Comunità Slow Food della Castagna Mosciarella di Capranica Prenestina


La castagna mosciarella

La castagna mosciarella

di Paolo Mazzola

Siamo sui monti Prenestini a soli 45 chilometrida Roma, in un paesino a 900 metri, con un panorama sorprendente e poco conosciuto e valorizzato. La comunità, ratificata da Slow Food International recentemente, nasce attorno alla castagna mosciarella e a tutte le attività legate all’economia che il castagneto può generare.

La mosciarella è una castagna di piccole/medie dimensioni, essiccata per la sua conservazione; la tradizione prevede che le castagne siano poste sopra una rete metallica al piano superiore di una casetta e siano essiccate dall’aria calda che si sviluppa al piano inferiore dove viene acceso il fuoco, controllato in modo che non ci sia fiamma libera, ma piuttosto fumo e produzione di  aria calda , si utilizzano bucce di castagna secca, magari dell’anno precedente,  o altri combustibili che permettano una combustione lenta. Successivamente quando l’essiccazione è completa la castagna sarà sgusciata e conservata.

Piano superiore della casetta dove vengono poste le castagne ad essiccare

Piano superiore della casetta dove vengono poste le castagne ad essiccare

Nel territorio del castagneto si conservano 50 vecchie casette che servivano allo scopo; ho ritrovato questa pratica in un’altra comunità legata alla castagna, a Serrastretta (CZ) la comunità per la valorizzazione dei castagneti del Reventino in un forum tenuto lo scorso novembre fra le comunità Slow Food che è risultato molto coinvolgente.

Casetta-Essiccatoio

Casetta-Essiccatoio

Obiettivo di questa comunità è preservare le tradizioni legate alla produzione della castagna e del suo ambiente e non a caso nel 2019 nasceva il “Monumento Naturale del Castagneto Prenestino” un’area di 160 ettari attorno al comune di San Vito Romano.

Come molto borghi appenninici anche Capranica ha subito uno spopolamento importante, oggi conta poco più di 300 abitanti, il castagneto, qui come in tanti comuni appenninici italiani, nel secolo scorso era una risorsa importante, per il legno soprattutto, usato nella viticoltura, produzioni di botti, e nell’edilizia, per il sottobosco (ottimi i porcini di Capranica!) e per la castagna stessa.

Siamo in un periodo storico favorevole per la coltura del castagno ( a parte emergenza Covid che comunque avrà fine) , da poco usciti dalle devastazioni del  Cinipede Galligeno, le produzioni di castagne stanno riprendendo in tutta Italia. Nel bellissimo Museo Naturale dei Monti Prenestini, che vi farà immergere nella realtà di questo territorio boschivo, è conservata la vespa Torymus, l’antagonista vittorioso del Cinipede grazie al supporto delle Università di Torino e Viterbo e degli agricoltori che hanno sperimentato questa pratica biologica.

La comunità che vede la partecipazione di “Slow Food Territori del Cesanese”, del sindaco di Capranica Prenestina, del Museo Naturalistico dei Monti Prenestini, di Agricoltori e Ristoratori del territorio si propone di:

-Rafforzare il senso di comunità legato a questo territorio e a questa tradizione in una logica di rete che unisca i vari attori, Slow Food, produttori, agricoltori, ristoratori, ricercatori, giornalisti ed appassionati.

-Salvaguardare il patrimonio forestale castanicolo, che conta numerosi “alberi monumentali”, con pratiche corrette ed anche con il controllo dei roghi e delle attività che possano danneggiare il bosco.

-Preservare la biodiversità attraverso pratiche colturali, di concimazione e cura del territorio, sostenibili e in grado di tramandare questo patrimonio, accogliendo aziende che sviluppano agricoltura biologica o che sottoscrivano impegno per la conversione al biologico.

La lavorazione della mosciarella

La lavorazione della mosciarella

 

-Sviluppare turismo sostenibile, con attività/eventi storico –tradizionali (essiccazione nelle casette), trekking naturalistici (tra i tanti, bellissimo il sentiero che porta al santuario della Mentorella), ristorazione di qualità e attività agrituristiche. L’80% delle case di Capranica sono sfitte, molte potrebbero aprire ad attività di bed&breakfast.

I sentieri

I sentieri

-Valorizzare la peculiarità della mosciarella in collaborazione con Università e Enti di Ricerca ed anche attraverso laboratori didattici con il Museo Naturalistico dei Monti Prenestini per avvicinare grandi e piccoli a questa comunità.

Uso gastronomico della Castagna Mosciarella

Uso gastronomico della Castagna Mosciarella

-Incentivare la produzione apistica del miele di castagno e l’allevamento e la produzione di formaggi, la farina di castagna, i prodotti da forno prodotti del sottobosco come i funghi).

-Agire in una logica di rete con altre comunità Slow Food presenti sul territorio nazionale e con tutti gli attori.

Il bosco

Il bosco

Paolo Mazzola, Francesca Litta del CER Lazio di Slow Food, il sindaco di Capranica Francesco Colagrossi, Tiziano Cinti direttore tecncio

Paolo Mazzola, Francesca Litta del CER Lazio di Slow Food, il sindaco di Capranica Francesco Colagrossi, Tiziano Cinti direttore tecncio

Lunga vita alla Comunità Slow Food della Castagna Mosciarella di Capranica Prenestina e alle Comunità Slow Food tutte.