Favilla Experience – Una serata Slow Food Volturno, nel cuore di Pontelatone

Francesco Cutillo, Peppe Sant’Agata, Francesco Scaramuzzo, Katia Ursillo, Manuel Lombardi, Mario Sanza, Antonio Palumbo
di Tonia Credendino
Produttori e territorio si incontrano al Favilla Wine Bar Grill di Pontelatone per raccontare la Campania che resiste e che innova, in una serata firmata Slow Food Volturno davanti alla chiesa di Santa Maria dell’Orazione.
Pontelatone è un borgo che conserva un’identità precisa: silenzioso, raccolto e segnato dalla presenza della chiesa di Santa Maria dell’Orazione, punto di riferimento architettonico e culturale del paese. Proprio nella piazza principale, di fronte alla chiesa, si trova Favilla Wine Bar
Grill, un locale moderno e curato, con un’atmosfera calda e un servizio attento. L’ambiente è essenziale ma elegante, pensato per valorizzare sia la proposta gastronomica sia la posizione nel cuore del borgo. Negli ultimi anni Favilla si è distinto per una cucina chiara e concreta, una selezione di vini coerente con il territorio e un’identità definita, capace di unire accoglienza e cura del dettaglio.
La serata organizzata dalla Condotta Slow Food Volturno, tenutasi il 20 novembre, ha riunito produttori, referenti territoriali e un pubblico partecipe. Erano presenti la fiduciaria Katia Ursillo, insieme a Peppe Sant’Agata, Mario Sanza e Antonio Palumbo, affiancati dai produttori locali: Francesco Cutillo del Caseificio La Baronia, Manuel Lombardi per il Conciato Romano, Presidio Slow Food, e Francesco Scaramuzzo di Scaramuzzo Winery. Con loro, tanti appassionati del territorio e curiosi interessati a conoscere da vicino filiere, metodi e prodotti identitari.
L’esperienza gastronomica è iniziata con il pane caldo accompagnato dall’olio extravergine di oliva di Masseria Campitelli, un assaggio semplice ma significativo, capace di introdurre immediatamente il ruolo delle piccole aziende agricole nella cultura alimentare dell’Alto Casertano.
Il menù ha valorizzato i Presìdi Slow Food e alcune produzioni rappresentative della zona. L’entrée è stata una gyoza ripiena di genovese di cipolla di Alife, Presidio Slow Food, accompagnata da una salsa teriyaki pensata per equilibrare la dolcezza naturale della cipolla.
L’antipasto ha presentato una picagna di pezzata rossa con lupino gigante di Vairano e la sua maionese di lupino, insieme a scarola riccia cruda: una preparazione centrata, che mette al centro la materia prima.
Il primo piatto ha proposto un fusillone al lupino gigante di Vairano (Masseria del Sesto) con ragù bianco di manzo, ketchup di pomodoro secco e una grattugiata di Conciato Romano, uno dei formaggi più antichi d’Italia, oggi simbolo della rinascita agricola dell’area di Castel di Sasso.
A seguire, l’intermezzo con la treccia di mozzarella del Caseificio La Baronia, riferimento della tradizione lattiero-casearia casertana.
Il secondo piatto è stato una pancia di maiale di razza casertana cotta a bassa temperatura, servita con chutney di cipolla di Alife e purè di patate con Conciato Romano, una preparazione equilibrata e leggibile che valorizza tecniche e prodotti senza eccessi.
Il dolce, una tarte tatin di mela annurca, ha chiuso il percorso riportando al centro un frutto simbolo della regione.
In abbinamento è stato scelto il Casavecchia Violabianca di Scaramuzzo Winery, vitigno autoctono profondamente legato proprio a Pontelatone e all’Alto Casertano. Il Casavecchia, recuperato negli ultimi decenni dopo un lungo periodo di marginalità, è noto per struttura elegante, tannino fine e un profilo aromatico che unisce frutto scuro e note speziate. La versione Violabianca, vinificata con uno stile essenziale e pulito, ha sostenuto l’intero menù mantenendo coerenza e identità territoriale.
Determinante è stato il contributo di Chef Antonio Santostaso, che ha saputo interpretare i Presìdi e le materie prime locali con rigore tecnico, chiarezza esecutiva e una lettura moderna ma rispettosa del territorio. Nessuna forzatura, nessuna ricerca dell’effetto: una cucina pulita, leggibile, che lascia spazio ai prodotti e restituisce piatti equilibrati e convincenti.
La serata ha messo in luce il valore dei Presìdi Slow Food presenti, tra cui la cipolla di Alife, il Conciato Romano e il lupino gigante di Vairano: filiere piccole e delicate, la cui tutela è fondamentale per la biodiversità e l’identità gastronomica della regione. In Campania la rete dei Presìdi Slow Food è una delle più attive d’Italia, impegnata nel recupero di materie prime storiche e nella salvaguardia di tradizioni che rischierebbero la scomparsa.
Favilla Wine Bar Grill si dimostra un punto di riferimento per chi cerca una cucina consapevole, un ambiente curato e un’attenzione reale alle produzioni agricole del territorio.
Il lavoro sui Presìdi Slow Food e l’impegno nella valorizzazione delle filiere locali rendono questa realtà un tassello importante per la Campania che vuole raccontarsi attraverso autenticità e qualità.
Favilla Experience
Piazza Cavour 15 – 81040 Pontelatone (CE)
Tel. 379 162 3680









