Cinque generazioni di pane e amore: la storia del Forno Antonio Rescigno a via Cirillo, Napoli


Panificio Antonio Rescigno, Napoli
Via Domenico Cirillo, 74
Tel:  081 457033
[email protected]
Aperto dalle 8 alle 20 al pubblico

La famiglia Rescigno -Forno Antonio Rescigno

di Antonella Amodio

Inizia con una grande storia d’amore la vicenda del Forno Rescigno, in via Domenico Cirillo, nel cuore di Napoli. A conferma che, davanti alla forza del sentimento, nulla può resistere. Siamo nel XIX secolo, in pieno Risorgimento italiano, cinque generazioni fa. Un Rescigno garibaldino, originario di Roscigno, in provincia di Salerno, faceva già il pane. Il forno cresceva, si espandeva, e il trisavolo dell’attuale Antonio Rescigno, oggi 82enne, imponeva ai suoi figli di sposare esclusivamente donne salernitane, pena la diseredazione. Ma l’amore, si sa, non segue le regole. Ciccio, primo dei figli maschi, padre di Antonio, si innamorò di una napoletana, e per questo fu cacciato dal forno di famiglia. Si trasferì a Napoli, sposò la sua partenopea e cominciò a fare il fornaio da solo, con tutte le difficoltà del caso. Il destino, però, premia il coraggio. Grazie a un lascito ricevuto da uno zio della coppia, nel 1939, in piena guerra mondiale, marito e moglie aprirono un piccolo forno a Forcella. Lì, gli ambulanti acquistavano il pane e lo rivendevano come merenda, ripieno di ricotta di fuscella. Il forno fu persino occupato dalle truppe americane, che chiedevano pan carré e panini da hot dog. Tradizioni che sono rimaste vive: ancora oggi si producono, insieme ai 1500 bun quotidiani destinati alle paninoteche.

Forno Antonio Rescigno

Qualche anno dopo, l’attività si trasferì nella sede attuale: un laboratorio artigianale nell’antico Mercato dei Fiori, proprio in via Cirillo. È lo stesso laboratorio in cui oggi Antonio Rescigno lavora ancora in prima linea. Da quando aveva 11 anni e consegnava il pane con un cesto in testa, non ha mai lasciato il forno. Con lui ci sono la moglie Maria, i figli Annalisa, Daniela e Mimmo, e anche i nipoti, che hanno deciso di rimanere in azienda: tra amministrazione, produzione, forno e pasticceria.

Le ultime tre generazioni Forno Rescigno: nonno, figlio, nipote

Una famiglia coesa, integra e silenziosa, che ha scelto di fare impresa senza clamori, ma con fermezza e passione. Il Panificio Antonio Rescigno, da quasi un secolo porta il pane sulle tavole delle famiglie napoletane, campane, ma anche in hotel, ristoranti, supermercati, con quattro punti vendita diretti, sempre a Napoli.

Forno Antonio Rescigno

Forno Antonio Rescigno

Forno Antonio Rescigno

Mimmo Rescigno – Forno Rescigno

Un colosso artigianale dove ancora oggi molte lavorazioni si fanno a mano. Parte della produzione viene cotta nel forno a pietra: una volta raggiunta la temperatura ideale, viene spento e il pane cuoce lentamente per circa 3 ore, con un metodo antico e artigianale. Ogni giorno si sforna di tutto.

Forno Antonio Rescigno

Pane – Forno Antonio Rescigno

Pane – Forno Antonio Rescigno

Forno a pietra – Forno Antonio Rescigno

Forno Antonio Rescigno

Negli anni ’90 nasce anche la pasticceria, evoluzione naturale della panificazione: dolci classici della tradizione partenopea che affiancano pani e lievitati. Poi è arrivato un pub, una macelleria e, da poche settimane, anche un ristorante di cucina napoletana. Tutte queste attività si trovano tra via Cirillo e via Foria, alcune comunicano direttamente con l’antico forno, che resta sempre acceso, anche di notte, per la preparazione del pane con il criscito, per la linea colazione, per quella biscottata, per lo street food e per tutti i lievitati che fanno parte della storia gastronomica napoletana.

Fabrizia Nacar pasticciera e nipote di Antonio Rescigno

Pasticceria Rescigno

Bun – Forno Antonio Rescigno

Bun da 50 grammi – Forno Antonio Rescigno

Rosette – Forno Antonio Rescigno

Nonostante qualche anno fa si consumava mezzo chilo di pane al giorno a persona, e oggi si è scesi a circa 40 grammi, i numeri del forno Rescigno restano impressionanti: 35 quintali di pane al giorno, e quasi altrettanti tra freselle, pizze, parigina, taralli mandorlati, biscotti dolci e salati, cornetti e molto altro.

Pane – Forno Antonio Rescigno

Tra i clienti storici: Gino Sorbillo, che utilizza le freselle del forno nel suo locale a Spaccanapoli, e Leopoldo, che ha scelto il famoso panino di Roscigno per le sue proposte salate.

Forno Antonio Rescigno

Il pane più richiesto? La palatella napoletana: dalla forma allungata, detta anche cocchia; è il pane artigianale tipico, con una mollica morbida e tenace e una crosta croccante. Frutto di un lungo processo di lavorazione e doppia cottura, viene avvolta nella carta brendizzata a forma di caramella per la vendita. Rescigno è uno dei pochi ancora lo fa.

Palatella – Forno Antonio Rescigno

Nel forno Rescigno, si respira l’energia dell’amore che ha unito la famiglia fin dal primo giorno. Passione, dedizione, continuità. Basta guardare Antonio Rescigno, che non ha mai mollato ed è ancora lì, ogni giorno, tra impasti e lievitazioni, esempio vivente per figli, nipoti e tutti i collaboratori.

Forno Antonio Rescigno

“Il forno è la mia vita, la mia famiglia. Amo stare qui, con le mani nella farina”, dice Antonio Rescigno, con la voce ferma di chi ha fatto del lavoro una missione di famiglia. Ogni volta che mangiamo un lievitato firmato Rescigno, ricordiamoci tutto questo.

 

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