Domenica 29 settembre a Sant’Agata dei Goti l’ultimo incontro consultivo del progetto ‘biowine’ prima della stesura della bozza definitiva del regolamento intercomunale di polizia rurale


Biowine

Biowine

A Sant’Agata dei Goti si conclude il fitto calendario di incontri promossi nell’ambito della progettazione di BIOWINE (BIOlogical Wine Innovative Environment). L’appuntamento è fissato per domenica 29 settembre, alle ore 11, nell’Aula Consiliare di Palazzo San Francesco. Quella santagatese sarà l’ultima comunità locale a cui verranno illustrati i contenuti della prima bozza del Regolamento Intercomunale di Polizia Rurale, presentata e discussa durante una giornata tematica svoltasi a Benevento lo scorso 7 giugno. Questa bozza è stata oggetto di approfondite riflessioni, da cui sono scaturiti accorgimenti emersi dai vari territori, che andranno a costituire l’impalcatura della bozza definitiva del Regolamento, la cui redazione sarà completata nel corso della prossima settimana. Tale bozza sarà prontamente indirizzata all’attenzione delle realtà territoriali che rientrano nella progettazione, oltre ad essere pubblicata sul sito www.biowine-project.eu. Sarà compito delle diverse realtà approfondirne ulteriormente la discussione nelle proprie comunità, per giungere così alla definitiva stesura del Regolamento che dovrà poi passare al vaglio dei vari Consigli comunali.

BIOWINE, progetto finanziato nell’ambito del PON Governance 2014/2020 su iniziativa dell’Agenzia per la Coesione Sociale, in virtù del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’unione Europea, coinvolge, infatti, realtà territoriali della Campania e della Basilicata, destinatarie del trasferimento di una “buona pratica” adottata da Comuni della provincia di Treviso. Gli enti detentori della “buona pratica” sono le quindici realtà territoriali che rientrano nell’area di produzione della Docg Conegliano – Valdobbiadene (ente cedente il Comune di San Pietro di Feletto), territorio recentemente riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Le realtà del Sud della Penisola impegnate a recepire e adattare ai propri territori queste pratiche appartengono al territorio del Sannio (Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Guardia Sanframondi, che riveste anche il ruolo di ente capofila del progetto), all’Irpinia (Castelfranci), al Cilento nel salernitano (Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella) e alla Val d’Agri, in provincia di Potenza (Roccanova e Grumento Nova).

Come più volte specificato, questo trasferimento non significa una semplice riproduzione di quanto attuato in terra veneta. Il fine di BIOWINE non è quello di stabilire regole, bensì disegnare sul territorio un nuovo agire, capace di dar vita ad una normativa condivisa, al fine di salvaguardare il patrimonio paesaggistico e ambientale. Proprio come avvenuto nell’area del Prosecco Docg, dove il Regolamento intercomunale di Polizia rurale è stato un capitolo fondamentale nel dossier di candidatura delle colline trevigiane a Patrimonio Unesco.

«Tra i Comuni sanniti che partecipano a questa importante progettazione – dichiara Giovannina Piccoli, sindaco di Sant’Agata dei Goti – la nostra cittadina rappresenta la realtà territoriale in cui la viticoltura è meno incisiva, ma non per questo meno rappresentativa della storia e dell’economia del ‘Vigneto Sannio’. Questo spiega anche il nostro inserimento nella rete delle cinque realtà di ‘Sannio Falanghina’, il territorio riconosciuto ‘Città Europea del Vino 2019’.  Se a questo aggiungiamo che la mission di BIOWINE è quella di veder concretizzare una buona pratica che interessa l’intero comparto agricolo – rimarca la Piccoli – tutto questo per il territorio santagatese assume una valenza prioritaria, in considerazione della sua ricca produzione frutticola, in particolare quella della mela annurca».

Per quanto concerne l’incontro di domenica prossima, ad aprire saranno i saluti di Angelo Lignelli, vicepresidente del Consiglio comunale. Seguiranno l’intervento del sindaco Giovannina Piccoli e di Marco Razzano (membro del direttivo di Recevin, la rete europea delle Città del Vino, associazione che annualmente assegna il titolo di ‘Città Europea del Vino’). Dopo la discussione aperta con le imprese e i professionisti del mondo rurale e con i rappresentanti delle associazioni di categoria ci saranno