Come distinguere il Chiaretto di Bardolino dai rosati europei


chiaretto - germania

chiaretto – germania

di Chiara Giorleo

L’ultima edizione dell’Anteprima Chiaretto 2023 che si è svolta a marzo è stata anche occasione di confronto di questo rosato italiano in continua crescita con rosé di altri territori europei, tra questi Mosella, Rioja e Provenza.

I vini sono stati serviti alla cieca, in batterie da 4, ciascuna delle quali prevedeva due campioni di Bardolino Chiaretto e 2 campioni di rosato (3 nel caso della Spagna) proveniente da una delle 3 zone produttive – tedesca, spagnola e francese – di cui sopra, stessa annata (2021 nel caso di Germania e Spagna, 2022 nel caso del confronto con la Francia).

Insieme al confronto, sempre utilissimo, l’obiettivo è stato quello di provare a individuare il Chiaretto di Bardolino e identificarne i tratti caratteristici.

Gli elementi distintivi si sono palesati piuttosto chiaramente.

 

CHIARETO DI BARDOLINO VS MOSELLA (2021)

Nonostante il Bardolino Chiaretto si sia spesso caratterizzato, soprattutto in passato, anche per un leggero residuo zuccherino a compensazione di una traccia polifenolica, i rosati della Mosella (da Pinot Nero) si sono distinti proprio per un residuo più evidente e marcato.

chiaretto - spagna

chiaretto – spagna

CHIARETTO DI BARDOLINO VS RIOJA (2021)

I rosati spagnoli si sono presentati più tesi nel caso dei campioni con una percentuale di uve a bacca bianca fino al 70%. Un’acidità più spinta, quindi, e sensazioni più tipiche dei bianchi. Un maggiore volume o una maturità di frutto, a loro volta, hanno spinto verso l’opzione spagnola. Più sottili, con note di piccoli frutti rossi croccanti, i profili del Chiaretto.

chiaretto - francia

chiaretto – francia

CHIARETTO DI BARDOLINO VS PROVENZA (2022)

I Côtes de Provence Rosé si sono rivelati più simili per scia sapida e profumi: dal pompelmo rosa ai frutti di bosco, da un soffio floreale a tocchi rocciosi ma che spesso, nei campioni francesi, si presentano più nitidi e numerosi oppure con tocco vegetale quasi da Sauvignon (nei campioni in degustazione). Una maggiore complessità, seppur soffusa, e un profilo molto fine ha caratterizzato maggiormente i francesi, tendenzialmente più sobri ed equilibrati al sorso.