Chiacchiere di Carnevale e sanguinaccio | La mitica ricetta di Leopoldo dal 1940


Chiacchiere di Carnevale di Leopoldo dal 1940

Chiacchiere di Carnevale e sanguinaccio secondo la ricetta di Leopoldo dal 1940

Ricetta di Leopoldo dal 1940

  • 3.5/5Vota questa ricetta

Ingredienti per 4 persone

  • Per le chiacchiere:
  • 300 gr di farina
  • 100 gr di burro
  • 2 uova
  • Un pizzico di sale
  • 70 gr di zucchero
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • Zucchero a velo vanigliato con bacche di vaniglia Bourbon
  • Olio di semi di arachide per friggere
  • Per il sanguinaccio:
  • 1 l di latte
  • 400 gr di zucchero
  • 50 gr di amido di mais
  • 150 gr di cacao in polvere
  • 250 gr di cioccolato fondente
  • Vaniglia e cannella in polvere

Preparazione

Per le chicchiere
Unire tutti gli ingredienti ed impastare energicamente fino ad ottenere un impasto liscio. Stendere l'impasto fino ad uno spessore di un millimetro o un millimetro e mezzo, se avete la macchina per stendere la pasta ancora meglio. Con una rotella, ritagliare dei rettangoli di media grandezza. Friggere i rettangoli di pasta nell'olio caldo in padella. Appena dorati, togliere le chiacchiere dalla padella e lasciatele asciugare su carta assorbente. Una volta raffreddate, spolverare con lo zucchero a velo.

Per il sanguinaccio
in un pentolino mischiare insieme zucchero, amido e cacao, aggiungere il latte e portare ad ebollizione. Quando inizia a bollire, aggiungere il cioccolato fondente e lasciatelo sciogliere nella miscela. Continuare a mischiare il composto energicamente con una frusta da cucina per evitare la formazione di grumi ed infine aggiungere gli aromi. Lasciare raffreddare e servire insieme alle chiacchiere.

9 Commenti

  1. ‘o sanguinaccio senza sanghe ‘e puorco è cchiù favezo d’ ‘a finta genovese

  2. Le ho acquistate ieri, decisamente no. Molto spesse e poco friabili, troppo salate ricche di olio. Ne ho provate di migliori prese al supermercato.

  3. @ Giovanni 25 febbraio 12:37
    In un certo senso il commento di Giovanni mi ricorda una celebre stroncatura al celebre Gambrinus di Napoli.
    Quali le somiglianze tra le due stroncature?
    Si stroncano due famosi locali storici di Napoli.

    Quali le differenze?

    Chi stroncò il caffè del Gambrinus era un “ESPERTO” di caffè, Giovanni è un semplice cliente.
    Altra differenza è che la stroncatura dell’esperto “venuto dal Nord” provocò un “sommossa” perché, dovete sapere, che sotto il Garigliano, chi “tocca” le “leggende” “gastronomiche napoletane” rischia molto.
    E, infatti, dopo numerosi attacchi, l’esperto “venuto dal Nord” ridimensionò il senso delle sue parole.
    _
    Piccola parentesi.
    Vi immaginate se un “esperto” in “arte bianca” ridimensiona alcune “leggende” di pizza napaletana(che andrebbero
    sicuramente ridimensionate)?
    C’è il rischio di una secessione! Scongiurato dal fatto che la Lega sta conquistando, elezione dopo elezione, molte regioni, ultima la Sardegna: non vuole non più la secessione della Padania…ma l’Italia intera.
    _
    Dicevo delle differenze:
    mentre l”ESPERTO” di caffè provocò una sommossa, la stroncatura di Giovanni non ha provocato nulla.
    __
    __
    Conclusione.
    Sul WEB 2.0 se sei un semplice cliente, anche con un ottima cultura gastronomica e con ottime abilità degustative, non conti molto.
    Se, invece, le stesse parole le avesse pronunciate un “esperto” avrebbero sicuramente provocato reazioni “scioviniste”.

    Infatti, caro Giovanni, quando, come te, ho ridimesionato una “famosa leggenda” di pizza
    napoletana, super pompata dai food blog, nessuna reazione.
    PS
    E, quando attraversate il Garigliano, attenzione alle LEGGENDE…che sono INTOCCABILI.
    Ma, come abbiamo visto, questa avvertenza vale soltanto per gli ESPERTI.
    Gli “altri” li fanno (s)parlare…perché…non contano un c….

  4. Perché non esiste il “pericolo” che un “ESPERTO” possa mettere in discussione una
    LEGGENDA gastronomica Napoletana?
    Magari una LEGGENDA della gloriosa Pizza Napoletana Classica, super pompata mediaticamente?

    È più facile capire se una pizza è gommosa.

  5. Credo ci sia un errore nella ricetta, perché 100 gr. di burro per 300 gr. di farina diventa quasi una pasta frolla. Per 300 gr. di farina ne occorrono 20 o al massimo 30 gr.

  6. Leopoldo è ormai un prodotto al limite dell’industriale, le ho comprate un paio di volte ma concordo con il commento precedente Molto spesse e poco friabili, troppo salate ricche di olio. Forse è vero, una pasta frolla fritta. devo dire però che le ho mangiate anche una altra volta al CRAL dove lavoro (offerte dal CRAL) e la qualità era migliore. Con tanti punti vendita come essere certo che la qualità sia uniforme e la conservazione sempre al top…. Preferisco di gran lunga le chiacchiere di quelle pasticcerie di esperienza e competenza, che non si sono lasciati prendere la mano da Franchising e soldo facile legato al nome storico del nonno.

I commenti sono chiusi.