ; saltando a piè pari la leggenda, di vite e vino si iniziò a parlare seriamente  con la fondazione di Aquileia ( 181 a.C.) e, grazie ai romani-guerrieri contadini e vignaioli al contempo si piantarono le prime vigne.

 

Vigneto Friuli, pubblico

Numerosi gli esempi riportati durante la serata per ritrovare questi autoctoni sempre e comunque, in cene, incontri, doni ed eventi e ancora, atti notarili, banchetti nunziali, testi medici.

In degustazione Ribolla Gialla di Grandis’ciutta 2009 di Robert Princic, il nome deriva dall’omonimo vicino borgo di Gradis’ciutta intorno al quale si trovano i vecchi vigneti del nonno, i progenitori di Robert producevano il vino già nel 1780 a Cosana (Kozana oggi Slovenia), negli anni successivi, le guerre e le necessità della mezzadria, obbligarono il bisnonno a stabilirsi a Gisbana, si costruì la casa , e curava un ettaro di terra dove coltivava Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla.

Friulano Vigna del Rolat 2009 di Dario Raccaro, premiato nella guida Slow Wine 2011 come vino  slow, (12000 bt; 20 €).  Il vino è fine, delicato, la nota vegetale si fonde con note di frutta e lunghe sensazioni di mandorla, molto rotondo specie per il suo basso tenore in acidità e la gran quantità di glicerina, alcool alto.

              A seguire i rossi, il Refosco dal peduncolo rosso; di tutta l’estesa gamma dei “Refoschi” coltivati e diffusi in Friuli, principali tra i quali il “Refosco dal peduncolo rosso”, il “Refoscone”, o “Refosco grosso”, o “Refosco di Faedis”, il “Refosco dal peduncolo rosso” è certamente il migliore ed è l’unico che meriti una buona considerazione. Negli anni ’30 i viticoltori si erano orientati verso tale vitigno che, dopo il “Merlot”, era il più richiesto per uva nera da vino. Grande famiglia quella dei “Refoschi”, attualmente poco diffusi, sostituiti dal “Refosco dal Peduncolo Rosso”, coltivatissimo in Friuli, dove è salito agli onori della denominazione di origine controllata.

In rappresentanza Gianni Donda 2007, che sotto un approccio spigoloso rivela piacevoli sentori fruttati. Colutta Gianpaolo 2007,  colore rosso granato tendente al violaceo; profumo di mora selvatica, sapore asciutto, corpo con persistente retrogusto; Rodaro Paolo 2007, vino rustico, moderatamente tannico e di bella struttura.

 

Per concludere in degustazione una chicca del Friuli, lo Schioppettino di zona Prepotto, La “Ribolla nera”, chiamata “Schioppettino” nel Comune di Prepotto e dintorni, “Pocalza” nelle zone di confine e in territorio Sloveno, è uno dei vitigni sicuramente indigeno-friulano, originario con ogni probabilità nella zona friulana fra il comprensorio di Prepotto e una parte confinante della vicina Slovenia che a suo tempo era zona italiana. L’origine del nome, spiega Claudio Fabbro, potrebbe essere legata allo “schiopettio” del vino al palato (in passato era solitamente un vino leggermente frizzante).

Vigna Petrussa 2007 si presenta austero e profondo;  Iole Grillo 2007 , profondo, etereo e speziato.

Infine, La Viarte 2008, ricco di aromi di frutta , fresco e carnoso, dotato di distintiva complessità.

Hanno guidato la degustazione Claudio Fabbro, Michele Biscardi (AIS  Friuli Venezia Giulia).

Per ulteriori info:

www.claudiofabbro.it
www.ducatovinifriulani.it
www.natisone.it

 

Claudio Fabbro e Michele Biscardi (AIS Friuli Venezia Giulia).