Da Ninì a Bacoli, delicata cucina di mare nel porto di Baia


Ilaria Aulicino

Diciamoci la verità: la ristorazione flegrea, ossia della costa a Nord di Napoli è come una persona che pur potendo avere il massimo con un po’ di impegno si accontenta del minimo. Un vero peccato, perché se si avesse fiducia nel futuro si potrebbe trasformare quest’area in un distretto gastronomico di eccellenza come ha dimostrato Marianna Vitale a Sud. Pioverebbero stellle e riconoscimenti sui locali adagiati sui porti di Pozzuoli e di Baia.

da Ninì a Baia

Ecco perchè ci piace sottolineare segnali interessanti. Lo facciamo a volte con un eccesso di prudenza perché spesso a grandi partenze sono seguite rapide chiusure. Arriviamo dunque d’improvviso in questo posticino dove la mano femminile sui tavoli fa la differenza, quel tocco sul particolare che nei maschi è difficilissimo trovare.

da Ninì a Baia

Gran parte delle simpatie su questo locale vengono anche dal carattere di Ilaria Aulicino: nella sua precedente vita, in aereoporto, ha imparato a stare con tanta gente, che un sorriso risolve moltissimi problemi e che la gentilezza è sempre apprezzata.

Il Lacryma Christi di Sorrentino

Napoletana, dopo aver vissuto già un paio di vite è finita in questo angolo di Paradiso, proprio sul molo di fronte al Castello.

Da Ninì, tempura di baccala, friarielli e salsa di provola di bufala

La cucina che propone è essenziale, precisa nei sapori, senza barocchismi ma con qualche ideuzza divertente che la rende leggera e piacevole. La marcia in più al momento, più che dalla tecnica, è costituita dalla ricerca di buone materie prime che fanno la differenza.

Da Ninì, sfere di tonno rosso, panure di pistacchio e gazpacho di peperone giallo zenzero e arancio

In particolare gli antipasti ci sono piaciuti perché esprimono leggerezza e acidità, ossia preparano davvero al pranzo invece di disinibirlo. Carine le presentazioni, sempre protagonista l’orto-mare con pesci di risulta molto ben trattati.

Da Ninì, bastoncini di pesce bandiera marinati agli agrmi, finocchio e menta

 

Da Ninì, pane croccante, ricotta di bufala e acciughe

 

Da Ninì, polpo grigliato e marinato all’origano, patate e pomodorini

Trionfale il piatto di frutti di mare. Qui ci sono i più grandi allevamenti campani e non è difficile trovarne alcuni poco conosciuti dal grande pubblico.

Da Ninì, frutti di mare

Ma adesso passiamo ai primi: già non aver trovato gnocchi e trofiette è una liberazione. C’è tanto sapore negli spaghettoni con i ricci.

Da Ninì, spaghettone al riccio di mare

Le linguine con le triglie sono un’ottima idea, solo che sono troppo sciuliose, un po’ meno d’olio (il pesce è già molto grasso di per se) e una spinta agrumata o con dello zenzero per portarlo avanti.

Da Ninì, linguine con triglie e fiore di cappero, olive

Perfetti i riccioli con baccalà e vesuvio. Un piatto di ispirazione napoletana molto ben eseguito, goloso e piacevole. I secondi sono classici: frittura, al forno. Per chi ama la materia prima del mare nella sua purezza sono sicuramente da provare.
Da Ninì si spendono dai 40 ai 50 euro. La carta dei vini è molto intelligente, con bianchi del Vesuvio e di territorio venduti con un onesto ricarico che fa girare la cantina.

Da Ninì, pasta e baccalà con caciocavallo di bufala

Dolci fatti in proprio, buoni e non zuccherini.

Da Ninì, cannolo aperto

 

Da Ninì, tortino di ricotta di bufala, limone, salsa di visciole, lime

Insomma, finalmente un approdo di cui si sentiva il bisogno e che può solo crescere se ne ha la volontà.

Via Molo di Baia, 47. Bacoli (Na)
Tel.081.8688671
Chiuso il lunedì. Sempre aperti a pranzo e cena. Ferie a novembre.

