Aquilis e Opimio di Tenuta Ca’ Bolani: bianchi friulani nati per reggere il tempo


Tenuta Ca’ Bolani

Tenuta Ca’ Bolani

di Marina Betto

Aquilis e Opimio di Tenuta Ca’ Bolani sono due bianchi friulani capaci di saper invecchiare. Opimio è un Pinot Bianco mentre Aquilis è un Sauvignon, nati tra le Alpi e il mare del Friuli in un territorio attraversato dalla storia che ha visto prima i Romani, poi i monaci e infine le famiglie di nobiltà terriera veneziane occuparsi di viticoltura. L’azienda di 550 ettari totali ( dal 1970 acquisita dal gruppo Zonin) produce in questo territorio a Cervignano del Friuli diverse etichette da vitigni tradizionali come  Friulano, Traminer, Refosco e vitigni internazionali come Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon,Cabernet Franc, Merlot. Più di tre kilometri di cipressi su due filari portano a Ca’ Bolani  dove sono diversi anni che giunti a primavera si fanno delle degustazioni comparative soprattutto di Sauvignon messo a confronto con quelli di altre zone d’Italia e del mondo per  vedere se si è al livello delle migliori bottiglie. Intenzione dell’azienda è quella di creare un  Sauvignon longevo lontano da quelli più beverini chiamati amichevolmente ” savvy” dagli inglesi per intenderci, che pur hanno grande diffusione e apprezzamento. Il Sauvignon non ha la struttura dello Chardonnay ne la grandissima acidità di un Riesling ma caratteristiche che sono a metà tra l’uno e l’altro. Opimio invece è un Pinot Bianco, vitigno che in questo momento in Friuli ha meno mercato forse perchè  non ci sono nel mondo grandi etichette fatte con questo vitigno con cui compararsi, che pure anticamente era molto apprezzato e coltivato anche in Borgogna.  I vini che derivano da Pinot Bianco sono morbidi e gentili ma comunque di difficile definizione. Alla ricerca di un’identità friulana sia per il Pinot Bianco che per il Sauvignon grazie anche all’ importante produzione florivivaistica friulana a Ca’ Bolani si è deciso di fare una seria selezione massale a cui sono dedicati per il momento 10 ettari di Sauvignon Blanc. I terreni alluvionali con sabbie e argille e molto scheletro e la vicinanza del mare fanno il resto come spiega Marco Rabino enologo e direttore responsabile di Ca’ Bolani. La presenza di una falda acquifera è un’altra caratteristica interessante per la produzione dei bianchi longevi, che permette alle piante di non andare in stress idrico e di sviluppare tutti quei precursori di aromi che poi troveremo nel bicchiere. Aquilis e Opimio non sono vini potenti, l’alcol non si fa quasi notare ma la loro caratteristica è l’aromaticità, la delicatezza asburgica.

Opimio Pinot Bianco Friuli Doc Aquileia 2016 – 13% vol, prende il nome del console romano che favorì la coltivazione della vite in quelle terre, nasce da un vigneto unico su terreno argilloso di Ca’ Vescovo di 25 ha. Giallo paglierino con riflessi verdolini ha naso gentile in cui si riconosce subito la salvia, il bosso, il gelsomino e le susine gialle; ad una seconda olfazione si ritrova il cedro. L’uva raccolta a mano si lascia in cantina per una notte poi viene pressata intera( con i raspi). In bocca è fresco e glicerico, un sorso delicato corredato di una piacevole salinità molto lunga. Il vino fa un anno di bottiglia prima di essere messo in commercio.

Opimio Pinot Bianco Doc Aquileia 2015 – 13,5% vol possiede un odore più aromatico. Qui i fiori di sambuco sono il primo riconoscimento insieme alla nocciola e alla mandorla con delicate note boisè. C’è equilibrio e integrazione in questo vino, un bianco burroso figlio di un’ottima annata.

Opimio Pinot Bianco Friuli Doc Aquileia di Ca’ Bolani

Opimio Pinot Bianco Friuli Doc Aquileia di Ca’ Bolani

Aquilis Sauvignon Friuli Doc Aquileia 2016 – 13% vol si presenta giallo paglierino chiarissimo. La sua è una florealità prepotente mescolata a tutte quelle sensazioni verdi tipiche del Sauvignon, la foglia di limone, la foglia di peperone, l’asparago. L’andamento in bocca è dinamico, snello, elegante grazie alla perfetta interazione delle componenti. Dopo la fermentazione tumultuosa in acciaio viene utilizzata la botte per una piccola parte del mosto che poi forma il blend ma non sempre e non tutti gli anni. Aquilis 2016 ha vinto la medaglia d’oro al Concours Mondial du Sauvignon.

Aquilis Sauvignon Doc Aquileia di Ca’ Bolani

Aquilis Sauvignon Doc Aquileia di Ca’ Bolani

Aquilis Sauvignon Friuli Doc Aquileia 2013 – 13 % vol. ha aspetto più dorato, idrocarburi e gomma pane sono presenti insieme a sentori più morbidi e golosi di frutta, pesca, mango e passion fruit, cedro. Piena la materia gustativa, fresca e minerale, irrorata da una delicata salinità. Un Sauvignon meno verde dell’altro.

Aquilis Sauvignon  Friuli Doc Aquileia 2011 non presenta nessuna nota ossidativa che non si annuncia nemmeno nel colore. Idrocarburi e florealità sono i tratti distintivi con il bosso, la noce e il fungo. Bocca ancora fresca e aromatica perfino un po’ metallica.

Montasio stagionato e Frico perfetto accoppiamento con i vini friulani per aperitivo

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Boreto Graesan - piatto di pesce tipico della Laguna di Grado, fatto con pesci poveri pepe e aceto

Boreto Graesan – piatto di pesce tipico della Laguna di Grado, fatto con pesci poveri pepe e aceto

Tenuta Ca’ Bolani
Strada Marosticana 6/8 36100 Vicenza

3 Commenti

  1. Ma zonin non è quello delle banche con i suoi vari “disguidi” a danno di molte persone normali?
    Ma come si fa a parlare dei suoi vini? Signora marina betto?

  2. comunque la tenuta ca bolani è ad almeno 200 chilometri dalla strada marosticana vicenza come lei ha scritto. Sta a cervignano udine.
    che caspita di informazioni !!!

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