Cocullo (Abruzzo). Feudo della Pezzana: olio e zafferano


Torna l’olio dei monaci benedettini
Qualità e tradizione in mille anni di storia
Olio extra vergine di oliva “Gli Strani”

Riscoprire un prodotto dai sapori antichi è sempre un grande piacere per chi è in grado di apprezzarne fascino e sfumature. Far conoscere queste sensazioni e l’incredibile storia che c’è dietro è l’obiettivo che l’azienda agricola “Feudo della Pezzana” si propone nei suoi stessi fini sociali di impresa diretta innanzitutto alla ricerca e alla riscoperta di antichi valori e sapori che rischiano di scomparire. L’olio extra vergine di oliva prodotto dall’azienda è ottenuto mediante prima spremitura a freddo e proviene da oliveti millenari situati a circa 700 metri di altitudine, in luoghi di memoria dannunziana, alla confluenza tra la Valle della Pezzana e la Valle del Sagittario. L’impianto di questi oliveti, situati oggi nel territorio di Anversa degli Abruzzi (L’Aquila), fu infatti realizzato nel medioevo dai monaci benedettini che si insediarono in una grancia nella località conosciuta poi come “Gli Strani”, probabilmente a ragione della denominazione che quei monaci isolati assunsero tra le popolazioni locali. Quell’insediamento monastico, che sviluppò e razionalizzò la produzione olivicola nell’area tra Cocullo e Anversa, dipendeva dall’abbazia di Montecassino attraverso il monastero di San Pietro del Lago, situato a Villalago, e di San Giovanni in Campo, a Casale di Cocullo. Successivamente gli oliveti degli Strani passarono nel contesto feudale cocullese, confine a Sud-Est della Contea di Celano, e vennero in proprietà delle famiglie Squarcia (originariamente Squarci) e Gentile nella seconda metà del ‘400, per concessione di Antonio Piccolomini, dopo la vittoria di parte aragonese.
Oggi l’azienda agricola “Feudo della Pezzana” punta a salvaguardare quei preziosi oliveti e a riscoprire un antico prodotto di nicchia che, grazie alla lavorazione tradizionale, può contare sulla più alta qualità. La coltivazione al limite di altitudine, resa possibile dal microclima particolarmente favorevole della zona, rende poi inutile qualunque trattamento chimico delle piante che continuano a vegetare da sempre secondo natura, con esclusivo ausilio di compost biologico e reimpianti realizzati attraverso autoriproduzione.

Il ritorno dell’oro rosso

Dopo 147 anni il purissimo zafferano d’Abruzzo torna a fiorire nell’area della Valle del Sagittario


L’ultima testimonianza della coltivazione dello zafferano aquilano nell’area del Sagittario si ha nel 1857, quando Giuseppe e Giambattista Squarcia fecero impiantare 8.000 bulbi in un appezzamento situato a Valle Lama di Cocullo. Lo zafferano abruzzese, che aveva raggiunto il massimo splendore nel 1830 con una produzione di oltre 45 quintali diffusa in quasi tutta la provincia dell’Aquila, conobbe successivamente il declino, dovuto anche agli sconvolgimenti politici del periodo, salvandosi soltanto nell’area dell’altopiano di Navelli. Dal 2004, dopo 147 anni, l’azienda “Feudo della Pezzana” è tornata a impiantare lo zafferano dell’Aquila (Crocus sativus L. cv Piano di Navelli-L’Aquila) nel comprensorio della Valle del Sagittario. Il risultato è stato sorprendente sotto l’aspetto qualitativo, facilitato dal terreno particolarmente adatto allo scopo. Fedele alla sua linea di riscoperta e valorizzazione delle colture tradizionali, l’azienda “Feudo della Pezzana” ha dunque avviato la coltivazione con l’intento di riportare la preziosa bulbacea nel territorio dal quale era scomparsa al fine di salvaguardarne la sopravvivenza.

Un’azienda al femminile per rilanciare tradizione e ricerca alla riscoperta dell’economia rurale e dell’ambiente

Un’impresa tutta al femminile, all’insegna della massima professionalità. Così si presenta l’azienda agricola “Feudo della Pezzana”, erede di una secolare e preziosa tradizione legata all’economia rurale montana. Titolare dell’azienda è Paola Ottino (laurea in Scienze Naturali, Master of Science e dottorato presso l’University College di Cork – Irlanda), che viene coadiuvata da Annalisa Franco (laurea in Lingue e Letterature straniere, insegnante) e da Daniela Casciola (laurea in Scienze Politiche, giornalista professionista) comproprietarie dei beni aziendali.
L’azienda, che ha avviato l’iter di riconoscimento per la produzione biologica, si propone di riscoprire i valori dell’agricoltura tradizionale dell’area che interessa la media Valle del Sagittario, gioiello paesaggistico e naturalistico inserito tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale della Maiella.

In tal senso ha riavviato con successo antiche produzioni, seguendo scrupolosamente documentazioni storiche e adattandole ai sistemi più avanzati. Punto di forza è la ripresa della coltivazione di antichi oliveti impiantati mille anni fa dai monaci benedettini, che permette la produzione di nicchia di olio extravergine di altissima qualità (Gli Strani, dal nome della tenuta nella quale sorgono gli oliveti). Sempre nell’ottica del recupero e della salvaguardia di specie rurali a rischio di scomparsa, dal 2004 l’azienda “Feudo della Pezzana” ha riportato nell’area del Sagittario lo zafferano dell’Aquila a 147 anni di distanza dall’ultimo impianto in zona. Oltre alla valenza di recupero storico della preziosa pianta bulbacea, il prodotto che ne è derivato è risultato di spiccate e rare caratteristiche qualitative.

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