“Assafà”, la birra che celebra Napoli Campione d’Italia


Assafà - la birra dello scudetto

Assafà – la birra dello scudetto

di Annatina Franzese

Dopo 33 anni di attesa, il Napoli si appresta a vivere uno dei momenti più emozionanti della sua storia.
Ovviamente, non è solo la società sportiva ad essere in fibrillazione, ma anche e soprattutto la città e il suo popolo.
Vestito a festa già da qualche settimana e meta di “pellegrinaggi” da ogni parte del mondo, in cui il flebile confine tra il sacro e il profano si confondono, il capoluogo partenopeo è pronto benevolmente a scoppiare per la realizzazione di un sogno: lo scudetto.
Quanti durante questo campionato e allo scorgere del traguardo da lontano, hanno esclamato “Assafá“?
Sicuramente tantissimi!
Ecco, è proprio questa parolina secca, trasudante febbricitante soddisfazione, il nome scelto per la birra in edizione limitata da 33cl prodotta dal birrificio artigianale napoletano Kbirr, nata per celebrare questo importante momento.
L’ idea delle birra in edizione limitata, trova la sua origine nella collaborazione tra il birrificio artigianale Kbirr di Fabio Ditto, la ristobottega Januarius di Francesco Andoli e l’artista Luca Carnevale.

« Ho scelto un nome unico, breve, che non solo trasmette sollievo, “Assafà”, ma che è quasi onomatopeico perchè riproduce il suono della birra quando la versi nel bicchiere. Abbiamo giocato con San Gennaro perchè sia io che Fabio siamo amanti di Faccia Gialla. Non solo è il patrono di Napoli, ma è anche il focus centrale del mio locale vista Duomo ed è già presente nella comunicazione della Natavota Red di Kbirr.», precisa Francesco Andoli di Januarius.

« Ho conosciuto Fabio grazie a Francesco con cui ho svolto diverse collaborazioni.
A Fabio sono piaciuti molto i miei lavori ed abbiamo intrapreso questa avventura.
La mia etichetta rappresenta il patrono di Napoli nell’atto di distribuire la comunione, che per l’occasione assume la forma di scudetto tricolore, ad una devota e tifosa inginocchiata ai suoi piedi con le mani congiunte
.», mi racconta Luca Carnevale, l’artista che nelle sue creazioni rende eroi gli umani.

« Chi guardando l’etichetta ha gridato alla blasfemia, non può essere considerato un napoletano vero. Chi è napoletano dentro, sa benissimo che San Gennaro è il Santo più laico che c’è, quello a cui si rivolge un pensiero devoto anche per il raggiungimento di un obiettivo più o meno futile perchè “lui può”. Questa birra è un’edizione limitata e può essere ordinata tramite il sito del birrificio e ricevuta alla vittoria matematica del campionato. Siamo già alla seconda ristampa delle etichette e stiamo riscuotendo un largo consenso. Arrivano ordini da ogni parte.
La produzione di questo prodotto, mette a fuoco pienamente la mia politica aziendale, che è si quella di creare indotto, ma nello specifico, quella di creare indotto sul territorio ove insiste la mia realtà
.», specifica Fabio Ditto, patron di Kbirr.

Che dire, non ci resta che sostenere questo progetto tutto napoletano e stappare una birra, alla salute di tutti: tifosi e non.