Coronavirus in Campania. Zinzi: l’ordinanza no delivery inutile accanimento, De Luca ragioni e apra fase 2.


Giampiero Zinzi

Giampiero Zinzi

La Campania è l’unica regione d’Italia in cui è vietato il delivery. Migliaia di attività sono ridotte alla fame per una decisione singolare che non ha nessuna ragione d’essere se non politica. Persino le pasticcerie e le paninoteche oltre alle pizzerie sono state chiuse.
Questa ordinanza, presa per anticipare quella di Conte che era già annunciata,  penalizza gli esercenti, getta nella disperazione migliaia e migliaia di ragazzi che lavorano onestamente, favorisce le grandi catene di distribuzione e le industrie agroalimentari del nord e penalizza la piccola produzione agroalimentare di qualità la cui attività legata alla terra deve comunque continuare senza il conforto di sussidi e di sbocchi commerciali.
Per ragioni squisitamente politiche si tagliano le gambe e si puniscono i più deboli.
Dopo un assordante silenzio qualcuno si fa sentire: è il deputo regionale Zinzi che chiede a De Luca di rivedere la propria posizione

“L’ordinanza n.25 con la quale il Presidente De Luca vieta il delivery per la ristorazione è una mazzata per intere categorie produttive e non solo. Va modificata lasciando ai titolari delle attività di ristorazione l’autonomia di decidere se fare ricorso, come accade altrove in Italia, in piena sicurezza al servizio di consegna del cibo cucinato”. E’ la proposta che avanza il consigliere regionale Gianpiero Zinzi, già autore nei giorni scorsi di un appello sui social in tal senso rivolto al Governatore, e che trova anche la condivisione dei colleghi del centrodestra.

“C’è tutto un mondo – spiega Zinzi – che ruota attorno all’attività di ristorazione, non ci sono solo i riders. Penso alle famiglie che trovano sostentamento dal lavoro di pizzerie, pasticcerie, pub, ma anche ai produttori di materie prime, ai caseifici e agli allevatori di bufale che hanno visto ridurre la domanda di latte e dei suoi derivati. Ci sono poi persone che per un motivo o per un altro non riescono a cucinare autonomamente, trovando negli ultimi tempi nella consegna del cibo cucinato un punto di riferimento. Comprensibili e giuste le ordinanze che limitano gli assembramenti, ma consentire in Campania, in piena sicurezza, il delivery di prodotti di ristorazione è una decisione di buonsenso: non metterà a rischio la salute dei cittadini e darà respiro a tanti commercianti e produttori, specie a ridosso del periodo di Pasqua. Siamo tutti consapevoli che ci aspetta un percorso lungo, fare adesso un piccolo passo indietro non sarà una sconfitta, ma permetterà a tanti di prendere un po’ di fiato. De Luca sia ragionevole e apra ad una Fase2. L’economia campana ha bisogno di sentire qualche segnale di ripresa”.

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