Carmignano Santa Cristina in Pilli


Il Carmignano 2015 Santa Cristina in Pilli Ambra

Il Carmignano 2015 Santa Cristina in Pilli Ambra

di Marina Betto

Nel peregrinare tra le eccellenze italiane del vino, una sosta, una bevuta, un ricordo del Carmignano non si può non avere. Parafrasando Leonardo da Vinci credo che abbiano molta felicità gli uomini che vivono dove si trovano vini buoni e in Toscana ce ne sono tanti. Colpa della cattivissima comunicazione delle denominazioni che ci impastoia in un modo di presentarci sul palcoscenico della viticoltura mondiale svantaggiati, la denominazione del Carmignano piccola e poco conosciuta non ha mai favorito il diffondersi di questo vino che fino agli anni ” 80 era difficile vendere e che paradossalmente ora sta godendo una maggiore attenzione soprattutto all’estero. Il Sangiovese ha forse tra i tanti vitigni italiani il merito, la capacità, di adattarsi, di mutare, di essere diverso asciugandosi al sole e al vento che spira dal mare o di ingrossarsi, di gonfiarsi di zuccheri per dar vita all’alcolicità e ancora di sprigionare come un bastian contrario tanta acidità, quella capacità di essere taglienti e sagaci come i veri toscani.  Ma nell’uvaggio del Carmignano c’è un segreto l’uva francesca quell’antenata del Cabernet  consentito nella quantità dal 10 al 20% insieme a Canaiolo fino al 20% e Trebbiano toscano e/o Malvasia del Chianti fino ad un massimo del 10%. L’area di produzione è in provincia di Prato e il vino prende il nome da un’antica tenuta di caccia istituita dai Medici nel XVI secolo detta Barco Reale Mediceo.

Madonna del Ceppo

Madonna del Ceppo

Il Carmignano è un vino antichissimo probabilmente figlio di viti etrusche coltivate nello stesso areale; nell’Archivio di Stato di Firenze ci sono documenti che attestano che già nell’804 nel comune di Carmignano vi erano coltivati olivi e viti ma la prima vera documentazione in cui appare il nome di Carmignano risale al 1396 quando un ricco mercante di Prato  Francesco Datini ordina per la sua cantina quindici some di vino Charmignano pagandolo 16 lire la soma, un prezzo molto alto rispetto ai vino  del tempo segno di superiore qualità. La zona di produzione del Carmignano fu definita già nel 1716 dal Granduca Cosimo III de’ Medici che dichiarò i confini di quattro areali  Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra in cui si potevano produrre i vini citati. Nei secoli a seguire questo vino  viene sempre nominato tra i migliori di Toscana, riconosciuto DOC nel 1975 e DOCG nel 1990 è però per questi motivi storici considerato la doc più antica che vuole due anni di invecchiamento   o tre anni per avere la qualificazione Riserva. Oggi i produttori sono 14 in questo territorio ricco di storia a cui fa ombra Firenze, troppo vicina e troppo turistica. Volendo scoprire una Toscana ancora autentica, ricchissima di bellezza, di laboriosità artigianale perdetevi nei dintorni di Prato, gustate questo vino antico come hanno fatto il celebre Francesco Datini alias il Mercante di Prato ( inventore della lettera di cambio-assegno) e la sua amata, sarà come immergersi in un arabesco dorato che adorna un soffitto, vagare con la mente tra chiese e altari, mettere il naso in una madia rinascimentale colma di cose buone, assaporare il gusto di Toscana che ci ha fatto grandi.

Lettera originale di Margherita

Lettera originale di Margherita

Carmignano DOCG 2015 Santa Cristina in Pilli Ambra 14 % vol.  Sangiovese 75%, Cabernet 10%, Canaiolo 10%  e altri vitigni 5%. Possiede profumo ampio di odori terziari , frutta secca e pan di spezie. Palato vellutato, denso, ammantato di freschezza, corpo e leggiadria che viaggiano all’unisono.

Il sedano alla pratese

Il sedano alla pratese

Fattoria Ambra
via Lombarda 8559015 Carmignano-Prato
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