Beneventano Igp Barbera – La Feromani


Barbera sannita tra Ruchè e Lacrima di Morro d'Alba

Barbera sannita tra Ruchè e Lacrima di Morro d’Alba

Uva: 100% barbera

Fermentazione e maturazione: acciaio

Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro

 

Il nome aziendale scelto può sembrare astruso. Ma sa tanto di famiglia, considerato che La Feromani sta per Lavorgna (il cognome) e Fernanda, Roberto, Maria Grazia e Nicola, vale a dire i nomi dei quattro fratelli che condividono la proprietà castelvenerese ereditata da papà Luigi e nonno Nicola. E al nonno Nicola è dedicata l’etichetta Beneventano Igp ottenuta con uve barbera. A condurre l’azienda è il più grande dei fratelli, Nicola, che dopo la laurea in farmacia e alcuni anni passati dietro al banco della farmacia in quel di Ponte decide di far ritorno nel paese di origine del papà e risistemare alcuni locali della casa dei nonni per attrezzarli ad ospitare una piccola cantina.

Grappolo di barbera sannita

Grappolo di barbera sannita

Della barbera abbiamo avuto modo di degustare alla recente Festa del vino di Castelvenere sia l’annata 2014 che l’ultima vendemmia. La prima, che si è confrontata alla cieca con il Lacrima di Morro d’Alba – Piano del Re 2015 di Umani Ronchi e il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg – Vegan 2014 di Montalbera, non ha convinto pienamente, pagando forse anche lo scotto di una vendemmia non delle migliori, presentandosi con finale magro ed asciutto. Viceversa l’annata 2015, degustata tra gli stand allestiti lungo la via delle cantine tufacee, ha soddisfatto non poco. Nicolaus è barbera vinificata in modo molto tradizionale. Si, perché questo vitigno, come emerso nel corso del Focus che ha animato la prima giornata della Festa, tra le tante caratteristiche presenta una facilità di vinificazione interessante, che sprigiona grandi prodotti anche in assenza di una estrema tecnologia in cantina: basti pensare che le uve vengono lavorate con torchio. Se ne ottiene un calice dal volto vellutato, carico di frutti rossi, ma sempre piacevolmente fresco, con un finale in cui riaffiora un’altra caratteristica del vitigno, una leggere nota amarognola. Un rosso tipico castelvenerese da spendere sulla lasagna, parmigiana di melenzane o con la tradizionale scarpella, la pasta al forno bianca che in paese si prepara soprattutto nel periodo di Carnevale.

Questa scheda è di Pasquale Carlo

Sede a Castelvenere (Bn), via Caselle 11 – telefono 0824.940319 – vitigni: barbera e falanghina