Alessandro Bergamo, finalista per l’Italia al Bocuse d’or: “Abbiamo tutto per competere e fare una bella gara”


Alessandro Bergamo

Alessandro Bergamo

di Laura Guerra

Concentrato in ritiro ad allenarsi, proprio come fanno gli sportivi.

Così ha passato l’estate e così sarà fino al 26 settembre data in cui lo chef Alessandro Bergamo rappresenterà l’Italia alla finale del Bocuse d’or, l’olimpiade della cucina in programma a Lione.

In gara avrà a disposizione 5 ore e mezza per preparare due portate: una su piatto e un’altra servita su un vassoio.

Sul piatto il protagonista sarà il taglio di carne Cappello del prete di manzo Charolais accompagnato da due contorni vegetali, un ragù vegetale e una salsa a scelta; mentre sul vassoio il tema da seguire sarà l’asporto e prevede un menu per 14 persone composto da antipasto, piatto principale e dessert in cui sia valorizzato il pomodoro ciliegino.

Il dream team Italia è guidato e motivato dai coach Lorenzo Alessio e Filippo Crisci, in squadra il commis Francesco Tanese che, con Alessandro, è l’unico a poter toccare gli ingredienti e servire i piatti e agli aiutanti Noel Moglia, Graziano Patané e Andrea Monastero che avranno compiti di allestimento e logistica dettati dalle ferree indicazioni del regolamento di gara.

Alessandro Bergamo, finalista per l’Italia al Bocuse d’or

Alessandro Bergamo, finalista per l’Italia al Bocuse d’or

A giudicare sarà una giuria internazionale, a cui partecipano 24 chef – con gli italiani Enrico Crippa e  Carlo Cracco presidente e vicepresidente della Bocuse d’Or Italy Academy –  divisi in due gruppi: la giuria di degustazione e la giuria di cucina che dovranno valutare presentazione, gusto, metodo di cottura, abilità, rispetto dei prodotti e originalità.

Concentrato e pronto a vivere la sua grande occasione, Alessandro Bergamo sta vivendo la sua favola e racconta:

“E’ una sfida bellissima e ci stiamo impegnando al massimo per viverla al cento per cento, con la giusta emozione ma anche con grande responsabilità. Il Bocuse d’Or è il mio sogno, da ragazzino ero fra il pubblico con mio padre a seguire le gare, ora sono io a dover rappresentare la cucina italiana, è davvero un sogno che diventa realtà”.

  • Come valuti i temi delle prove?

“Vedo molta concretezza nei temi scelti, molta contemporaneità, l’asporto è senz’altro, in cucina, un’eredità della pandemia che stiamo vivendo, che ha modificato il modo di consumare anche il fine dining. Leggere questa tendenza e farne una sfida dimostra quanto il Bocuse sia un’istituzione gastronomica capace di stare al passo con il tempo che viviamo e che abbia, per questa edizione, guardato più alla fattibilità e alla leggibilità dei piatti e meno alla ricerca”.

  • Quali sono i competitor più temibili?

“Il Nord Europa esprime negli ultimi anni un bel lavoro, frutto degli investimenti come sistema paese di Norvegia, Danimarca e Svezia. Fanno piatti interessanti per gusto, design, stile; ma non sono inarrivabili, noi abbiamo tutto per competere e fare una bella gara; l’Italia non è solo un brand di stile e di finezza conosciuto in tutto il mondo ma vanta una cucina dalle radici solide, un ampio paniere di ingredienti e un panorama fine dining di primordine”.

Idee chiare, occhi sul futuro ma anche una solida formazione per Alessandro Bergamo, origini comasche, classe 1989, comincia da ragazzino con la gavetta in alcuni ristoranti nel nord Italia e consolida la sua preparazione nelle cucine internazionali di Pierre Orsi, Yannick Alleno, Regis e Marcon a Saint Bonnet le Froid. Nel 2013 arriva al ristorante di Benoit Vidal che quell’anno conquista la seconda stella.

Dopo gli anni francesi si sposta in Canada, a Montreal nel ristorante Maison Boulud – Ritz Carlton dello chef stellato Daniel Boulud. Infine, dopo un breve stage in Giappone, nel 2019 torna in Italia nella cucina di Carlo Cracco, diventandone sous chef del ristorante in Galleria.

All’indomani dell’avventura del Bocuse, il rientro in Italia sarà ritmato da nuovi allenamenti per la gran finale della San Pellegrino Young Chef che si terrà a Milano il 28 e 29 ottobre.