Fiano di Avellino Docg 2013 | Voto 89/100


Fiano di Avellino Docg 2013 Tenuta Sarno 1860

Fiano di Avellino Docg 2013 Tenuta Sarno 1860

Tenuta Sarno 1860
Uva: fiano
Fascia si prezzo: 20,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35

Tra i vitigni a bacca bianca, che l’ampio patrimonio ampelografico nazionale mette a disposizione dei viticoltori, il fiano è sicuramente una delle specie più importanti. Una varietà che è coltivata ormai in tutto il Meridione, con diverse e soggettive interpretazioni territoriali ma quasi sempre suffragate da ottimi risultati. Negli ultimi tempi si discute spesso sul metodo di lavorazione del fiano: chi preferisce usare soltanto l’acciaio e chi è fautore del legno. Un uso sapiente e dosato del legno, com’è stato più volte dimostrato, certamente aiuta a confezionare un prodotto di qualità. Ciò non toglie che anche chi adopera soltanto l’acciaio può produrre un ottimo fiano, come nel caso dell’azienda irpina Tenuta Sarno 1860, che fa parte del progetto “Le Ali di Mercurio” operante sotto l’egida del bravo enologo stabiese Vincenzo Mercurio. Oltretutto il territorio irpino è innegabilmente proprio quello contrassegnato da una maggiore vocazione per l’allevamento del fiano.

Quello di Maura Sarno rappresenta un’unica etichetta di un’unica vigna situata nel comune di Candida ad oltre seicento metri di altezza, laddove l’escursione termica ed il terreno di natura argilloso-calcareo contribuiscono alla confezione di un eccellente prodotto. Per la mia degustazione ho provato il 2013, ultimo millesimo in commercio, che ha sostato sei mesi sulle fecce fini in acciaio ed è stato affinato in vetro per altri sei mesi. Tredici i gradi alcolici.

Controetichetta Fiano di Avellino Docg 2013 Tenuta Sarno

Controetichetta Fiano di Avellino Docg 2013 Tenuta Sarno

Il colore è segnato da un giallo paglierino, screziato e sfumato di lampi verdolini. Il bouquet è coinvolgentemente varietale, laddove la frutta la fa da padrona: pesca, pera, mandarino e nocciole soprattutto, che impattano le narici con estrema pervasività. Non mancano poi pregiati sbuffi odorosi di fiori, di vegetali, di minerali e di terra smossa, che vanno a completare la gamma dei profumi. L’attacco in bocca del sorso è sublime e godibile per varietà e completezza: affascinante, aristocratico, elegante, sensuale, esuberante, rinfrescante, dinamico. equilibrato e morbido. Prima di passare in trachea, il vino riesce a regalare anche sensazioni mielose, fruttate, polpose e sapide. Finale lungo, persistentemente edonistico e leggermente amarognolo. Darà il meglio di sé ancora tra qualche anno. Riso, pesce, crostacei, carne bianca, formaggi ed affettati in accompagnamento. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede legale ad Avellino presso Villa Sarno, Contrada Serroni, 4
Tel. e Fax 0825 26161 – Cell. 339 7265669
[email protected]www.tenutasarno1860.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati di proprietà: 3
Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigno: fiano