6 Commenti

  1. Sono stato da Ninì su consiglio di una conoscente una domenica a pranzo. Avevamo prenotato un tavolo per quattro. Siamo arrivati verso le 13.10 e ci hanno fatto acomodare sulla pedana esterna davanti al locale. Tutti i tavoli erano prenotati ma il ristorante era ancora semivuoto. All’esterno solo uno era già occupato. Subito ci portano il menù e ho notato che mancano i prezzi delle portate. Non è segno di trasparenza ma lasciamo correre. Dopo una decina di minuti ordiniamo assaggi di antipasti per quattro e quattro primi identici più una bottiglia di vino bianco del sannio. In sequenza arrivano gli antipasti. Buoni, ma non memorabili, il baccalà fritto e il crocchè di tonno e pistacchio. Troppo secco il polipo con patate e pomodori e anonimo il crostino di pane con ricotta di bufala e alici. Finiti gli antipasti (erano circa le due meno venti) attendiamo fiduciosi i primi. Dopo una mezz’ora di inutile attesa, e visto che nel frattempo il locale si era riempito, faccio presente al cameriere che aspettavamo da un pò e gli chiedo di verificare a che punto erano i nostri primi. Riappare dopo un pò dicendoci che sono in cottura. Aspettiamo un’altra mezz’ora ma dei nostri primi nemmeno l’ombra. Sollecitiamo allora una giovane donna che aveva l’aria di fare da maitre la quale dopo qualche minuto ritorna e ci informa che i nostri piatti erano stati portati per errore ad un altro tavolo. L’impressione, invece, è che se ne siano del tutto dimenticati anche perchè non riusciamo a scorgere tavoli con quattro primi identici come i nostri. Ci assicura, comunque, che il tempo di cuocere la pasta (circa una decina di minuti) e avremmo avuto i nostri primi. Qualche minuto prima delle 15.00 (dopo quasi un ora e venti di attesa) arriva il cameriere con 4 primi e li porta al tavolo affianco al nostro i cui commensali erano arrivati molto dopo di noi (e come noi avevano mangiato gli assaggi di antipasti). Non ci è rimasto che andar via. Abbiamo pagato il salatissimo conto (90 euro per 4 antipasti, una bottiglia di vino e una d’acqua) scoprendo solo dopo (e questo è stato un mio errore che mi sono fidato e non ho controllato subito) che in realtà il totale era sbagliato in eccesso di 10 Euro. Ma la cosa che mi ha dato più fastidio è che al momento del conto la maitre ha spedito uno dei camerieri in cucina con la comanda per verificare cosa avessimo effettivamente mangiato. Non si trattano così i clienti. Hanno dimostrato scarsa professionalità e mancanza di rispetto. Di sicuro non ci torneremo più.

  2. Sono stato di recente in un ristorante “famoso” sul porto di Pozzuoli, mi è capitata la stessa identica cosa racconta da Vincenzo. Non c’è niente da fare nella zona flegrea, più che in cucina è in sala che manca la professionalità…
    .

  3. Vorrei anzitutto fare un plauso al Signor Vincenzo che con tanta dovizia di particolari racconta sia su questo blog che su trip advisor la sua esperienza presso il mio piccolo ristorante sebbene portato avanti con una grandissima attenzione. La casualita’, E’ che negli ultimi tempi proprio in corrispondenza di attenzioni da parte della stampa si stanno concentrando attestazioni sgradevoli quando prima erano assolutamente assenti. Questo l antefatto. per mia umile natura non sto qui a dilungarmi in inutili sterili compiacimenti ma le assicuro che la mia reazione a tutto questo e’una sola ..Guardare avanti con gli stessi identici principii valori che mi contraddistinguono.Cordialita’.

    1. Sono in questi giorni in vacanza nei Campi Flegrei, terra dei miei nonni emigrati in Germania molti anni fa. Ho scoperto “da Ninì” per caso ed ho trvato esattamente quello che cerca (a mio parere) il turista straniero in vacanza nel sud dell’Italia: paesaggio straoridinario, location suggestiva (un porticciolo sul mare d’Italia, cosa c’è di più romantico), un ambiente curato e cordiale, piatti di tradizione ma reinventati con grande originalità ed ottimi vini! Il tutto ad un prezzo assolutamente congruo in relazione a quello che abbiamo avuto. Perché non si cerca solo “mangiare e bere bene” ma anche atmosfera. “Da Ninì” ho trovato anche questo: la bella aria Italiana! E mi piace anche che ci sia una giovane donna a capo di tutto questo! mi sento di dirle Brava, chef! Consiglierò il suo posto a chi viene da queste parti.

  4. Non mi piace fare piaggeria gratuita né aggrapparmi a teorie complottistiche di dubbia fondatezza, ma quello che noto è che da quando il locale “Ninì” di Baia ha cominciato a essere sotto i riflettori, ad avere una visibilità ben più grande delle aspettative, allora le recensioni sono nettamente cambiate, e in negativo. Evidentemente essere BRAVI e UMILI dà un po’ fastidio, e la critica mediocre e improvvisata di persone inesperte trova terreno fertile in siti e luoghi dove non c’è bisogno di un particolare accredito per poter esprimere opinioni inutili e fare recensioni che lasciano il tempo che trovano. Per questi motivi, ma soprattutto perché conosco bene il modo di operare della chef, sempre alla ricerca di innovazione e tradizione, sempre in difesa del buono della nostra terra… posso tranquillamente affermare che presto sentiremo parlare così tanto di lei e della sua cucina che tutte queste chiacchiere (la mie comprese) varranno zero. Un grosso in bocca al lupo a Ilaria Aulicino ed al suo ristorantino, e grazie di rappresentare anche tu un pezzo del buono e del bello delle nostra parti. Infine un ringraziamento a chi (esperti del settore come Luciano Pignataro, volutamente senza sbilanciarsi) sta vedendoci lungo e sta mettendo anche la faccia per far emergere realtà piccole ma promettenti come Ninì.
    (Scritto di getto, spero di non aver fatto troppi errori)

  5. Ilaria, mia commensale alla serata della parmigiana, mi sembra un’agguerrita ristoratrice, oltre che una bella signora.
    Pur con i problemi di una serata no, dubito che abbia trattato così male un cliente.

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